sabato 15 dicembre 2018

Siamo cio' che pensiamo

Facciamo attenzione ai messaggi che lasciamo depositare nelle nostre menti attraverso i media, perchè è uno dei modi in cui le multinazionali ci manipolano. Queste cercano di indurci a pensare in un certo modo, a crearci una determinata Weltanschaung, una visione del mondo consumistica che non è interiormente la nostra ma la loro e che risponde unicamente ai loro interessi economici. Questo è molto importante capirlo perchè cio' che pensiamo crea la realtà che viviamo e questa non dovrebbe mai essere una sorta di gabbia per uccelli. Insomma, stanno cercando in tutti i modi di ingabbiarci, lo hanno sempre fatto i ricchi e potenti della terra, in tutte le epoche. Invece è altresì importante capire che siamo noi a creare la nostra realtà, attraverso la vibrazione energetica, alta o bassa, che emana dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni. Chiamatela pure come volete, legge di attrazione, matrix, ologramma 3D, ma è così che funziona questo livello di realtà chiamato mondo: l'unica cosa che esiste veramente è lo spirito intelligente, tutto il resto, compreso il nostro corpo, è una sorta di illusione materiale che percepiamo attraverso i sensi, senza i quali continuiamo ad esistere come puro pensiero. La natura crea l'essenziale e questo dovrebbe bastare e avanzare a noi esseri umani per vivere felicemente, tutto il resto è un sovrappiù atto a compiacere solo il nostro ego e a danneggiare la primordiale perfezione del creato. Non dico che dobbiamo tornare a vivere tutti come aborigeni della foresta, ma che semplicemente dobbiamo rispettare piu' che possiamo la natura e smettere di pensare che lo sfruttamento indiscriminato, funzionale all'accumulo di capitale, sia tutto cio' che ci serve per essere felici, non è così. Per fare cio' si deve cominciare giocoforza dal cambiamento dei nostri pensieri, i quali devono essere il piu' possibile puliti, rispettosi, amorosi, ecologici.

sabato 1 dicembre 2018

DITTATURA EUROPEA?



Eccoli i veri COMPLOTTISTI...Secondo voi questi personaggi passeranno alla storia come dei benefattori, dei rivoluzionari o degli impostori? Io propendo per la terza ipotesi...Quanti italiani hanno smesso completamente di vivere o si sono uccisi a causa di questa "crisi", da costoro prevista nel progetto e auspicata, a beneficio dell'interesse di pochi gruppi privilegiati? Effetti collaterali di poco conto? Se la pensate così, mettetevela pure "dove non batte il sole" questa Europa! Prima almeno ce la potevamo prendere con la lira e con noi stessi, ora neanche quello, solo con dei fantasmi...Io fra l'altro non sono a priori contro l'Euro ma auspico la doppia moneta: Euro e moneta nazionale in ogni paese europeo.

Questa Europa è un fallimento! L'alternativa? Una federazione di Stati europei liberi e sovrani che decidono di volta in volta se accettare o meno le decisioni di un Parlamento Europeo, a questo punto senza potere effettivo, solo formale, su singoli progetti comuni. L'armonizzazione delle economie non puo' essere realizzata col ricatto fiananziario, con le multe o tantomeno con la forza militare (se andiamo avanti così succedera' presto).

La sovranità nazionale, che in ultimi termini si traduce con libertà, non ha prezzo e gli europei se ne stanno rendendo sempre piu' conto...altro che benessere! Il benessere non vale piu' della libertà, anche se la libertà è a volte difficile da gestire, perchè esige alti valori etici e cultura. Un certo grado di uniformazione e distribuzione della ricchezza è auspicabile, ma resta il fatto che al di soprà di una determinata soglia di povertà, siamo ricchi o poveri in rapporto alla ricchezza o povertà di qualcun'altro.

Vogliamo davvero proseguire così, con queste immorali disugualianze nel mondo? Se la globalizzazione ha avuto un merito è stato quello di farci rendere conto di queste disegualianze. Ora abbiamo la possibilità e il dovere di crescere i nostri figli in un pianeta piu' giusto, partendo da un cambiamento che parta da noi. La crisi è un opportunità di crescita, ok, ma solo se traslata a livello personale, non calata dall'alto sulle masse ignare.

Il cambiamento vero si realizza partendo dal basso, non dall'alto...Globalizzare i crediti di denaro è stato relativamente facile (le banche sono state i primi enti a muoversi in una realtà globalizzata), il difficile è globalizzare i debiti, la mancanza di lavoro, i sacrifici delle famiglie, la fame...Non dico che chiudere le frontiere sia la soluzione, anzi, ma neanche che dobbiamo accettare tutto acriticamente in nome di un'uguaglianza solo sulla carta, di un osmosi truccata che veicola le risorse sempre solo in un senso, verso gli stessi soggetti in grado di cavalcare i processi in atto, ovvero le élites mondiali, quelle sì che si sono globalizzate con successo in nome dei loro enormi interessi economici in comune!

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