lunedì 21 agosto 2017

Il cammino spirituale

Fino a 33 anni circa è relativamente facile essere sani, belli e in forma, poichè la curva della forza vitale è in salita e ci sostiene in tutto cio' che facciamo. Ma una volta raggiunto l'apice, la curva inizia a scendere e comincia un lento decadimento fisico e mentale. E' per questo che coloro che riescono a rimanere ancora sani, belli e in forma a 50 anni hanno molti piu' meriti dei ventenni, perchè quello status ha richiesto e richiede loro continui sacrifici, sforzi di conoscenza, rispetto di regole, dieta, equilibrio mentale, esercizi fisici e di respirazione, meditazione spirituale, comportamenti saggi e mirati per riuscire a rallentare l'inesorabile erosione del tempo.

Con l'avanzare dell'età tutto diventa piu' difficile, e non solo per via dei malanni fisici che diventano piu' gravi e frequenti. Prima di tutto si devono mettere al bando gli eccessi, poi intraprendere un duro e graduale processo di consapevolezza di se stessi, fatto di tanti tasselli. Il principio fondamentale da rispettare è quello dell'equilibrio, dapprima soprattutto tra corpo e mente e in seguito tra mente e spirito. Ovviamente si deve riuscire a percepire quest'ultimo, cosa che non tutti a volte sono in grado di fare, nemmeno in tarda età.

E' il cosidetto cammino spirituale, frutto di una ricerca seria, mirata e spesso solitaria dentro se stessi, di conoscenza di quello spirito animico, tutto nostro, che ci ha sempre guidati e ci guida durante l'intera vita, ma della cui reale esistenza ci rendiamo minimamente consapevoli solo in età avanzata, quando la forza vitale del corpo, su cui in gioventu' tanto contavamo e che ci rendeva invincibili, comincia inesorabilmente ad abbandonarci. Insomma, cominciamo a capire che non esiste solo l'apparenza del mondo della materia e che, anzi, in ultima analisi, questa non esiste proprio, essendo un'illusione dei sensi, ma che l'unica realtà vera è, in essenza, quella della nostra anima e dello spirito in essa racchiuso, il quale perdurerà come traccia di noi in eterno.


martedì 8 agosto 2017

Industria delle armi, un problema di sistema (globale)...

Con l'approvazione delle recenti sanzioni (per 1 miliardo e mezzo di dollari!), Trump lancia una pericolosissima sfida alla Corea del Nord. Venti di guerra per il 2017?

I governi tutti, non solo quelli occidentali, non sono credibili: dicono infatti di essere per la pace e poi permettono che si producano armi. Questa si chiama ipocrisia criminale. La logica che li guida è quasi esclusivamente quella del potere e dell'interesse economico e solo in una piccola parte di casi si tratta di legittimo diritto alla difesa. Ma le armi sono fatte per uccidere e una volta prodotte troveranno sempre qualcuno pronto ad usarle a questo scopo! Quale altro scopo potrebbe avere infatti, un'arma da fuoco se non quello di uccidere? Quello di accendere il fuoco in cucina? Dopo la fine della guerra fredda, s'è visto che la strategia della tensione, basata sull'equilibrio degli armamenti in campo, a lungo termine non ha pagato. Il rischio, infatti, di una guerra globale è ancora vivo e continuando così non si estinguerà mai. Il problema va risolto alla radice, mettendo al bando definitivamente tutte le armi, piccole o grandi che siano. Ad esempio sono tanti i paesi che hanno l'arma nucleare, ma solo la Corea del Nord non rispetta di fatto indirettamente il disarmo plurilaterale nucleare globale imposto dall'ONU, facendo continui test missilistici. D'altro canto pero', chi da il diritto agli Stati Uniti di imporre sanzioni economiche per 1 miliardo e mezzo di dollari a quel paese? Non è forse un attacco anche quello ad uno stato sovrano? E' il principio della legittima difesa e della dignità patria, quindi, che vale per la Corea del Nord, non quello del profitto o tantomeno della sopravvivenza alimentare, checchè ne dicano certi bacati giornalisti, commentatori o pseudo esperti intellettualoidi in tv! Le sanzioni non faranno altro che intestardire di piu' Pyongyang sulla strada già avviata dell'odio e della vendetta. L'occidente dia per primo l'esempio, togliendo la Corea del Nord dall'isolamento in cui l'ha fatta precipitare, intessendo un dialogo col leader nordcoreano. Va fatto cioe' l'esatto opposto delle sanzioni, aprendosi al commercio con quel paese, magari in cambio di un'apertura sul piano del disarmo e dei diritti umani fondamentali dei suoi cittadini. 

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