giovedì 17 giugno 2010

Ancora su Yoani Sanchez: quando la critica non è costruttiva.

Ma insomma, mi chiedo, una come Yoani Sanchez che nella povera ma dignitosa Cuba di oggi riceve un premio giornalistico di 15.000 euro dal giornale El Pais per aver scritto male del suo paese su Internet, al di là che siano o meno falsità, non sente un minimo di vergogna pensando che intanto la maggior parte dei suoi concittadini sopporta privazioni quotidiane e talvolta la fame con grande dignità?
Credo che se la blogger più famosa del mondo fosse davvero in buona fede sentirebbe quantomeno il dovere, con quei soldi, di fare qualcosa di propositivo per tutti i cubani e non solo reclutare dissidenti o distruggere il suo paese a forza di critiche. Forse allora la verità è un altra.
Viene da chiedersi, non sarà che, oltre a soddisfare un suo narcisistico interesse professionale, l'intento, neanche troppo occulto, di Yoani è proprio quello di minare Cuba dall'interno per poi consegnarla nelle mani delle lobbies nordamericane che si vogliono impadronire dell'isola?
Credo che siano in molti a chiederselo, perchè è un ipotesi dettata dal semplice buon senso.

giovedì 10 giugno 2010

Proteggiamo e aiutiamo a crescere fragili germogli di socialismo europeo

E' molto importante che la piantina ancora viva del socialismo cubano serva d'esempio e ispirazione affinchè rinasca anche in Europa un piccolo germoglio di quell'ideale di giustizia sociale e vera sovranità del popolo che l'alta finanza, i banchieri e l'interesse economico globale avevano disseccato all'indomani dell'unificazione europea, con un effetto molto simile a quello di un diserbante totale versato in un giardino trascurato ma ancora rigoglioso.
Che possa dalle sue ceneri interrate rinascere un vero socialismo europeo e, finalmente, anche un Europa dei cittadini!

mercoledì 9 giugno 2010

Soldato americano incarcerato per alto tradimento

Democrazia USA...e getta!

Questo ragazzo di appena 22 anni è Bradley Manning, il soldato americano che filmò di nascosto il video shock sulla strage di civili in Iraq da parte di un elicottero Apache. Ebbene,  è stato ora incarcerato con l'accusa di alto tradimento. Che vergogna!!

Se negli Stati Uniti mostrare la verità è considerato alto tradimento, allora vuol dire che la democrazia USA è basata sulla menzogna e quindi che si tratta di una finta democrazia! Meditate gente del vecchio continente, meditate!

Ecco il video scandalo:




YOANI SANCHEZ: COMPLOTTO CONTRO CUBA.

La blogger cubana Yoani Sanchez, diventata tristemente
 famosa per il suo prezzolato attivismo anticastrista
Oggi tutta l’America Latina si muove nel solco tracciato dalla “Revolucion” cubana. E’ questa la storia. E’ questa la realtà che le principali correnti di pensiero e i bloggers prezzolati potranno calunniare, infangare, distorcere fin che vogliono, ma mai cancellare. Nemmeno la blogger più alla moda oggi, Yoani Sanchez, che parla tanto di "censura" e di "regime" e che poi, tanto per coerenza, calunnia il suo paese sul web in banda larga. E lo fa coi vostri soldi, americani ed europei!Il governo USA, nel 2008, ha stanziato 45 milioni di dollari per "un cambio di governo drastico" sull’isola. Sin dai tempi di Jefferson e Quincy Adams si parlava dell’annessione di Cuba come "necessaria" ed "irrinunciabile". L’embargo più lungo (e vergognoso) della storia del mondo, quello contro la Cuba socialista, è lì a dimostrarci che, ai piani alti dell’imperialismo, nulla è cambiato. Per questo terroristi armati finanziati dagli USA come i Basulto, i Carriles, i Frometa, i Bosch vivono felici e protetti a Miami e rilasciano persino interviste in tv e giornali. Per questo le correnti di pensiero attuali ci obbligano pavlovianamente ad associare le conquiste sociali di Cuba con le più spaventose dittature immaginabili. E’ questo il lavaggio del cervello, come definire la sanità o l’istruzione universali dettati dal "marxismo-leninismo" e la più bassa mortalità infantile del continente americano (USA inclusi) come “mancanza di libertà di espressione”.
A Cuba non si massacrano a botte i detenuti come in Italia (vedi Stefano Cucchi). I prigionieri politici ci sono anche in Occidente, in Italia Michele Fabiani, per esempio, in Francia Julien Coupat, negli USA Mumia Abu Jamal, e gli esempi sarebbero molti. Invece di puntare il nostro dito sporco di sangue dovremmo avere il coraggio di guardarci allo specchio. Sotto moltissimi aspetti, guardando al pur imperfetto e migliorabile socialismo cubano, voi occidentali opulenti, violenti e razzisti, dovreste arrossire di vergogna. Solo la vostra stolta arroganza, l’enorme ignoranza dei fatti e la propaganda delle vostre correnti di pensiero ve lo impediscono. Ma non sarà certo la vostra ridicola autorappresentazione della realtà cubana o le menzogne di traditori interni a cambiare la verità storica dei fatti.
Perché Obama non si porta via questi vermi, al suo paese? Ve lo dico io: è molto facile fare la spia a Cuba per un pugno di dollari. Ma una volta andati via da Cuba, quanto varrebbero questi vermi? Più niente, per i loro mandanti. Mi rivolgo agli americani: svegliatevi! Gli Stati Uniti stanno commettendo un grosso sbaglio mandando i propri figli in guerra e appoggiando delinquenti cubani nel loro paese! E’ ora di dire basta in faccia al vostro Presidente, egli deve imparare a rispettare voi cittadini americani prima degli interessi delle lobbies, o prima di sostenere e proteggere una pila di delinquenti come quelli cubani! Molti figli dell’America muoiono da soldati in guerra mentre questi delinquenti cubani vivono tranquillamente in casa loro grazie al finanziamento delle campagne anticastriste. Voi americani dovreste reagire davanti a questa realtà, non permettete più che i vostri figli muoiano per un paese che non sia il loro. E’ ora di gridare basta, Signor Obama!

sabato 5 giugno 2010

Lettera aperta al Presidente Obama

Prima di tutto un cordiale saluto a tutti. Oggi sono qui per chiedere una risposta al Presidente Barack Obama.

Presidente Obama, Lei che è così preoccupato per i prigionieri politici cubani a Cuba, per le dame bianche, quelle donne coraggiose come le descrive Lei, perché non risponde alla domanda che Le ha fatto il nostro Presidente Raul Castro? Perché non fa niente per quei vermi che gridano libertà? Poiché è nelle Sue mani la libertà di questi schifosi che Lei sostiene a Cuba...E come dice Raul, se proprio li vuole, perché non ci restituisce i 5 eroi cubani da voi imprigionati? Il popolo cubano Le darà volentieri in cambio i Suoi vermi, quelli che Lei chiama prigionieri politici, rinchiusi nelle patrie galere cubane, e che in realtà sono solo dei ladri e delinquenti comuni, traditori prezzolati senza dignità al soldo dei nemici di Cuba, dei gansters americani e della mafia cubana di Miami. O non sarà che non sono loro che Lei vuole veramente ma la terra cubana? Non quei vermi che gridano libertà, non quelle che Lei chiama dame bianche, che di dame non tengono neanche le scarpe. Io non le chiamerei dame bianche ma piuttosto casalinghe annoiate che vendono la loro dignità per pochi danari…
Presidente Obama, perché Lei non si preoccupa piuttosto per tutti gli americani poveri che esistono nel suo grande paese? Perché Lei non vede il male che fate nei paesi poveri del mondo prima di giudicarci? Perché non vede la guerra, dove tanti soldati americani perdono la vita per l’ennesimo pozzo di petrolio conquistato dalla strategia monopolistica delle multinazionali dell’oro nero e delle lobbies americane che le rappresentano? E Lei perché, Signor Presidente, non toglie l’embargo a Cuba? Non Le sembrano sufficienti 47 anni o anche Lei aspetta ancora la capitolazione per fame di quest’isola meravigliosa per poterla trasformare nel paradiso turistico di americani ricchi e opulenti, come era negli anni ’40? Se così, sappia che la dignità del popolo cubano, abituato a soffrire, si è addirittura rinforzata in questi anni e che non si piegherà mai! E’ ipocrita parlare di libertà in casa d’altri quando voi americani per primi non ce l’avete questa libertà (o meglio, da voi ce l’hanno solo i ricchi!). E neanche Lei, Signor Obama, non mi sembra affatto libero.
Presidente, Lei che parla di libertà, è sicuro di sapere veramente cosa significa questa parola? Credo che Lei debba farsi un esame di coscienza prima di parlare di libertà, dovrebbe prima liberarsi dal condizionamento di tanti anni di storia americana dove di libertà vera ce n’è stata ben poca e intendo quel genere di libertà che non può essere disgiunta dalla giustizia sociale e dalla pace. Se crede, come tanti americani, che con i soldi si possa comprare tutto, si ricordi che la morale di un paese non si compra, non tutti siamo come Yoani Sanchez per fortuna! Lei che è premio Nobel per la pace, Signor Presidente, sa che Le dico: mi ha deluso, pensavo che fosse più intelligente. Invece mi accorgo che è un arrogante.
Signor Presidente, io non vendo il mio paese per un pugno di dollari, non racconto bugie per mettere in ridicolo la mia Patria, un paese la cui gente ha tanto sofferto e le cui difficoltà hanno reso unito e solidale. Io amo Cuba fedelmente per come è e non la vorrei diversa, non voglio che cambi, e non voglio un Presidente svergognato. Cuba è libera e sempre lo sarà al costo di versare sangue!
Io Le dico Signor Presidente, stia lontano da Cuba, Cuba non sarà mai un altro stato americano o un'altra Porto Rico! Fatevi i fatti vostri e smettetela di orchestrare campagne contro Cuba, se è vero che Lei è un vero uomo! Cuba non appartiene alla sua filosofia dell’ “Yes we can”.
Io spero, Signor Presidente Obama, che pensi bene quando parla di Cuba, perché Cuba non è sola, ha al suo fianco molti nel mondo, tutti coloro, uomini e donne libere, che ancora apprezzano il valore della dignità e libertà di un popolo.

Rivoluzionariamente, una cubana che lotta per il suo paese.

Viva Cuba, viva Fidel! Hasta la victoria siempre Comandante!

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