lunedì 28 febbraio 2011

Gli Stati Uniti non sono una democrazia - Noam Chomsky

Noam Chomsky discute il sistema politico americano e l'assenza di un concreto potere decisionale della popolazione. Ma vale solamente per gli USA?

domenica 27 febbraio 2011

USA: forti proteste sindacali nel Wisconsin. In 13.000 occupano il Campidoglio a Madison

Amazing video of Wisconsin protests.

Over 13,000 angry union supporters gathered at the capital building in Madison, Wisconsin for a 17-hour public hearing on the issue. The protestors are calling for opposition to the bill, and an end to Walker's governorship as a whole.

Paul Krugman a proposito della destra nordamericana


Paul Krugman, a proposito della destra nordamericana, scrive: "Dagli avvenimenti cileni degli anni 70 in poi, ha scritto la Klein, gli ideologi della destra hanno sfruttato tutte le crisi per portare avanti un’agenda che non ha nulla a che fare con la soluzione delle varie crisi che si affrontano, ma con l’imposizione di una visione basata sulla costruzione di una società sempre meno democratica ed egualitaria".

sabato 26 febbraio 2011

Bruciata l'auto di Nadia Macrì, ex escort dei festini di Arcore

La Macrì era stata sentita dai pm di Milano nelle settimane scorse nell'ambito dell'inchiesta Rubygate. Dopo Barbara Monreale, è la seconda escort dei festini di Arcore ad essere vittima di un incendio doloso all'auto, in stile prettamente mafioso. Quando si dice la sfortuna! Oppure si tratta di un chiaro messaggio intimidatorio dalle frange fasciste e corrotte dei servizi segreti asserviti al potere berlusconiano?

Reggio Emilia - L'auto di Nadia Macrì, la 26enne reggiana che si e' ritagliata una parte nel Rubygate con una serie di dichiarazioni e interviste, e' andata a fuoco questa notte a Reggio Emilia. La vettura, una Renault Twingo, era parcheggiata in Via Martiti di Monozzo, nei pressi dell'abitazione di un amico che l'aveva in uso. Secondo i carabinieri l'origine dell'incendio e' certamente dolosa.

Sul luogo dell'incendio sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri del Nucleo Radiomobile reggiani. Secondo i primi accertamenti, l'auto e' stata cosparsa nella parte anteriore con un liquido infiammabile cui e' stato dato fuoco ed e' rimasta seriamente danneggiata. Una tanica usata per contenere il liquido di cui e' stata cosparsa la vettura e' stata sequestrata dai carabinieri che conducono le indagini.

Fonte: AGI

Berlusconismo: l'Italia che resiste (al cambiamento)


Berlusconi rappresenta l'ultimo bastione di una mentalità italica feudale, localista e antieuropeista che, in realtà, resiste ad un vero cambiamento in senso civile del nostro paese.

Qualcuno ancora si stupisce, o al peggio si indigna, di come l'Italia negli ultimi tempi sia stata fatta bersaglio di pungenti critiche e prese per i fondelli da parte di osservatori, politici, giornalisti e umoristi esteri, specie europei e soprattutto inglesi. Perchè questi italiani si stupiscono? Questo atteggiamento critico che viene dall'estero fa parte di quella cultura democratica e liberale che la maggior parte dei paesi civili ormai ha assimilato da diversi decenni, all'indomani di quella lezione assoluta del '900 che è stata la 2a guerra mondiale e soprattutto dopo la tragedia dell'ideologia nazifascista che ne fu la scintilla. Il Berlusconismo rappresenta invece il rigurgito di quell' italianità ottocentesca, primordiale, massonica, antimoderna, furba, cinica e mafiosa che la formazione di una cultura comune europea avrebbe dovuto seppellire già molto tempo prima dell'entrata nell'UE. Questi che ci governano, e assieme a loro molti di quelli che credono in loro, i loro elettori, rappresentano l'ultimo bastione di una cultura moribonda che avrebbe dovuto già essere seppellita e che invece, pur essendo ridotta in fin di vita, ancora resiste perchè si è alleata col potere più forte che c'è in Italia in questo momento, ovvero quello del denaro di Berlusconi.

Quei cartelloni "Silvio resisti" che sono apparsi sulle facciate dei palazzi, a mio parere rappresentano proprio questa resistenza di una parte dell'Italia al cambiamento, all'assimilazione ad una cultura e mentalità più europee, in cui di fatto siamo già immersi da tempo e che le menti più aperte e istruite condividono ormai da decenni. Una parte dell'Italia, insomma, non si è ancora rassegnata alla perdita della propria sovranità nazionale a favore di un unione politica sovra-nazionale. Ne hanno fatto una questione di potere; e invece avrebbe dovuto essere soprattutto una questione di allargamento dei propri orizzonti culturali. Forse noi italiani, e non siamo certo gli unici in Europa, non eravamo pronti per questo alto livello di democrazia rappresentativa continentale e d'altra parte, l'UE ancora non incarna quell'autorità, o meglio quell'autorevolezza, per imporre ai paesi membri un reale cambiamento, un'assimilazione delle diverse mentalità comunitarie per trovarne i punti di contatto utili alla gestione della casa comune europea. Penso che ci vorrà ancora molto tempo per vedere soccombere definitivamente questa odiosa "ideologia italica" superficiale e truffaldina incarnata nel Berlusconismo, quel certo atteggiamento mafioseggiante, amorfo, omertoso e amorale imperante dalle nostre parti, quello per cui, ad esempio, un paese come la Germania, ci giudica in maniera particolarmente negativa. E giustamente aggiungo io, visto che è una mentalità intrisa di corruzione, disprezzo per lo Stato e per la cosa pubblica, clientelismo, localismo...C'è da chiedersi: a quando l'alba di una mentalità più evoluta ed etica nel nostro paese, a quando una società civile degna di questo nome, più matura e coesa dal basso, a quando un maggiore rispetto delle regole e una reale condivisione della cultura della legalità?

Toda la política extranjera "terrorista" de los EE.UU desde 1945 hasta 1999



No voy a justificar la muerte por que de ningún punto de vista es justificable.pero si podemos hacer comparaciones (ETA) lleva en su haber 8cientos y tantos muertos(850) desde que se formo en 1968.y un solo muerto en Francia.harían falta 5000 entre FARC Y ETAS,para alcanzar a los ESTADOS UNIDOS?

Si hablamos de terrorismo? y el terrorismo de estado de EE UU ¿qué ocurre con los crímenes más horrendos cometidos por los norteamericanos?auque es un tema algo trillado que de echo ya lo comente recientemente.con otro argumento pero con el mismo proposito.no deja de ser valido EL TERRORISMO DE ESTADOS UNIDOS DE EL NORTE DE AMÉRICA....Estados Unidos efectuó intervenciones realmente graves en más de 70 países en este periodo, destacando entre ellas las siguientes:

China, 1945-49: Se intervino en la guerra civil al lado de Chiang Kai-shek en contra de los comunistas, aun cuando habían sido aliados cercanos de Estados Unidos durante la guerra mundial. Estados Unidos utilizó a los soldados japoneses derrotados para pelear de su lado pero los comunistas obligaron a Chiang a refugiarse en Taiwán en 1949.

Italia, 1947-48: Estados Unidos interfiere en las elecciones para evitar que el Partido Comunista llegue al poder legalmente con el fin declarado de "salvar la democracia" en Italia. Los comunistas pierden. En las siguientes décadas, la Agencia Central de Inteligencia (CIA), junto con las corporaciones norteamericanas, continúa interviniendo en las elecciones italianas inyectándoles cientos de millones de dólares y utilizando mecanismos de guerra sicológica para bloquear al fantasma que recorría Europa.

Grecia, 1947-49: Se interviene en la guerra civil tomando el lado de los neofascistas en contra de la izquierda griega que había combatido a los nazis valientemente. Los neofascistas ganan e instauran un régimen sumamente brutal, para el cual la CIA crea una nueva agencia de seguridad interna (KYA). Por mucho tiempo, la KYA se ocupó de poner en práctica todas las acciones propias de las policías secretas de todo el mundo, incluyendo la tortura sistemática.

Filipinas, 1945-53: Las fuerzas militares estadounidenses pelean contra las fuerzas de izquierda, Huks, mientras éstas todavía enfrentaban a los invasores japoneses. Después de la guerra Estados Unidos continúa peleando en contra de los Huks, los derrota e instala una serie de gobernantes leales en la presidencia, culminando con el dictador Ferdinand Marcos.

Corea del Sur, 1945-53: Después de la segunda guerra mundial, Estados Unidos reprime a las fuerzas populares progresistas favoreciendo a las conservadoras que habían colaborado con los japoneses. Esto da lugar a una larga era de corrupción y gobiernos brutales.

Albania, 1949-53: Estados Unidos e Inglaterra intentan infructuosamente derrocar al gobierno comunista e instalar uno nuevo pro-occidental conformado por los monarquistas (sic) y los colaboradores de los nazis y de los fascistas italianos.

Alemania, 1950s: La CIA emprende una amplia campaña en contra de Alemania del Este. Éste fue uno de los factores que influyeron en la construcción del Muro de Berlín en 1961.

Irán, 1953 : El Primer ministro Mossadegh es derrotado en una operación conjunta entre Estados Unidos e Inglaterra. Mossadegh había sido electo por una amplia mayoría en el Parlamento pero cometió el gravísimo error de encabezar un movimiento para nacionalizar una compañía petrolera británica, la única compañía petrolera que operaba en Irán. El golpe restaura al Sha, con poderes absolutos, dando inicio a un periodo de represión y tortura que dura 25 años en los que se restaura la propiedad extranjera de la industria petrolera, concediéndose a los británicos y los estadounidenses el 40 % respectivamente y a otras naciones el 20 % restante.

Guatemala, 1953-1990s: Un golpe de estado organizado por la CIA derroca al gobierno democrático y progresista de Jacobo Arbenz dando paso a 40 años de escuadrones de la muerte, torturas, desapariciones, ejecuciones masivas y una crueldad inimaginable con un saldo de más de cien mil víctimas. Arbenz nacionalizó la United Fruit Company que tenía vínculos muy estrechos con la élite del poder estadounidense. Como justificación del golpe Washington declaró que Guatemala se encontraba al borde de caer bajo el dominio de los soviéticos cuando en realidad los rusos tenían tan poco interés en el país que ni siquiera mantenían relaciones diplomáticas con él. El problema real desde la perspectiva de Washington, además de lo ocurrido con la United Fruit, era el peligro de una extensión de la democracia social guatemalteca hacia otros países de la región.

Medio Oriente, 1956-58: Estados Unidos intentó dos veces derrocar al gobierno sirio, realizó demostraciones de fuerza en el Mediterráneo para intimidar a los movimientos opositores a los gobiernos que mantenía en Líbano y Jordania, instalando 14 mil efectivos militares en Líbano, y conspiró para derrocar o asesinar a Nasser en Egipto por su inquietante nacionalismo.

Indonesia, 1957-58: Sukarno, como Nasser, era la clase de líder tercermundista con el que Estados Unidos no podía entenderse. Se tomó en serio la neutralidad con respecto a la guerra fría, viajando a la Unión Soviética y China (aunque también a la Casa Blanca). Nacionalizó muchos holdings privados de Holanda, antiguo poder colonial, y se rehusó a tratar duramente al Partido Comunista Indonesio que transitaba hacia una vía legal y pacífica y registraba impresionantes progresos electorales. Así fue que la CIA comenzó a unir fuerzas con oficiales militares disidentes emprendiendo una guerra integral contra el gobierno.

Guayana Británica/Guyana, 1953-64: Cheddi Jagan fue otro líder tercermundista que intentó permanecer neutral e independiente. Fue electo tres veces e impulsó la construcción de una sociedad que podría servir como alternativa al modelo capitalista. Usando las tácticas más variadas -desde huelgas generales y desinformación hasta terrorismo-, Estados Unidos e Inglaterra expulsaron a Jagan en 1964. John F. Kennedy dio directamente la orden de su expulsión.

Viet Nam, 1950-73: El declive resbaladizo empezó al unirse a los franceses, anteriores colonizadores y colaboracionistas de los japoneses, en contra de Ho Chi Minh y sus seguidores, que participaron muy de cerca con los aliados y que admiraban todo lo que era americano. Hoy Chi Minh era, a fin de cuentas, un comunista y aunque había escrito numerosas cartas al presidente Truman y al Departamento de Estado reclamando la ayuda americana para lograr independizar a Viet Nam de los franceses y encontrar una solución de paz, todo esto fue ignorado porque era comunista. Ho Chi Minh diseñó la nueva declaración de independencia vietnamita a partir de la americana, empezando con "Todos los hombres fueron creados iguales. Fueron dotados por el Creador de..." Pero esto no hizo mella en Washington porque Ho Chi Minh era comunista.

Después de veintitrés años y más de un millón de muertos Estados Unidos retiró sus fuerzas militares de Viet Nam. La mayoría de la gente opina que Estados Unidos perdió la guerra, pero, destruyendo el corazón de Viet Nam y envenenando la tierra y los acervos genéticos por generaciones, Washington de hecho consiguió su principal objetivo, previniendo lo que hubiera podido ser una buena opción de desarrollo para Asia. Ho Chi Minh era, después de todo, un comunista.

Camboya, 1955-73: El príncipe Sihanouk fue otro de los líderes que no se complacían con ser feligreses de los americanos. Después de muchos años de hostilidad hacia su régimen, que incluyeron conspiraciones de asesinato y las infames "cartas bomba" secretas de Nixon/Kissinger en 1969-70, Washington finalmente derrocó a Sihanouk con un golpe de estado en 1970. Esto era justo lo que hacía falta para lanzar al Pol Pot y sus fuerzas del Khmer Rouge a apoderarse de la escena. Cinco años más tarde tomaron el poder. Pero cinco años de bombardeos estadounidenses desaparecieron la economía tradicional de Camboya. La vieja Camboya quedó destruida para siempre.

De manera increíble el Khmer Rouge provocó una miseria aún mayor en este infeliz territorio. Y para aumentar la ironía, Estados Unidos sostuvo al Pol Pot militar y diplomáticamente frente a sus subsecuentes derrotas con Viet Nam.

Congo/Zaire, 1960-65: En junio de 1960, con la independencia de Bélgica, Patricio Lumumba asumió como Primer ministro del Congo. Sin embargo como Bélgica mantuvo su enorme explotación mineral en la provincia de Katanga, y prominentes funcionarios del gobierno de Eisenhower tenían vínculos financieros con este negocio, el día de la celebración de la independencia Lumumba, frente a los dignatarios extranjeros que le acompañaban, hizo un llamado por la liberación económica y política de la nación e hizo un recuento de las injusticias cometidas por los propietarios blancos del país contra la población nativa. Este pobre hombre era obviamente un "comunista". Y obviamente este pobre hombre fue condenado.

Once días más tarde la provincia de Katanga se secesionó; en septiembre Lumumba fue removido por el Presidente instigado por Estados Unidos y en enero de 1961 fue asesinado por una petición expresa de Dwight Eisenhower. Siguieron varios años de conflictos civiles y caos y la ascensión al poder de Mobutu Sese Seko, hombre que no era desconocido por la CIA. Mobutu ha gobernado al país por más de treinta años, con niveles de corrupción y crueldad que chocan hasta a sus mismos asesores de la CIA. La población de Zaire ha vivido en la más abyecta miseria a pesar de las inmensas riquezas naturales mientras que Mobutu se hacía multimillonario.

Brasil, 1961-64: El presidente Joao Goulart era culpable de los crímenes habituales: adoptó una posición independiente en política externa estableciendo relaciones con los países socialistas y oponiéndose a las sanciones contra Cuba, su administración aprobó una ley que limitaba el monto de ganancias repatriadas por las empresas multinacionales; nacionalizó una subsidiaria de la ITT; promovió reformas económicas y sociales. Y el procurador Robert Kennedy estaba inconforme con Goulart por permitir que "comunistas" ocuparan puestos en agencias gubernamentales. El hombre no era realmente radical; se trataba de un terrateniente millonario y católico que traía colgada en el cuello una medalla de la Virgen. Eso, sin embargo, no era suficiente para salvarlo. En 1964 fue derrocado por un golpe militar en el que Estados Unidos tuvo una cobertura e involucramiento profundos. La línea oficial de Washington era: ...sí, es desafortunado que la democracia haya sido derribada en Brasil....pero, por lo menos, el país fue rescatado del comunismo.

Durante los siguientes 15 años todas las características de las dictaduras militares que América Latina conoció se institucionalizaron: el Congreso fue disuelto, la oposición política se redujo hasta su virtual extinción, se suspendió el habeas corpus para los "crímenes políticos", se prohibieron legalmente las críticas al Presidente, los sindicatos fueron intervenidos por el gobierno, las crecientes protestas fueron sometidas por la policía y las fuerzas militares disparando a las multitudes, las viviendas de campesinos fueron incendiadas, se brutalizó a sacerdotes...desapariciones, escuadrones de la muerte, un impresionante grado de depravación en las prácticas de tortura..... El gobierno tiene un nombre para este programa: la "rehabilitación moral" de Brasil.

Washington estaba muy complacido. Brasil rompió relaciones con Cuba y se convirtió en uno de los mejores aliados de Estados Unidos en América Latina.

República Dominicana, 1963-66 : En febrero de 1963 Juan Bosch se convierte en el primer Presidente electo democráticamente en República Dominicana desde 1924. Aquí por fin estaba el anticomunismo liberal de John F. Kennedy para contradecir el señalamiento de que Estados Unidos apoyaba sólo dictaduras militares. El gobierno de Bosch era la largamente requerida "demostración de democracia" que dejaba como mentiroso a Fidel Castro y se le concedió trato especial en Washington desde un poco antes de tomar posesión.

Bosch era consecuente con sus convicciones. Propuso la reforma agraria, viviendas de alquiler bajo, una modesta nacionalización de los negocios y que la inversión extranjera no explotara demasiado al país; y otras políticas que integraban un programa de cambio social como el de cualquier líder liberal serio del Tercer Mundo. Igual de serio era con respecto a las llamadas libertades civiles: los comunistas, o los etiquetados como tales, no serían perseguidos al menos que realmente violaran la ley.

Cantidad de congresistas y funcionarios norteamericanos expresaron su inconformidad con los planes de Bosch, así como con su posición de independencia con respecto a Estados Unidos. La reforma agraria y las nacionalizaciones eran asuntos de mucha sensibilidad en Washington: la materia prima que da sustancia al "socialismo reptante". Para varios periódicos de Estados Unidos Bosch era un señuelo rojo.

En septiembre las botas militares marchan y Bosch es expulsado. Estados Unidos que hubiera podido disuadir el golpe militar sólo frunciendo el ceño no hizo nada.

Diecinueve meses más tarde un levantamiento intentó restablecer a Bosch en el poder trayendolo del exilio. Estados Unidos envió 23 mil efectivos militares para sofocarlo.

Cuba, 1959 a la fecha: Fidel Castro asciende al poder a inicios de 1959. Una reunión del Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos el 10 de marzo de 1959 incluyó en su agenda la posibilidad de poner "otro gobierno en el poder en Cuba". Siguieron 40 años de ataques terroristas, bombas, invasiones militares abiertas, sanciones, embargos, aislamiento, asesinatos...... Cuba ha sido culpable de la Revolución Imperdonable y de la seria amenaza de dar un "buen ejemplo" al resto de América Latina.

La parte más triste de esta historia es que el mundo nunca supo qué clase de sociedad hubiera podido generar Cuba de no haber estado permanentemente bajo la mira de las armas y bajo amenaza de invasión; si le hubiera sido permitido relajar su control interno. El idealismo, la visión, el talento, el internacionalismo, estaban todos presentes. Pero nunca lo podremos saber y esa, por supuesto, era la intención.

Indonesia, 1965: Una compleja serie de eventos, incluyendo un supuesto intento de golpe de estado, un contragolpe, y tal vez un contra contragolpe, con la mano norteamericana impresa en diversos puntos, dio como resultado la salida del poder de Sukarno y su reemplazo por una junta militar encabezada por el general Suharto. La masacre que inició inmediatamente -de comunistas, simpatizantes de los comunistas, sospechosos de ser comunistas, sospechosos de ser simpatizantes y de ninguno de los anteriores- fue calificada por el New York Times como "una de las más salvajes matanzas masivas de la historia política moderna". El número estimado de muertos durante unos pocos años iba de medio millón hasta más de un millón. Se supo después que la Embajada estadounidense había elaborado listas de "agentes comunistas", desde la más alta escala hasta los operadores de barrio, alcanzando los cinco mil nombres, y se las había entregado al ejército que se dedicó a cazarlos y asesinarlos. En seguida los norteamericanos cotejaban los nombres de los muertos con los de sus listas. "Realmente fue una gran ayuda para el ejército. Ellos probablemente mataron muchísima gente y yo probablemente tengo mucha sangre en las manos" decía un diplomático estadounidense. "Pero esto no es tan malo. Hay momentos decisivos en que es necesario golpear fuerte".

Chile, 1964-73: Salvador Allende era el peor escenario posible para el imperialismo de Washington. La única cosa peor que un marxista en el poder era un marxista en el poder electo democráticamente, que honraba la Constitución y se volvía crecientemente popular. Esto golpeaba los más sólidos pilares sobre los que se había construido el anticomunismo: la doctrina, concienzudamente cultivada por décadas, de que los "comunistas" sólo podían tomar el poder mediante la fuerza y la decepción, y sólo podían mantenerlo aterrorizando a la población y lavándole el cerebro.

Después de sabotear el esfuerzo electoral de Allende en 1964, y de fracasar en el mismo intento en 1970 a pesar de sus mejores empeños, la CIA y el resto de la maquinaria norteamericana de política exterior no dejó piedra sin remover en su afán de desestabilizar el gobierno de Allende en los siguientes tres años, poniendo particular énfasis en fomentar la hostilidad militar. En septiembre 1973 finalmente los militares derrocan al gobierno asesinando a Allende en el proceso.

Cerraron el país frente al exterior durante una semana en que los tanques rodaban por las calles y los soldados derribaban las puertas; los estadios repicaban con los sonidos de las ejecuciones y los cuerpos se apilaban a lo largo de las calles y flotaban en el río; los centros de tortura estaban en auge; los libros subversivos ardían en las hogueras; los soldados rasgaban los pantalones de las mujeres al grito de "¡en Chile las mujeres usan vestidos!"; los pobres regresaban a su estado natural; y los hombres de mundo en Washington y en los vestíbulos de los centros financieros internacionales abrían sus chequeras. Al final, más de tres mil personas fueron ejecutadas, miles más torturadas y desaparecidas.

Grecia, 1964-74: El golpe militar se efectuó en abril de 1967, justo dos días antes de empezada la campaña por las elecciones nacionales ya que parecía evidente que llevarían a George Papandreou nuevamente al puesto de Primer ministro. Papandreou fue electo en febrero de 1964 por la única mayoría total de la historia electoral moderna en Grecia. Las exitosas maquinaciones para echarlo abajo iniciaron inmediatamente mediante un esfuerzo conjunto de la Corte Real, los militares griegos, y los militares norteamericanos y efectivos de la CIA estacionados en Grecia. El golpe de 1967 fue seguido inmediatamente de la tradicional ley marcial, censura, arrestos, golpes, tortura y asesinatos, con un total de ocho mil víctimas en el primer mes. Todo esto acompañado por la también tradicional declaración de que todo se hacía para salvar a la nación del "peligro comunista". Las influencias subversivas y corruptas debían ser erradicadas de Grecia y, entre ellas, las minifaldas, el pelo largo y los periódicos extranjeros. La atención religiosa hacia los jóvenes debía ser obligatoria.

Fue sin duda la tortura la que marcó indeleblemente los siete años de pesadilla en Grecia. James Becket, un abogado norteamericano enviado a Grecia por Amnistía Internacional, escribía en diciembre de 1969 que "un cálculo conservador estimaría en no menos de dos mil" el número de personas torturadas, habitualmente de las maneras más horripilantes y con frecuencia usando equipo proporcionado por Estados Unidos.

Becket reportó lo siguiente:

Cientos de prisioneros escucharon el pequeño mensaje del inspector Basil Lambrou sentado tras su escritorio desplegando el símbolo rojo, blanco y azul de las manos cruzadas de la ayuda americana. Trató de mostrar a los prisioneros la absoluta inutilidad de la resistencia: "Sólo se ponen en ridículo pensando que pueden hacer algo. El mundo está dividido en dos. De aquel lado están los comunistas y de este el mundo libre. Los rusos y los americanos, nadie más. ¿Qué somos nosotros? Americanos. Detrás de mí está el gobierno; detrás del gobierno la OTAN; detrás de la OTAN está Estados Unidos. Ustedes no pueden luchar contra nosotros, somos americanos".

George Papandreou no era de ninguna manera radical. Era un liberal anticomunista. Pero su hijo Andreas, su supuesto heredero, a pesar de que era solamente un poquito más a la izquierda que su padre deseaba sacar a Grecia de la guerra fría y había cuestionado la permanencia de Grecia en la OTAN o al menos su posición de satélite de Estados Unidos.

Timor del Este, 1975 al presente: En diciembre de 1975 Indonesia invade Timor del Este, que se ubica en el extremo este del archipiélago, y cuya independencia de Portugal lo sacó de su control. La invasión se efectuó un día después de que el presidente Gerald Ford y el secretario de estado Henry Kissinger salieran de Indonesia, no sin conceder permiso a Suharto para usar el armamento norteamericano que, de acuerdo con la legislación de Estados Unidos, no puede ser usado para agresión. Indonesia era la herramienta de mayor valor para Estados Unidos en el Sureste asiático.

Amnistía Internacional estimó que en 1989, con el propósito de anexarse por la fuerza a Timor del Este, las tropas indonesias mataron a 200 mil personas de una población de entre 600 y 700 mil. Estados Unidos apoyó decididamente los reclamos de Indonesia a Timor del Este (contrariamente a las Naciones Unidas y la Unión Europea), minimizando una carnicería de dimensiones escandalosas y proveyendo al mismo tiempo a Indonesia de todo el equipo y entrenamiento que requería para realizar la operación.

Nicaragua, 1978-79: Cuando los sandinistas derrocaron la dictadura de Somoza en 1978, estaba claro para Washington que representaban una nueva bestia indeseable: "otra Cuba". Bajo la presidencia de Carter, los intentos de sabotaje adoptaron formas diplomáticas y económicas. Bajo la de Reagan, la violencia fue el método escogido. Durante ocho terribles años la gente de Nicaragua estuvo bajo el ataque de los Contras, grupo armado cercano a Washington, formado a partir de la viciosa Guardia Nacional de Somoza y algunos otros de sus apoyadores. Era una guerra total que se proponía destruir progresivamente todos los programas económicos y sociales del gobierno quemando escuelas y hospitales, secuestrando, torturando, colocando minas y bombardeando violentamente. Estos eran los "luchadores de la libertad" de Ronald Reagan. No habría revolución en Nicaragua.

Granada, 1979-84: ¿Qué haría a la más poderosa nación del mundo invadir un país de 110 mil habitantes? Maurice Bishop y sus seguidores habían tomado el poder en el golpe de 1979, y aunque sus políticas no eran tan revolucionarias como las de Castro, Washington mantenía su miedo a "otra Cuba", particularmente cuando las apariciones públicas de los líderes granadinos eran recibidas con gran entusiasmo en otros países de la región.

Las tácticas desestabilizadoras de Estados Unidos contra el gobierno de Bishop empezaron luego después del golpe y continuaron hasta 1983, con cantidad de acciones de desinformación y juegos sucios. La invasión americana en octubre de 1983 encontró una resistencia mínima aunque Estados Unidos sufrió 135 bajas entre muertos y heridos. Hubo también 400 granadinos victimados y 84 cubanos, principalmente trabajadores de la construcción. Por qué propósito humanamente concebible habrá muerto esta gente no ha sido revelado.

A finales de 1984, en una elección muy cuestionable resultó vencedor un hombre apoyado por la administración Reagan. Un año después, la organización de derechos humanos Consejo de Asuntos Hemisféricos reportó que la nueva fuerza policíaca entrenada por Estados Unidos y las fuerzas de contrainsurgencia de Granada se habían destacado por su brutalidad, arrestos arbitrarios y abuso de autoridad y la erosión de los derechos civiles.

En abril de 1989, el gobierno publicó una lista de más de 80 libros de los que prohibía la importación. Cuatro meses más tarde, el Primer ministro disolvió el Parlamento para evitar que emitiera su voto de no confianza contra él, como parte de lo que sus críticos llaman "un estilo crecientemente autoritario".

Libia, 1981-89: Libia rehusó ser un estado aliado de Washington en el Medio Oriente. Su líder, Muammar el-Qaddafi, era arrogante y debía ser castigado. Los aviones estadounidenses derribaron dos aviones libios dentro de lo que Libia consideraba como su espacio aéreo. También bombardearon el país matando por lo menos 40 personas entre las que se encontraba la hija de Qaddafi. Hubo varios intentos de asesinato contra él, operaciones para derribarlo, una enorme campaña de desinformación, sanciones económicas y la culpabilización de Libia, sin ninguna evidencia clara, por la bomba puesta en el avión Pan Am 103.

Panamá, 1989: Los bombarderos de Washington atacan de nuevo. En diciembre de 1989 un gran barrio residencial en la ciudad de Panamá fue destruido y 15 mil personas quedaron sin hogar. Después de varios días de enfrentamiento directo con las fuerzas panameñas el saldo oficial fue de alrededor de 500 muertos, admitido por Estados Unidos y por el nuevo gobierno panameño instalado por Estados Unidos. Otras fuentes, con no menos evidencias, insistían en que habían muerto miles y que había alrededor de tres mil heridos. Veintitrés americanos muertos, 324 heridos.

Pregunta del reportero: ¿Era realmente importante mandar a la gente a morir por esto? ¿Por pescar a Noriega?

George Bush: Cualquier vida humana es preciosa pero aun así tengo que responder que sí, que era importante.

Manuel Noriega fue un aliado e informante americano durante años mientras resultó útil. Pero prenderlo no era el único motivo del ataque. Bush quería mandar un claro mensaje a los nicaragüenses, que tenían programadas sus elecciones dos meses más tarde, de que sería su ruina si reelegían a los sandinistas. Bush quería también doblar algún músculo militar para ilustrar al Congreso sobre la necesidad de tener lista una fuerza de gran combate (para guerras de amplio escenario), aun después de la disolución muy reciente de la "amenaza soviética". La explicación oficial del despojo perpetrado por los americanos fue que Noriega era narcotraficante, lo que Washington sabía desde hacía años y nunca le incomodó.

Irak, 1990s: Implacables bombardeos por más de 40 días y noches a una de las más avanzadas naciones del Medio Oriente, devastando su antigua y moderna ciudad capital; 177 millones de libras de bombas cayendo sobre la gente de Irak, la más concentrada arremetida aérea en la historia del mundo; armas que vertían uranio incinerando a la gente, causando cáncer; explosión de los almacenes de armas químico biológicas y de los campos petroleros; envenenamiento de la atmósfera a un grado quizás nunca alcanzado en ninguna otra parte; enterrando soldados vivos deliberadamente; la infraestructura destruida, con repercusiones terribles en la salud; sanciones permanentes hasta el día de hoy multiplicando los problemas de salud; alrededor de un millón de niños y muchos más adultos muertos hasta hoy por estas causas.

Irak era la más fuerte potencia militar en el mundo árabe. Este debe haber sido su crimen. Noam Chomsky escribió: La línea dominante en la doctrina de política exterior de Estados Unidos desde los años 40 era que los vastos e inigualables recursos energéticos de la región del Golfo fueran efectivamente dominados por Estados Unidos y sus aliados y, fundamentalmente, que ninguna fuerza autóctona independiente pudiera tener una influencia sustancial en la administración de la producción y el precio del petróleo.

Afganistán, 1979-92 : Todo mundo sabe acerca de la increíble represión hacia las mujeres en Afganistán, realizada por los fundamentalistas islámicos aún antes del Taliban. ¿Pero cuántos saben que durante los setenta y la mayor parte de los ochenta Afganistán tuvo un gobierno encargado de colocar a esta nación increíblemente atrasada en el siglo XX, incluyendo el establecimiento de la igualdad de derechos para las mujeres? Lo que pasó, no obstante, es que Estados Unidos inyectó miles de millones de dólares en una terrible guerra en contra de este gobierno, simplemente porque había apoyado a la Unión Soviética. Antes de esto, las operaciones de la CIA deliberadamente estimularon la probabilidad de una intervención soviética, que fue lo que ocurrió. Al final Estados Unidos ganó y las mujeres, y el resto de la gente de Afganistán, perdieron. Más de un millón de muertos, tres millones de incapacitados, cinco millones de refugiados, en total, alrededor de la mitad de la población.

El Salvador, 1980-92 : Los disidentes de El Salvador trataron de trabajar dentro del sistema pero, con el apoyo de Estados Unidos, el gobierno lo hizo imposible, reiterando los fraudes electorales y asesinando cientos de opositores y manifestantes. En 1980 los opositores tomaron las armas y se inició la guerra civil.

Oficialmente, la presencia de las fuerzas militares de Estados Unidos se limitaba a actividades de capacitación, pero en realidad los militares y el personal de la CIA jugaron un papel mucho más importante. Alrededor de 20 americanos murieron o fueron heridos en accidentes de avión o helicóptero mientras sobrevolaban las áreas de combate en misiones de reconocimiento y hay muchas otras evidencias sobre la intervención de las fuerzas americanas directamente en el campo de batalla. La guerra terminó oficialmente en 1992: 75 mil civiles muertos y el tesoro americano vaciado en seis mil millones de dólares. Cambios sociales significativos fueron ampliamente frustrados. Un puñado de ricos seguían poseyendo el país, los pobres siguieron como siempre y los disidentes tuvieron que seguir acosados por los escuadrones de la muerte de la ultraderecha.

Haití, 1987-94: Estados Unidos sostuvo la dictadura de la familia Duvalier durante 30 años, cuando le opuso al cura reformista Jean-Bertrand Aristide. Mientras tanto, la CIA trabajó muy de cerca con los escuadrones de la muerte, los torturadores y los traficantes de drogas. Con estos antecedentes, la administración de Clinton se encontró en la embarazosa posición de tener que pretender -por su retórica "democrática"- apoyar el regreso de Aristide al poder en Haití después del golpe militar de 1991. Habiendo retrasado su regreso por más de dos años, Washington finalmente hizo a sus militares restaurar a Aristide en su puesto, pero sólo después de obligar al sacerdote a garantizar que no favorecería a los pobres a expensas de los ricos y que no se opondría a la economía de libre mercado. Esto significó que Haití continuaría siendo planta ensambladora para el hemisferio occidental y sus trabajadores seguirían recibiendo salarios literalmente de hambre.

Yugoslavia, 1999: Estados Unidos está bombardeando el país regresándolo a una era preindustrial. Le gustaría convencer al mundo de que su intervención es sólo por motivos "humanitarios". Tal vez la historia de las intervenciones norteamericanas contada arriba nos ayude a decidir sobre la credibilidad de esta declaración.

venerdì 25 febbraio 2011

Noi bloggers in sintonia col tutto


Il bello della rete e dei blogs è che non appena hai un'idea o un pensiero, puoi subito scoprire se la stessa cosa l'ha pensata, e pubblicata, anche qualcun'altro. Se scopri di sì, allora ti rendi conto di essere in sintonia col tutto, o quantomeno con una buona parte del mondo. E questo è bello, una bella sensazione. Se poi non trovi nessuno che abbia scritto ciò che pensi, beh, questa è una ragione in più per pubblicarlo, perchè potresti semplicemente essere il precursore-pioniere di qualche nuova idea che potrebbe cambiare il mondo! :-] 

Vicende personali - contatto telefonico da parte di massone

Salve a tutti, vi racconto una mia piccola esperienza.

Nell'ambito della mia ricerca sull'ermetismo e dell'interesse per ciò che concerne la massoneria, sono capitato su un sito (di cui ora non ricordo l'indirizzo) in cui era possibile compilare una serie di form con i propri dati personali per ricevere informazioni in merito all'ordine. Dopo qualche tempo ricevo per posta una rivista di informazione sulla massoneria (non ne ricordo il nome, scusate). Proprio oggi, a distanza di mesi, ricevo la telefonata di un uomo dalla voce grave che mi chiede se sono ancora interessato alla questione e chiede di fissare un incontro. Io gli spiego brevemente che non desidero altre informazioni in merito e che non sono interessato. Congedo, fine della telefonata. Per mesi nulla, come ho consegito la laurea (15 giorni fa) si fanno vivi. Forse è una coincidenza.

Ora si mettono a contattare chiunque si dimostri anche solo lontanamente interessato all'argomento? Hanno bisogno di adepti nuovi? Non ci stanno dentro con le spese della loggia?"

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COMMENTI:

Se compili un sito è ovvio che ti contattino, hanno i tuoi dati...Nn credo, con tutto il rispetto, che siano interessati, nel caso fossero massoni, alla tua eventuale aderenza. Forse ti volevano rifilare qualche abbonamento di qualche rivista strana...Nn penso che una loggia seria abbia bisogno di nuiovi aderenti, poi se fossi in te proverei a capire cosa vogliono, magari diventi "libero muratore apprendista" e trovi lavoro prima, vedi tu...Nn ti preoccupare, nn sei carne da macello, è tutta invidia...

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Se volevano rifilarmi una rivista penso che ci avrebbero provato telefonicamente invece che cercare di fissare un appuntamento. Ad ogni modo non sono riusciti nel loro intento (qualunque esso sia).

Ho ritrovato l'indirizzo dell sito con cui mi sono messo in contatto: http://www.loggiaeuropa765.it/

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Bah... per me oggi chi entra nella massoneria diventa controllato a vita dai poteri occulti (superiori anche alla massoneria stessa) e credo che questa sia la peggiore prospettiva di vita che si possa immaginare.

Mi sembra un po' simile alla sorte che può toccare a chi inizia la militanza in un partito politico contemporaneo dove, con altri meccanismi, si viene cooptati in dinamiche di servitù cieca verso chissà chi.

In fondo viviamo in un momento storico caratterizzato dai rastrellamenti effettuati da chi è al potere. E, quanto meno, non farsi trovare dal potere è una buona soluzione temporanea al rischio di venire rastrellati.

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Purtroppo so cosa sto per affermare:
é totalmente impossibile esista un loro "forum/sito" in cerca di aderenti. Non è così semplice entrarne a far parte. Il più delle volte si "eredita" il diritto d'ingresso........O bisogna essere presentati da un membro che garantisce per te con la propria vita... Non scherziamo molto su queste cose! Io li temo molto... Sarò codarda... ma dipende da cosa ti "capita"... Scusate l'intromissione.

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Dipende da quale Ubbidienza hai contattato , ne esistono varie in italia , alcune particolarmente inclini all'esoterismo altre più "operative ".

Per quanto concerne le Ubbidienze operative , è assai complesso contattarle ed appunto gestendo il potere terreno non sono accessibili a tutti , quelle invece più inclini a coltivare l'aspetto esoterico , ricercano persone che abbiano doni tali che possano comprendere appieno i loro insegnamenti .

Una persona che si interessa in autonomia totale all'esoterismo e che prova a contattare la Massoneria per chiedere informazioni , è naturalmente incline a comprendere ciò che è eso , divenendo dunque interessante per chi opera in quel settore .

Sul perchè abbiamo atteso che finissi l'università , non credo sia una coincidenza , credo invece che qualche tuo compagno di corso , persona che non sospetteresti mai potrebbe aver parlato bene di te e dei tuoi studi ( extrauniversitari ) , prova a pensare alle persone con le quali hai condiviso ciò che stavi facendo .

(Fratello Sole)

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Ma allora, cosa mi dite su questo fatto:

La città è Roma. Ho una amica d'infanzia, religiosissima. Due figli appena maggiorenni che non hanno voglia di studiare. Uno dei due avrebbe voglia ed energia per lavorare,ma pianta tutto lì quando comincia ad andare bene, poca costanza. Un giorno arriva a casa e racconta alla madre che è stato a casa di un amico e lì c'era un tizio,amico della padrona di casa,che gli ha parlato a lungo della massoneria...bla bla...che se avesse accettato avrebbe trovato subito lavoro bla bla. Il ragazzo sembra abbia detto di no anche se si rifiuta di dire alla madre il nome del tizio e sostiene che è stato convincente.

Potete comprendere che timore. Siete a conoscenza di fatti simili?

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Un massone non parlerebbe mai di massoneria , almeno che non sia il suo interlocutore a chiederlo esplicitamente ... parla in maniera più aperta con tuo figlio senza fargli un 3° grado .

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“Quando mi sarò rivelato verrò controllato a vita dai poteri occulti”.
Ma credi veramente le la gente non abbia niente di meglio da fare?

“Mi verrà chiesto di fare il famoso “giuramento massonico segreto”.
Certo, con la mano sulla Bibbia dovrai giurare di “Rispettare la Costituzione italiana e le Leggi che a questa si conformino”

“Dovrò rivelare documenti segreti e riservati. “
Certo, dovrai produrre il tuo certificato dei carichi pendenti ed il certificato del casellario giudiziale (te li rilascia qualsiasi Tribunale). L’autocertificazione non basta.

“E’ difficile contattare un massone, non si svelano facilmente, so cosa sto per affermare, qualcuno deve garantire per te con la propria vita, ci vogliono collegamenti particolari . . .”
Certo, se non hai un collegamento internet è più difficile, ma se navighi vai sul sito ufficiale del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani (www.grandeoriente.it) e potrai presentare la tua domanda direttamente online. Oppure, se abiti nella provincia di Rimini, ti puoi collegare sul nostro sito (www.loggiaeuropa765.it), leggere quello che facciamo da 40 anni, seguire le istruzioni e metterti in contatto con noi.

Troverai l’elenco delle manifestazioni e convegni pubblici che organizziamo.
Ma stai attento!!! Se ci comunichi il tuo numero di telefono corri il rischio che prima o poi tu venga . . . richiamato.

Oppure, cosa ancora più grave, ti potranno essere spedite gratuitamente riviste o pubblicazioni che parlano della massoneria, affinché tu possa cominciare a capire quello che hai liberamente chiesto (sempre che tu abbia voglia di capire).

I gradi in massoneria sono solo e soltanto 3, i tre gradi simbolici dell'Ordine, cioè Apprendista, Compagno d'Arte e Maestro Massone. I riti sono tutt'altra cosa, io non faccio parte di alcun rito, sono semplicemente un Maestro.

Hai dimenticato la domanda più importante: di "QUALE" Massoneria fai parte? Dato che nessuno ha l'esclusiva del termine "massoneria", in Italia si pensa ne esistano forse un centinaio. La maggior parte composte da poche decine di persone, che un bel giorno si riuniscono, decidono di costituirsi in movimento massonico, si danno un nome del tipo "Grande Loggia Fondamentale del Mahatma d’Italia” e si auto-proclamano massoni. Il primo che viene coinvolto in qualche reato procura titoli a nove colonne del tipo “I massoni coinvolti nella truffa ecc. ecc.”. Come se alla prossima rapina in banca, fatta da rapinatori italiani, i giornali titolassero "Banda di giovani cattolici svaligia la Cassa di Risparmio di . . ."

Poi c’è il “Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani”, con più di due secoli di storia alle spalle, con sede in Roma, circa 750 sedi in Italia e oltre 21 mila iscritti.

Ho letto benissimo tutti i vari commenti, anche se con oltre un anno di ritardo, dato che fui io (in risposta ad una sua richiesta) a contattare “Morfina” ed a spedirgli una nostra pubblicazione.

Mi rendo conto che nonostante anni di lavori alla luce del sole, di pubblicazioni, convegni e dibattiti l’ignoranza ed il pregiudizio regnano sovrani.

Giudico certe affermazioni semplicemente ridicole:

“Non voglio farmi trovare dal potere”

Certo, è un rischio reale che il “potere” ti trovi. Pensa che all’ultimo Simposio di Riccione era presente il Sindaco. A San Leo, oltre al Sindaco, c’erano anche un paio di assessori. Ed a Rimini, all’annuale assise nazionale, così segreta che è aperta al pubblico, rischi d’incontrare più di un parlamentare. Più “poteri occulti” di così!!!

E cosa ne pensi di quest’altra “perla”?

“Viviamo in un momento storico caratterizzato dai rastrellamenti effettuati da chi è al potere”

Chi fa queste affermazioni deve essere molto ma molto anziano, e gli sembra di vivere ancora durante il ventennio, quando venivano rastrellati avversari politici, ebrei, omosessuali e zingari.

Si dovrebbe allora ricordare anche che le più colpite dal fascismo furono proprio le sedi della massoneria, che sono state distrutte e fatte chiudere, ed i dirigenti massoni incarcerati. In molti persero la vita.

Tutto questo non ti dice proprio nulla?

Oppure ha vissuto negli ex Paesi dell’Est, come Jugoslavia e Romania, ove le Logge Massoniche furono chiuse ed i massoni dovettero incontrarsi in clandestinità. Fino alla caduta del muro di Berlino, quando cominciarono a risorgere alla luce del sole.

Se anche tutto questo non ti dice nulla . . ascoltami . . lascia perdere. La Massoneria non fa per te.

(Freemason Pride)

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"...se navighi vai sul sito ufficiale del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani (www.grandeoriente.it) e potrai presentare la tua domanda direttamente online" .

Dai, entriamo tutti nel GOI!

Tratto da: Fonte

Pirata, massone, anticlericale, condannato a morte in contumacia in Francia e poi fuggito in Brasile...Chi è?


"[...] Nel dicembre del 1833 si arruolò nella marina piemontese per sobillare e per praticare la propaganda della setta tra i marinai savoiardi. Nel 1834 tentò un'insurrezione a Genova contro il Piemonte; scoperto riuscì a fuggire in Francia. Processato in contumacia a Genova, fu condannato a morte per alto tradimento dal governo piemontese. Nel 1835 fuggì in Brasile, considerato una specie d'Eldorado dagli emigranti piemontesi che in patria non trovavano lavoro, ed erano tantissimi [...]".

Francia, Brasile, condanna in contumacia...Non vi ricorda un certo Battisti?
Nient'affatto, si tratta del generale Giuseppe Garibaldi, condottiero, padre della patria, colui che contribuì in maniera determinante all'Unità d'Italia. Il nostro eroe nazionale infatti non era certo un santo, anzi era un convinto anticlericale, un massone e un pirata. Aiutò i colonialisti inglesi in Sudamerica contro l'asse Spagna-Chiesa, tanto che successivamente la massoneria inglese gli rese il favore finanziando profumatamente la sua spedizione dei Mille.

"[...] Garibaldi non era alto, era biondiccio e pieno di reumatismi, camminava quasi curvo e dovevano alzarlo in due sul suo cavallo. Portava i capelli lunghi, si dice nel sud, perché violentando una ragazza questa gli staccò un orecchio. Questo signore non era un eroe; oggi lo si chiamerebbe delinquente, terrorista, mercenario [...]. Nel 1833, durante un viaggio a Taganrog ebbe modo di conoscere dei rivoluzionari che lo affascinarono all'idea della fratellanza umana ed universale e all'abolizione delle classi, idee che si rifacevano al Saint Simon. Cominciò, pertanto, a pensare all'idea dell'unificazione italiana da realizzare con l'abbattimento di tutte le monarchie allora dominanti e la fondazione di una repubblica. Accrebbe codesta convinzione quando incontrò Mazzini nei sobborghi di Marsiglia e, affascinato dalle idee del genovese, si iscrisse alla setta segreta "Giovine Italia [...]. Fra i 28 e 40 anni Garibaldi visse come un corsaro ed imitò i grandi pirati del passato assaltando navi, saccheggiando [...]. Nel 1844, a Montevideo iniziò la sua vera carriera di massone dopo l'iniziazione avuta con l'iscrizione allaGiovine Italia del Mazzini.[...]. La carriera massonica di Garibaldi culminò col 33°gr. ricevuto a Torino nel 1862, la suprema carica di Gran Hierofante del Rito Egiziano del Menphis-Misraim nel 1881.[...]. Il mito di Garibaldi finisce quando si apprende che la spedizione dei Mille fu finanziata dalla massoneria inglese con una somma spaventosa di piastre turche equivalenti a milioni di dollari in moneta attuale (2). Con tale montagna di denaro poté corrompere generali, alti funzionari e ministri borbonici, tra i quali non pochi erano massoni. Come poteva vincere Francesco II, se il suo primo ministro, Don Liborio Romano era massone d'alto grado? [...]"

A pochi giorni dai festeggiamenti per i 150 anni dall'Unità d'Italia e dall'inevitabile retorica che ne seguirà, non mi sembra inutile portare alla luce la nuda e cruda verità della storia, per riflettere anche sugli aspetti più contraddittori e scomodi che si porta dietro. Come spesso avviene in Italia, siamo di fronte all'ennesimo bivio imposto dal teorema di Macchiavelli, ovvero se il buon risultato ottenuto faccia dimenticare i discutibili mezzi usati.
D'altra parte gli italiani si sono sempre riconosciuti in personaggi mezzi eroi e mezzi banditi, lo si vede anche oggi chiaramente nel consenso che riscuote il nostro premier!

(Citazioni da: Giuseppe Garibaldi, "padre della patria")

giovedì 24 febbraio 2011

Deputato Pd denuncia tentata corruzione."Soldi per passare con Berlusconi"

Un oscuro personaggio contatta e tenta di "comprare" il deputato del PD Gino Bucchino con 150mila euro. Durante il colloquio avrebbe dichiarato di essere un emissario del coordinatore politico del Pdl Denis Verdini. Alle prossime elezioni bisognerà fare molta attenzione ai brogli, perchè questa gentaglia al potere ormai non ha più alcun ritegno.
Chi meglio di Verdini, che ha già una condanna per corruzione e che quindi è "bruciato", poteva tirare le fila di questo progetto di compravendita di parlamentari in nome del governo Berlusconi? Ma il nome del cavaliere non verrà mai fuori, è questa la tacita regola, ovviamente.

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Gino Bucchino, 62 anni, racconta di essere stato avvicinato da un giovane di Rifondazione socialista. "Mi ha detto: passa nei responsabili, per te 150mila euro e la rielezione. Garantisce Verdini". Casini: "Stupirsi? Conosco altri 20 casi". Il coordinatore Pdl: "Mai conosciuto Bucchino. E Casini mi porti i nomi".

ROMA - Gli avrebbero garantito 150mila euro e la certa rielezione in cambio del salto della staccionata per passare tra i "responsabili" a sostegno della maggioranza. Gino Bucchino, 62 anni, medico, residente in Canada ed eletto nella circoscrizione Nord e Centro America nelle liste del Pd, denuncia il tentativo di corruzione subito in conferenza stampa a Montecitorio. Garante dell'operazione, nelle parole del deputato Pd, il coordinatore Pdl Denis Verdini, che subito dopo la rivelazione nega di aver mai conosciuto Bucchino. Primo, sarcastico commento di Pier Ferdinando Casini: "Perché vi stupite? Se volete vi porto altri 20 di questi esempi". Franceschini: "Bucchino è persona seria e rigorosa. Il suo è un atto di coraggio".

Bucchino rivela di avere ricevuto l'offerta da un giovane aderente a Rifondazione Socialista, che gli avrebbe fatto il nome del coordinatore Pdl Denis Verdini quale referente dell'operazione. Bucchino non fa il nome del latore della proposta, riservandosi di rivelarlo al magistrato in caso di convocazione. Racconta che il giovane lo ha contattato circa tre settimane fa, proponendogli un incontro per sottoporgli un "importante progetto".

"Ci siamo visti il giorno dopo, in piazza San Silvestro - prosegue Bucchino nel suo racconto -. Lui è andato subito al sodo, senza perdersi in troppi giri di parole: 'questo Paese è in difficoltà e, piaccia o meno, può andare avanti solo sotto la guida di Berlusconi. Nel gruppo dei Responsabili c'è bisogno di gente di sinistra, proprio come te, che mantengano le proprie idee e la loro impostazione politica".

Per piegare la sua resistenza morale, il sedicente esponente di Rifondazione Socialista gli avrebbe detto: "Non devi rinunciare alle tue idee. Ma tu nel Pd non hai incarichi particolari... Con noi puoi far sentire la tua voce... Poi ci sarà una distribuzione di incarichi...". A seguire, i 150mila euro come contributo per le spese e l'assicurazione della rielezione. "E chi me lo garantisce?" avrebbe chiesto Bucchino. E l'altro: "Denis Verdini. Ne ho parlato con lui fino alle due di questa notte".

"Io - puntualizza Bucchino - ho ascoltato e non ho detto nulla. Lui allora mi ha chiesto di pensarci su e di dargli una risposta entro 24-48 ore. Di questa faccenda poi ne ho parlato con i miei collaboratori, ho messo al corrente i miei amici e alla fine ho mandato un sms a questo esponente di Rifondazione socialista, dicendogli che non ero interessato. L'ho ringraziato e la cosa è finita lì".

Il parlamentare democratico ha deciso di non rivolgersi all'autorità giudiziaria e di aver preferito una conferenza stampa "per fare una denuncia politica. Non ho intenzione di rivelare il nome della persona che mi ha contattato. Non ho grande esperienza di queste faccende ma se venissi convocato rivelerei l'identità della persona in questione. Finora non ho voluto raccontare questa storia per un importantissimo motivo: mio padre era molto malato e avevo altro a cui pensare. Ora che purtroppo è deceduto ho denunciato l'accaduto".

Denis Verdini replica alle accuse negando di conoscere Bucchino o che qualcuno lo abbia mai contattato a suo nome. "Ancora una volta - afferma il coordinatore Pdl in una nota - si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso è un problema politico per l'opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Fini, seguito a ruota dalla sinistra, oggi l'on. Gino Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini. Ebbene: io non so chi sia l'on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d'ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. Quanto all'on. Casini, faccia i 20 nomi che dice. Sono qui che aspetto di leggerli".

Cadono dalle nuvole anche quelli di Rifondazione Socialista, il movimento politico fondato da Filippo Fiandrotti, ex deputato lombardiano torinese. Ed è proprio Fiandrotti a smentisce categoricamente. "Diffido chiunque dall'usare il nome di Rifondazione Socialista - dice, interpellato al telefono -. Bucchino? ma chi è 'sto pazzo... Quel che dice questo signore è impossibile. Rifondazione Socialista l'ho fondata io e, a onor del vero, non esiste neppure più. Siamo confluiti nel Pd come componente culturale, con Fassino e Valdo Spini". Ma allora cos'è avvenuto? "Probabilmente qualcuno usa il nostro nome per fare i comodi suoi".

Mario Pepe, il deputato Pdl che, per la maggioranza, ha 'orchestrato' in Transatlantico la nascita dei Responsabili, bolla come "molto sospetta" la denuncia del deputato del Pd. Bucchino, osserva Pepe, "non è mai stato nell'elenco" di quei "malpancisti" dell'opposizione da contattare. "Non so chi è - dice Pepe -, non so dove è stato eletto, non so nemmeno che faccia ha. E poi, perché proprio ora che la maggioranza si è già rafforzata? Che senso ha?". I responsabili, sottolinea Pepe, sono "gente che ha molta dignità, che ha abbandonato l'opposizione già prima del 14 dicembre, altro che compravendita".

Sulla credibilità di Gino Bucchino garantisce invece il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini. "E' una persona seria e rigorosa. La sua denuncia è un atto di coraggio e fornisce la prova della vergognosa campagna messa in atto per ricostruire numericamente una maggioranza che la politica ha già demolito".

Fonte

Giustizia italiana sempre più aleatoria?


E' mai possibile che ultimamente sempre più processi finiscano con una sentenza di condanna nel primo grado e una sentenza di assoluzione nel secondo? Se si chiede il processo di secondo grado si rischia, in caso di sentenza avversa, una maggiorazione della pena. Eppure sono molti coloro che corrono questo rischio...Perchè? Forse perchè sono veramente innocenti e vogliono vedere riconosciute le proprie ragioni. Ma forse anche perchè avendo a disposizione una certa cifra per gli avvocati, ci sono buone probabilità di cavarsela. E' davvero un'ipotesi così peregrina pensare che con più gradi di giudizio ci siano più possibilità per un imputato con i soldi di prendersi un buon avvocato o, al peggio se se ne ha proprio tanti, di corrompere qualche giudice o qualche giurato?

Il vero volto dell'Islam. Video shock! E adesso, ragazze, convertitevi!

Es el verdadero rostro del Islam, hay quien no quiere verlo pero la realidad es ésta. Las víctimas son miembros del Movimiento Ahmadía, fundado por Mirza Ghulam Ahmad el 23 de marzo de 1889 en la India.
[...] El video es de extrema crudeza. Los gritos que se escuchan mientras se asesina a estos hombres es: ala auk akbar. ¿Qué no harán contra los cristianos? ¿Qué no harían con nosotros?

EL INTERNACIONALISMO SOLIDARIO CUBANO

Entrevista a María Margarita Mayor, médico internacionalista cubano en Venezuela y en Bolivia.

cubainformacion.tv

mercoledì 23 febbraio 2011

La verità e la menzogna

Continuano le plateali bugie su Cuba del giornale della Florida "El Nuevo Herald", vicino alla Mafia cubana di Miami. Oggi infatti si sarebbe dovuto tenere all'Havana una manifestazione per il primo anniversario della morte di Orlando Zapata, organizzata dalla blogger anticastrista Yoani Sanchez. Ed invece, essendo tale manifestazione andata deserta, evidentemente per la vergogna, il sito del periodico americano ha pensato bene di mettere online un brevissimo video, ripreso da un cellulare, che mostra alcune immagini della manifestazione, dove le cosidette "Damas de Blanco" sfilano in strada. Si tratta di un video che, data anche la sua brevità, potrebbe benissimo essere stato "tagliato" da un'altro video di una manifestazione precedente. Ciò che è certo è che esiste un altro video che mostra chiaramente che quella partecipazione popolare che Yoani e gli anticastristi si aspettavano, non c'è stata. Si conta così sull'ignoranza della gente, specie dei cubani che vivono a Miami, in una maniera a dir poco scandalosa, sperando che distrattamente, in modo quasi subliminale, qualcuno ci caschi. Non so se definire l'operazione sconcertante, criminale o semplicemente ridicola.

ED ECCO LA VERITA': ALTRO CHE POLIZIA!

SECONDO "EL NUEVO HERALD", SAREBBE STATA LA POLIZIA AD IMPEDIRE LA MANIFESTAZIONE DELLA "DAMAS DE BLANCO" DEL 23 FEBBRAIO. INVECE IN QUESTO VIDEO SI VEDE CHIARAMENTE LA SOCIETA' CIVILE CUBANA BLOCCARE COMPATTA LE MERCENARIE DELLA CLINTON ALL'INTERNO DEL PALAZZO IN CUI SI ERANO RADUNATE. COME SI PUO' SENTIRE NEL VIDEO, LA FOLLA INDIRIZZA NEI LORO CONFRONTI VARI INNI PRO FIDEL E PRO RIVOLUZIONE CUBANA, OLTRE AD UN UNISONO E INEQUIVOCABILE SLOGAN: "SE VENDIERON POR DINERO!"

Indignacion popular vs Damas de Blanco

Un centenar de vecinos de la calle Neptuno entre Aramburu y Hospital le dieron una contundente respuesta al grupúsculo contrarrevolucionario Damas de Blanco que, tal y como les fuera orientado el pasado miércoles via teleconferencia desde Washington, pretendieron organizar una manifestación contrarrevolucionaria en la casa de su líder Laura Pollán.
Nuevamente los vecinos de la barriada de Centro Habana le gritaron a los peones del gobierno de Estados Unidos en Cuba consignas revolucionarias como "Esta calles es de Fidel", "Libertad para los Cinco" y "Pin Pon fuera abajo la gusanera".

E' questa l'UE che vogliamo? Cinica e Immobile?


Ma è proprio questa l'Unione Europea che vogliamo o che i suoi padri fondatori volevano? Cosa sta decidendo il Parlamento Europeo riguardo al massacro in atto in Libia? Intendono intervenire solo quando non esisterà più un libico in piedi? O l'Europa unita serve solo quando si tratta di manovrare soldi?

Tutto il mondo sta a guardare il film dell'uccisione di migliaia di persone, i feriti sono già arrivati a 50.000. Nessuno aiuta questi poveri disperati, nessuno decide niente a Bruxelles, nessuno si muove...E' questa l'Unione europea che vogliamo? Se così, io non la voglio. L'emergenza umanitaria non esiste solo quando gli immigrati invadono il nostro territorio. E' un'ipocrisia. Emergenza è anche e soprattutto adesso, quando si tratta di fermare la scure assassina di un dittatore su una popolazione che rivendica solo il suo sacrosanto diritto di vivere in una democrazia.
 
Politici, fregatevene del politicamente corretto, non parlate sempre e solo delle conseguenze economiche, della mancanza di petrolio o di gas, dei vostri affari. Mi rivolgo alle menti più eccelse e superpagate d'Europa: coraggio, trovate il modo di dare una mano concreta a questo popolo, nelle mani di un folle assassino a sangue freddo. I vostri Big Jim in divisa, che tanto lucidate e foraggiate in tempo di pace, a cosa servono se non in questi casi? Altrimenti aboliteli questi eserciti inutili, perchè non servono assolutamente a niente.

martedì 22 febbraio 2011

Censura Internet e monopolio Google

di Alfonso Luigi Marra

Google, in seguito alle reazioni internazionali per l’abusivo blocco dell’account youtube di FermiamoLeBanche a causa del booktrailer de Il labirinto femminile, alle 19 circa del 18 febbraio 2011, ha riaperto l’account, che aveva bloccato alle 17 circa del 15 febbraio 2011.

Account che aveva chiuso per lo strappo a Ruby delle ‘vesti’ (i diritti, le prerogative individuali ecc.) ad opera dell’uomo in nero con la maschera bianca dell’anonimato e del perbenismo: una simbolizzazione dei moltissimi ‘sicari’ pagati dagli Stati ma al servizio di occulte logiche conservatorie indotte dal potere bancario. Una simbolizzazione che diviene esplicita quando faccio dire a Ruby che il signoraggio bancario primario e secondario è «la radice del male».

Il vero problema è comunque che il controllo di quanto accade in rete dovrebbe essere gestito, in base alle leggi, dagli Stati attraverso i loro ‘Garanti’, che invece praticano nel mondo intero una sistematica abdicazione alle loro funzioni in favore dei sub\poteri privati (il vero potere è solo quello bancario) che dominano Internet secondo logiche commerciali e di regime.

Prova ne sia che il portavoce di Google ha ‘candidamente’ dichiarato che «per policy Google non commenta singoli casi, ma ha una linea d’azione che viene messa in atto regolarmente e può portare alla rimozione di singoli video e, successivamente, anche a chiusura di account youtube, come in questo caso».

Un’asserzione emblematica perché da essa si desume che Google - accecato dal fatto di essere riuscito ad imporre il suo monopolio ad un apparato politico\giudiziario mondiale che, oltre a non avere alcun senso dell’onore, è anche mediamente molto ignorante - si è convinto di essere il padrone della rete.

Google si sente cioè padrone della rete al punto di avere perso, se l’ha mai avuta, la consapevolezza del fatto che la rete è pubblica e che - agendo nel modo in cui ha ridicolmente dichiarato di agire - viola automaticamente la libertà di opinione, espressione, libera circolazione delle idee eccetera, perché è ovvio che non tocca né a Google né a nessun altra entità privata stabilire cosa è legittimo e cosa non lo è.

Giudizio sulla legittimità dell’operato degli utenti della rete e provvedimenti conseguenti che, lo ribadisco - se in un luogo o l’altro del mondo esiste il diritto e la civiltà - devono essere di competenza di organi statali ai quali Google deve solo segnalare le eventuali anomalie affinché siano poi loro, gli organi statali, a decidere il da farsi.
Un cambiamento questo che somiglierebbe pur sempre a un minimo di garanzia, anche se per ora avrebbe ben pochi effetti, visto che le banche dominano anche i Parlamenti e i Governi, compreso il Governo e il Parlamento degli Stati Uniti, nonché la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei, sicché si può immaginare quanto si curerebbero o si curino dei ‘Garanti’ che, del resto, non contano, ma già ci sono.

Parlamento Europeo che funge solo da alibi della legittimità delle leggi che alla Commissione e al Consiglio piace sottoporre al suo voto, perché i Deputati non hanno il potere di iniziativa legislativa, e il Parlamento può solo votarle.

Sì, può solo votarle! perché il potere di decidere se promulgarle, cestinarle o ripresentarle al voto in altra forma è della Commissione e del Consiglio, che sono servi compiaciuti e soddisfatti sia delle lobby che delle burocrazie, le quali sono a loro volta al soldo delle lobby.

Colgo l’occasione per rendere noto che pubblicherò in breve un nuovo video di 7 minuti in cui Ruby recita un testo in cui spiego analiticamente cos’è il signoraggio bancario primario e secondario e come avviene ciò che nei miei libri ho definito «inveramento della moneta».

Un testo che prosegue poi, in relazione allo strategismo sentimentale e non, che è il tema di fondo de Il labirinto femminile, con la spiegazione del come e perché la degenerazione della visione strategico\prevaricatoria delle relazioni umane ha prodotto una vastissima diffusione della psicosi cronica, ha reso drammatica la vita della coppia e della società, ha enormemente rallentato il cammino della civiltà e, soprattutto, rende ora impossibile il raggiungimento di uno stadio dell’intelligenza collettiva sufficiente a consentire quella riconversione industriale e culturale planetaria indispensabile per fermare l’involuzione climatica.

Mi auguro che il potere bancario – che considero capace di qualsiasi cosa - non abbia questa volta reazioni estreme direttamente contro di me.

Fonte

Italiani! Arrangiatevi!

Ma anche l'arte di arrangiarsi ha un limite.

Durante la trasmissione Ballarò ho visto un servizio che mostrava un anziano sclerotico che difendeva Berlusconi e contestava una signora disoccupata dicendo: "lei di certo ha ancora da mangiare e da bere, sennò si sarebbe già mossa". Come dire: l'Italia di Berlusconi è un paese dove la gente tutto sommato sta bene.

Le parole di quell'anziano, pur nel suo orrore semplicistico, mi hanno fatto riflettere. Lui, come tanta gente che ha votato Berlusconi, non si rende conto di una cosa fondamentale: che è una fortuna per Berlusconi che gli italiani abbiano ancora da mangiare e da bere. Altrimenti sarebbe già scoppiata la rivoluzione e il cavaliere probabilmente sarebbe già stato deposto o sepolto. Il fatto che molti italiani abbiano ancora da mangiare e da bere non è certo merito di questo governo, ma casomai di quei governi precedenti che hanno permesso agli italiani di mettere da parte qualche risparmio, cosa che permette loro di sopravvivere oggi nonostante questa crisi.

Gli alimenti giusti per stare in salute: intervista al Prof. Berrino (da Report)

Possiamo usare gli alimenti come farmaci? Intervista al Prof. Franco Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva dell'Istituto Tumori di Milano (tratta dalla trasmissione Report).

Qual'è la giusta alimentazione per vivere meglio? Per prevenire i tumori o le malattie cardiache? Per stare in forma?
La risposta è semplice quanto antica ed è stata data già nella notte dei tempi, ad esempio dalle civiltà greca e romana: sono le abitudini alimentari prevalentemente vegetariane.
Ma ora, nell'epoca dei supermercati, possiamo ancora nutrirci in modo sano e naturale?
La risposta è sì, almeno stando a quanto ci suggerisce il Prof. Franco Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva dell'Istituto Tumori di Milano, in questa specie di "visita guidata" lungo le corsie di un supermercato.
Tra la vasta scelta di alimenti che oggi abbiamo a disposizione dobbiamo sapere, o sarebbe meglio dire riscoprire, quali sono quelli che ci fanno meglio.
Cerchiamo di comprendere allora più concretamente che cos'è l'alimentazione preventiva di malattie come tumori, diabete, obesità, ipertensione, con l'ausilio di questo video.

Gheddafi: "Non lascerò la mia terra"

17.06 "Sono il leader della nazione e non mi farò da parte". Gheddafi parla in tv alla Libia in rivolta e assicura: "Non posso lasciare la terra mia e dei miei avi. Morirò come un martire". Il Colonnello rivendica "le vittorie" che ha portato al popolo libico, e accusa: "Vogliono rovinare la vostra immagine nel mondo". I contestatori sono "giovani drogati", ma dietro di loro ci sono "infiltrati" mossi dall'estero che pagano i giovani per provocare disordini, aggiunge.

Fonte

domenica 20 febbraio 2011

IL SIMBOLISMO OCCULTO

Come si può vedere, all'interno del logo del NWO si iscrive l'esagramma, che è il simbolo usato anche dai massoni e nella stregoneria. «Nella stregoneria, l'Esagramma è considerato il simbolo più malvagio del mondo dell'occulto. Esso viene usato per evocare un demone durante un rito cerimoniale» - J.T. Chick, Spellbound, Chick Publications, Chino 1978.

"...stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

Diffusione del simbolismo occulto

Il costante aumento della presenza del simbolismo occulto nella cultura popolare contemporanea è un dato di fatto, mentre divergono le opinioni sul reale significato di tale fenomeno. Il parere più diffuso vede nell’utilizzo di queste tematiche una semplice moda del momento, oppure un banale esercizio commerciale studiato per rendere più appetibili ed intriganti i prodotti dell’industria del divertimento e dell’intrattenimento.Si tratta di una opinione legittima, ovviamente, specialmente all’interno di un’epoca in cui al linguaggio simbolico non viene riservata la medesima attenzione di cui era oggetto nei secoli passati. Questa diffusione, divenuta negli ultimi tempi vera e propria ostentazione, genera tuttavia parecchi interrogativi, soprattutto in coloro che ritengono l’uso del simbolismo un mezzo assai efficace di comunicazione, un metodo attraverso il quale determinati messaggi possono essere trasmessi in modo diretto e profondo.

Tuttavia, anche coloro che non concedono al simbolismo tale valenza, potrebbero comunque rimanere perplessi dinanzi a tale diffusione, se non altro per una questione di buon gusto. Se si dovessero prendere in considerazione altre motivazioni, che non si riducano a semplici questioni di moda e di marketing, ci si potrebbe di conseguenza domandare quali motivi possano giustificare questo fenomeno. Considerato il carattere della questione, si dovrà necessariamente restare nel campo delle ipotesi; nonostante ciò, è comunque possibile cogliere una certa logica di fondo nell’intera operazione, soprattutto se analizzata da un punto di vista più vasto.

Organizzazioni segrete poco segrete

Negli ultimi anni, in particolar modo grazie all’esponenziale crescita del materiale informativo reso disponibile dalla diffusione della rete, sono divenute popolari analisi che cercano di indagare il ruolo giocato da gruppi di potere più o meno segreti, più o meno occulti, all’interno dello svolgimento dei grandi eventi sociali e culturali che caratterizzano la nostra storia recente, e non solo.

Concetti quali il Nuovo Ordine Mondiale, organizzazioni elitarie quali il gruppo Bilderberg, il CFR, i cosiddetti Illuminati, relegati fino a qualche anno fa ad oggetto di studio di pochi visionari catalogati sotto l’etichetta di “teorici della cospirazione”, hanno ormai guadagnato nel tempo una certa dose di popolarità, perlomeno all’interno del mondo della rete, e timidamente iniziano ad essere trattati anche dai mezzi di comunicazione tradizionali. Vi sono trasmissioni televisive in prima serata che si occupano del simbolismo massonico, altre che addirittura danno risalto alle teorie più estreme sugli “Illuminati”, che danno voce ad analisti che espongono teorie della cospirazione che vorrebbero rivelare piani di dominio segreti e a loro modo diabolici.

Rivelazioni di un soldato - Afghanistan e Iraq HQ

[...] Afghanistan e Iraq denunciano lo stesso tipo di atrocità e crimini di guerra perpetrati dall'esercito americano nelle recenti guerre in quei territori.
Naturalmente i grandi media ignorarono ...[...]... Sanno bene che basterebbe passare in prima serata una testimonianza come quella che presentiamo di seguito, per vedere cambiare di colpo il volto della nazione -- e probabilmente della storia stessa [...] E' evidente che di fronte ad una lucida analisi come quella di Prysner... non si possano più fare grandi distinzioni fra presidenti democratici o repubblicani (negli Stati Uniti), o fra governi "di sinistra" oppure "di destra" (in Europa), in quanto risultano tutti dei semplici strumenti al servizio dello stesso padrone. (Massimo Mazzucco)

Democracia del dinero vs. Democracia de los derechos del pueblo


Empezamos a comprender la diferencia entre el gran número de falsas democracias del mundo occidental de hoy (en la UE y los EE.UU.) y la verdadera democracia, real o ideal que sea.

Ahora estamos viendo en los países de Oriente Medio que se rebelan a sus dictadores. En muchos casos, estos países son también en una mejor situación económica de muchos países europeos. Sin embargo, lo que están pidiendo no es pan, ya que nuestra mentalidad occidental ha llevado a creer, tanto como la liberdad y los derechos. Estos son sus pretensiones principales, casi como respirar, después de décadas de represión y coerción al silencio.

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Desde bloguerosrevolucion.ning.com

Si se habla de Democracia, con referencia al vocablo griego δημοκρατία, se piensa en el establecimiento de una doctrina política favorable a la intervención del pueblo en el gobierno o del predominio del pueblo en el gobierno político de un Estado (según acepción expresada por la real Academia Española). Pero todos sabemos a ciencias ciertas que en la praxis, el comportamiento es un tanto diferente, más cuando cotejamos lo que se pregona con lo que se hace, en este mundo unipolar.

En cuestión de Democracia, el sistema capitalista es el primero en demandar igualdades (que no tiene) y libertad de expresión (aunque ataca con ferocidad a otros sistemas que prescriban caminos opuestos a los dictados unipolares y de dominio capitalista); pero también difunde sobre el derecho a tener oportunidades de prosperidad (dirigido para unos pocos).

Un ejemplo fehaciente de ser agredido por encaminarse en dirección diferente es Cuba, la cual ha sido un blanco donde toda la artillería del imperialismo ha enfocado sus falsas acusaciones sobre la aparente falta de democracia por parte del gobierno revolucionario de la Isla, desde su mismo triunfo en enero de 1959.

Las contradicciones del imperialismo en su pregonar hipócrita acerca de la Democracia, se pueden evidenciar en su propio sistema capitalista, donde los supuestos derechos humanos están sujetos al manejo del posible poder adquisitivo con el cual se pueda contar. Para una visión más acertada, veamos in situs los ejemplos más claros en comparación con la Cuba socialista.

El gobierno norteamericano exige a Cuba la celebración de elecciones libres; pero los períodos electorales en ese país (como en el resto de los países acogidos a este sistema social capitalista) están sometidos a campañas millonarias que van pagando los contribuyentes (en la gran mayoría el pueblo esperanzado en las promesas); aunque los más interesados son los grandes empresarios que buscan satisfacer sus necesidades futuras de prosperidad y favoritismo económicos por parte del venidero cabeza de gobierno.

Los escaños del gobierno (tanto por estados como el nacional) son ocupados en número correspondientemente con el poder económico del partido que representan y la simpatía alcanzada en sus campañas publicitarias. En Estados Unidos están de ejemplos los legendarios partidos Demócrata y Republicano, quienes ocupan prácticamente el firmamento político de gobernación, con la mera compañía de otros pequeños partidos y algunos independientes.

En cada ciclo electoral, las sumas millonarias que se gastan en el show no se destinan a sufragar las necesidades elementales del pueblo, sino a crear esperanzas que no se cumplen o algunas pocas se llevan a medias. La competencia por el poder gubernamental se muestra en la cara exposición de las campañas electorales con sus gastos elevados y falsas promesas.

El marketing de encuestas, el estudio y plan de proyección de imagen de los candidatos, la parafernalia propagandística de los candidatos y partidos y los forcejeos políticos para obtener resultados consumen millones de dólares y euros que pudieran ser destinados, con clara justicia, a programas sociales y al mejoramiento de vida de la población de dichos países, erradicando pobreza, insalubridad, inanición, etc.

¿Quiénes tienen el derecho a ser protagonistas de las campañas electorales en los países capitalistas? Aquellos candidatos que sean capaces de representar los intereses de los grandes capitales, siendo estos últimos los principales motores y patrocinadores del empuje del candidato. Aunque cubrir los intereses también conllevan, en muchas ocasiones, a tretas y traiciones políticas.

El pueblo no es quien dirige a voluntad, sino que es dirigido como ovejo, a través de campañas publicitarias, donde se les llena la cabeza con promesas de musarañas y así respondan a favor de los beneficios del capital. Al asiento presidencial o al de los vices no llegan los ciudadanos de “a-pie” y sin afiliación; sino los que tienen un pedestal económico que sustenta sus candidaturas partidistas.

Sólo por mencionar algunas cifras.

En el 2000, tanto el Comité Nacional Republicano, el Comité Demócrata Nacional y sus homólogos que colaboraron en la financiación del Senado y la Cámara de Representantes, alcanzaron una recaudación de los 904 millones de dólares. En el 2003, el Comité Republicano logró recaudar 100 millones más que sus oponentes Demócratas, quienes lograron un total de 299 millones.

En el período de elecciones 2008, donde Obama salió vencedor, se pueden constatar las elevadas cifras. Solamente en la campaña de julio, el demócrata gastó 55 millones de dólares (de los cuales las tres quintas partes fueron costos de medios publicitarios) y su oponente McCain con 32 millones.

Las cifras de recaudación estuvieron en su punto récord en octubre, donde el candidato por Ilinois, Barack Obama, anunció la cifra inigualable de 150 millones; la cual se logró cuando el ex-Secretario de Estado en la presidencia de George W. Bush (2001-2004), Collin Powell, endosó la candidatura del afro-estadounidense y lo describió como una “figura transformadora”.

Se atribuye que el equipo de Obama gastó cerca de 1 millón 200 mil dólares solamente en Carolina del Norte y en Virginia 2 millones 100 mil dólares. Sin embargo, McCain había puesto 148 mil en Carolina y 547 mil en el segundo estado.

España, Francia, Italia, Inglaterra, Alemania y otros tantos que se van sumando a la lista son una copia fiel del original imperial.

¿A dónde se dirige todo ese dinero? En mayor medida a los monopolios de comunicación y otro tanto como nómina salarial de los miembros de los equipos de cada candidato; pero ningún dólar dirigido a impulsar verdaderos cambios y mejoras destinadas a la sociedad. Siguen los problemas de sanidad y el inalcanzable seguro médico, la problemática con la falta de viviendas, la escasa asistencia social, el desempleo incrementándose a pasos agigantados y las crisis creadas por los ricos pagándola los pobres.

¿Entonces la voluntad de estos pueblos, como los de Estados Unidos, la vieja Europa y algunos de Latinoamérica, se traduce en añoranzas de promesas incumplidas y de la enajenación de muchos para satisfacer la ambición de pocos? ¿Se llama democracia el tener una participación del 47.9% promedio con electores con derecho al voto en las elecciones de Estados Unidos durante la participación nacional en elecciones federales desde 1960 al 2008 y donde, por consiguiente, prima el abstencionismo por inconformismo y/o enajenación. O en las elecciones presidenciales que muy a pesar de todo se alcanzó el 62.4% en el 2008?

En muchos países capitalistas las urnas son custodiadas por militares, pero donde muy a pesar del bajo nivel de asistencia, los votos se multiplican de forma fraudulenta hasta con los muertos y el chantaje toca a muchas puertas para forzar el triunfo de algún candidato.

Muy a pesar de la “Democracia” promulgada por el sistema electoral capitalista, tienen estipulado que los candidatos presidenciales se enfrenten en polémico programa televisivo, donde exponen sus teorías y programas presidenciales; pero también donde se atacan sacando sus trapos al aire: es lo que llaman como “libertad de expresión”, donde no se preserva la ética, y cualquier golpe bajo es factible para ganar votos. No es importante el valor humano, sino el poner al contrincante fuera de combate, en un margen publicitario deprimente bajo cualquier recurso.

Ahora, en referencia a Cuba, cuando se trata de elecciones, nunca se habla de gastos millonarios en propagandas hacia candidatos específicos, de subvención al Partido Comunista de Cuba (por ser el único), de favoritismos a mandatos basados en promesas incumplibles o del apoyo intencional a quienes son únicamente militantes del partido, discriminando al resto.

En la Isla, las elecciones nacen en la cuadra, con los vecinos del barrio, donde el pueblo analiza la actitud social de los propuestos y la disposición responsable de los mismos a la precandidatura. Aquí es el pueblo quien elige públicamente los más aptos, con participación directa y sin estar condicionada a cuestiones económicas o filiación política al partido. Lo único indispensable es la cuestión humana, la profesionalidad y la subordinación del candidato a representar los intereses de la sociedad en los diferentes niveles del gobierno.

Exceptuando los niveles profesionales del gobierno municipal, provincial o nacional, el resto es con carácter voluntario y sin retribución monetaria por su labor.

La Comisión Nacional Electoral de Cuba está formada por miembros de organizaciones de masas y los colegios electorales son custodiados por niños vestidos en sus uniformes escolares. La votación es directa y secreta, acudiendo cada ciudadano a voluntad a las votaciones.

Las biografías de los precandidatos a los diferentes niveles son mostradas con igualdad de condición, sin tenerse en cuenta si es o no miembro del Partido Comunista de Cuba o si goza de un estatus económico más favorable. No hay promesas de favorecer grandes capitales ni inclinación providencial hacia una clase social determinada. Los campesinos, los obreros, los intelectuales, los artistas, los trabajadores por cuenta propia, todos son iguales y con derecho a ser propuestos y elegidos.

Los medios de prensa están destinados a comentar la organización y a exaltar sólo la participación del pueblo y los valores humanos que deben tener los seleccionados. Y, más bien, se estimula el “Voto Unido” para no dejar precandidatos sin la posibilidad de formar parte de los niveles de gobierno; algo que no ocurre en el capitalismo.

Además, el nivel promedio de participación de la población cubana en los 12 procesos electorales realizados desde 1976 hasta el 2007, es del 97.4% del total de electores con derecho al voto. ¿Ha logrado algún país capitalista un nivel como el alcanzado por el proceso cubano, al menos con alguna cifra cercana? ¡Por supuesto que no! Lo demostrado con toda certeza es que en Cuba la participación popular es casi masiva, exponiendo el carácter verdaderamente democrático de su sistema socialista. En Cuba no es la “Democracia del Dinero” que prima en el capitalismo; sino que se reafirma la Democracia del Pueblo.

Sin embargo, como un cuadro de contraste, los diferentes gobiernos de Estados Unidos, en todo este período de Revolución cubana, junto a otros tantos gobiernos dóciles a sus mandatos, le han “solicitado” a Cuba un cambio hacia la “Democracia” que el capitalismo entiende justa (según sus intereses). Pero dicha “solicitud” ha estado plagada de trampas políticas, invasiones militares, infiltraciones de paramilitares reaccionarios por las costas de Cuba para crear grupos de oposición internos, de bombardeos de plagas bacteriológicas, uso de organizaciones contrarrevolucionarias para la ejecución de atentados, entrenamientos de mercenarios extranjeros para realizar actos vandálicos contra objetivos sociales y económicos, exaltaciones a la emigración ilegal y el secuestro de aeronaves y embarcaciones (conllevando al peligro de vidas humanas inocentes) y también de actos diplomáticos indignos. Sin olvidar que a esta lista se une la aplicación de un bloqueo económico genocida de carácter ilegal y extraterritorial y de todo el blindaje dispuesto en un gran monstruo logístico informativo que sabe cómo manipular la opinión pública con mentiras y tergiversaciones de la realidad cubana.

Toda esta política de agresión y subversión requiere de fondos que la sustente.

A través de la SINA (la Oficina de Intereses de los EUA anclada en La Habana) se mueven miles de dólares en efectivos dirigidos a la contrarrevolución interna; también se destinan diversos materiales como radio-emisores, portátiles, móviles y demás que sirvan para hacer el “periodismo independiente” y que vaya, precisamente, en sentido contrario al del gobierno revolucionario.

El Congreso de los Estados Unidos, por varios períodos presidenciales, ha estado aprobando cerca de 456 millones de dólares para financiar programas de desestabilización dentro de la Isla; de los cuales, cerca de 45 millones han sido destinados a empresas contratistas mercenarias. También una parte de ese presupuesto sustentaba Radio y TV Martí, emisora radial y televisiva dirigida hacia Cuba con sentido subversivo, aún en contra de la voluntad del gobierno de la Isla por violar el espacio radial del país. Hoy en día se ha constatado que no ha tenido resultado alguno y se tiene la muy posible valoración del cierre total de ambas.

En el período Obama-Clinton, el Senado aprobó solamente 20 millones de dólares para el sustento del eufemístico programa de “Asistencia a la Democracia en Cuba”. Presupuesto que representa un 4,39% de las cifras de años anteriores y que naturalmente trajo consigo el descontento de la Mafia Anticubana de Miami y el grito desesperado de reclamo de la mantenida disidencia interna.

Pero Cuba no ha sido la única, las transformaciones sociales que se están dando en los pueblos de América del Sur son un peligro para la coexistencia y estabilidad del sistema imperial capitalista. No basta ya con la creación de bases militares que permitan postergar su prepotencia; puesto que los pueblos se están despertando del letargo de subyugación al cual hasta ahora han estado sometidos y, por tanto, están luchando por trazar sus propios caminos como un derecho democrático que les asiste.

Venezuela, Bolivia, Nicaragua y demás países que se están sumando a la Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América-Tratado de Comercio de los Pueblos (ALBA-TCP) son ejemplos que hay que destruir de igual manera que a la Revolución cubana. Para ello se crean mecanismos y empresas tapaderas que actúen en la dirección que facilite el trabajo de subversión y oposición. Para esto último el gobierno norteamericano a través de la Agencia Central de Inteligencia (CIA) ha creado como cuerpos actorales en los diferentes escenarios del mundo a la NED (National Endowment for Democracy) y la USAID (Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional) con sus filiales como la DAI (Development Alternative Inc.).

Lo más incongruente de la política “democrática” del imperio es que la gran mayoría de los contribuyentes norteamericanos no saben que su dinero va destinado a ser invertidos en campañas antidemocráticas promulgadas y apoyadas por el Pentágono. En el 2009, el presupuesto para la subversión en Nicaragua fue de 27 millones de dólares; para Ecuador fue de 35 millones; contra Evo Morales en Bolivia fue de 86 millones y para apoyar la derecha de Honduras fue de 43 millones. En el 2010, contra el gobierno de Daniel Ortega en Nicaragua es de 38 millones de dólares; contra el gobierno de Correa en Ecuador es de 38 millones y contra Bolivia es de 101 millones de dólares.

Se debe decir que en el caso del Golpe de Estado en Honduras contra el presidente constitucional Manuel Zelaya, el cabildeo entre los golpistas y los representantes del gobierno norteamericano costó los 400 mil dólares por concepto de relaciones públicas. Gestiones que fueron propiciadas por los representantes republicanos Ileana Ros Lehtinen y Lincoln Díaz Balart y por el demócrata Bob Menéndez (tres cabecillas archiconocidos de la mafia anticubana de Miami).

Pero todo este billonario capital no es el único que se escapa de poder ser utilizado en auténticas obras sociales que conlleven el beneficio verdadero de los pueblos. También se deben sumar los presupuestos que sustentan las guerras impuestas en diferentes regiones del mundo. El presupuesto militar, aprobado en octubre del 2009, consta de un total de 626 mil millones de dólares, lo que no incluye los gastos aprobados para las guerras de Irak y Afganistán que consta de 400 mil millones.

¿Cuántos niños, mujeres, ancianos pudieran beneficiarse de estas sumas con la mejora del sistema sanitario de los Estados Unidos y así posibilitarles seguros médicos a todos sus ciudadanos? ¿Cuán rápido pudiera recuperarse Haití con parte de estas sumas? ¿Cuánto potencial se le pudiera aportar a la sociedad para erradicar el desempleo y subsanar la crisis económica mundial? ¿Cuánto se pudiera hacer para ayudar a reparar los daños cometidos sobre el ecosistema?

Pero la industria armamentista saca su gran tajada de las ansias que alimenta la ambición imperial por el dominio de los recursos naturales de nuestro planeta tierra. No importa la democracia si creando conflictos entre movimientos sociales y los pueblos, se conlleva a la división y al enfrentamiento que permita que unos pocos miles se hacen mucho más ricos y otros millones pasen muchas más penurias.

Sólo hay que preguntarse: ¿Desde cuándo la democracia se logra con el financiamiento de la subversión, la desestabilización de gobiernos constitucionales, el apoyo a los golpes de estado, la represión de los pueblos a través de las guerras, la creación de mentiras, el manejo de la opinión pública y la ejecución de acciones encubiertas?_ ¡Ah!, claro, es para imponer la “Democracia” capitalista.

El dinero gastado por el imperio y sus lacayos no es de interés que se use por la instauración de una democracia participativa de los pueblos en sus propios procesos sociales, de proponer y poner en marcha programas nacidos del propio pueblo y el beneficio del mismo; sino que el destino será crear fondos que permitan la permanencia de la condición de supremacía de la alta burguesía, de los dueños de los grandes capitales, del capitalismo.

Cuba, muy a pesar de las agresiones y del bloqueo económico, financiero y comercial impuesto por los gobiernos de Estados Unidos y la acción servil de Europa con su Posición Común, ha logrado alcanzar mejores estándares en la sanidad, en la salud y en atenciones sociales que países del primer mundo no tienen. Y sigue firme por el camino de su socialismo. Pero dejarle el camino sin obstáculos y posibilitar al mundo conocer la verdad de Cuba, es que el sistema capitalista constate definitivamente la pérdida de credibilidad que ya evidencia, por la falasia que ha creado con tanta manipulación pública de la información.

Es una guerra despiadada de la Democracia del Dinero contra la Democracia de los Pueblos.

Como una vez ya dijo el compañero Fidel Castro, hace años: “Un mundo mejor es posible”; pero con la misma lógica a la que él hace referencia, no será nunca bajo el dominio capitalista.

(Gustavo de la Torre Morales, 31 de agosto 2010, Fuente)

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