sabato 23 agosto 2014

Chiedi e ti sarà dato - Cosa significa quando chiedi una cosa e ottieni il suo contrario?

Il seguente testo è tratto da Sant'Agostino, DISCORSO 20/B SUL RESPONSORIO DEL SALMO: DACCI L'AIUTO NELLA TRIBOLAZIONE E VANA LA SALVEZZA CHE VIENE DALL'UOMO.

[...]
Importante soprattutto è il fine per cui si prega.

3. Dio ci esaudisce sempre, fratelli carissimi. Ricordatevelo bene, per chiedere con sicurezza. Dio ci esaudisce anche quando non concede quello che chiediamo. Dio ci esaudisce, e, se noi senza avvedercene gli andiamo a chiedere un qualcosa, mettiamo, di inutile, egli ci esaudisce proprio col non darcelo; e se a qualcuno che merita il castigo Dio dà [quanto quel tale chiede], io direi che non lo esaudisce. Intendiamo dire questo: A volte un fedele ricorre a Dio per domandare cose per le quali secondo la vera pietà si è soliti implorare il Signore; eppure egli non riceve quello che precisamente chiede, anche se ottiene ciò per cui prega. Capita, al contrario, che a volte l'empio, il malvagio o il delinquente, chiede qualcosa e la ottiene, lui che avrebbe meritato la condanna, non l'esaudimento. Abbiamo al riguardo il caso emblematico dell'apostolo Paolo. Egli chiede ma non gli viene dato [quanto chiede]; gli si fa vedere però che gli viene dato ciò che desiderava conseguire con la sua preghiera. In realtà, qualunque cosa chieda il cristiano, l'uomo di fede, la deve chiedere per raggiungere il Regno dei cieli, per conseguire la vita eterna, per ottenere quello che Dio ha promesso e che darà alla fine dei tempi. È questo quanto deve chiedere colui che prega per qualcosa di valido: la completa salute che possederemo dopo la resurrezione del corpo. Infatti la salute sarà completa quando la morte sarà stata ingoiata nella vittoria 10. Siccome dunque abbiamo menzionato la salute e la salvezza eterna, che è il fine di ogni preghiera anche quando si chiede qualcosa di temporale, ci sia lecito prendere l'esempio dal comportamento quotidiano del nostro medico [di famiglia].

Il buon medico cerca il vero bene del malato.

4. Ecco dunque un malato che chiede al medico una cosa che gli dà gusto per un po' di tempo. Naturalmente, egli aveva chiamato il medico per ricuperare la salute. Non c'era infatti altro motivo per chiamare il medico se non quello di ottenere la salute. E pertanto, se al malato piacciono, ad esempio, le frutta, se gli piacciono i gelati, egli preferisce chiederli al medico anziché al proprio servo. Solo nel caso che volesse rovinarsi la salute, potrebbe nascondere la cosa la medico e chiederla al servo; e il servo starebbe agli ordini del padrone, obbedendo al cenno di chi gli comanda più che badando a quanto può giovargli per la salute. Ma il malato che ha saggezza e ama e ricerca la propria salute, anche quando si tratta di cose che gli procurano un piacere momentaneo, preferisce ricorrere al medico, perché, nell'ipotesi che il medico gliele sconsigli, non abbia a prenderle di proprio arbitrio ma affidandosi a lui, e così ottenere la guarigione. Vi accorgete pertanto che il medico, anche quando non dà al malato un qualcosa che chiede, non gliela dà per dargli qualcos'altro : non gli concede quanto richiesto dalla voglia smodata per concedergli la salute, che è la cosa a lui veramente utile. Quando dunque il medico non dà qualcosa al malato, in effetti gliela dà dandogli quel bene per cui gli si sarebbe dovuto somministrare quell'altra cosa, dandogli cioè la salute. Ecco dunque un medico che non dando qualcosa al malato in ultima analisi gliela dà. Se viceversa cedendo alle importune insistenze dello stesso malato egli si decidesse a dargliela, in realtà non gliela darebbe. Solo quando si dispera della salute di un malato gli si dà tutto quello che chiede. Insomma a volte il medico somministra al malato una cosa affinché, stimolato dall'acuirsi del dolore, metta giudizio e impari a dare ascolto al medico; altre volte invece, quando il caso è disperato, ecco che si sentono dire dai medici parole come queste: " Dategli pure tutto ciò che chiede, tanto non c'è più alcuna speranza per lui". Quanto a noi, dunque, vediamo di trovare nelle Scritture esempi per questi tre tipi di persone che ricorrono a Dio nella preghiera.


[...]
Dio mette l’uomo alla prova per purificarlo.

6. Vediamo ora se non càpiti che gli uomini ottengano qualcosa come richiamo, cioè perché, incontrando nelle cose richieste amarezza e afflizione, si volgano una buona volta alla [vera] medicina, dal momento che sono dei malati. A questo proposito diceva il Signore: Non hanno bisogno del medico i sani ma i malati 15. Egli dunque venne dai malati e trovò gli uomini in balia delle loro passioni disordinate. Per sottoporli a severa prova Dio, dice l'Apostolo, li abbandonò alle passioni disordinate del loro cuore affinché compissero azioni indecorose 16. Desiderarono cose sconvenienti e fu loro concesso di poterle compiere. Così facendo, si procurarono dolori più gravi, si procurarono le angustie che inesorabilmente debbono patire tutti i peccatori, tutti i malvagi: il timore, il desiderio, l'errore, il dolore, l'avvilimento, la preoccupazione. Niente tranquillità, niente pace, niente amici. Per un po' di tempo s'acquietano nella propria coscienza, cercando all'esterno un qualche consolatore, mentre all'interno hanno in se stessi il torturatore. È secondo giustizia che gli iniqui debbano soffrire, ma, mentre soffrono, ecco che vivono. Dio concede loro quelle amarezze affinché ricerchino la medicina: affinché cioè esperimentando le amarezze e le pastoie delle loro cupidigie, essi imparino a chiedere ciò che si deve. A loro infatti è detto: Non sai forse che la pazienza di Dio ti spinge al ravvedimento? 17 Dio li abbandonava ai cattivi desideri del loro cuore ed essi facevano quel che loro piaceva 18; ma Egli usava pazienza con loro non togliendoli da questa vita, durante la quale c'è sempre la possibilità di pentirsi 19; anzi di continuo li invitava al ravvedimento. È quanto sta facendo anche al presente, e fino al giorno del giudizio finale mai cesserà di comportarsi in questa maniera con il genere umano.


Il diavolo ha facoltà di provare l’uomo giusto.

7. Poniamoci ora alla ricerca di qualcuno a cui Dio concede [quanto richiede] perché la sua sorte è ormai disperata. Consultiamo anche su questo le Scritture. Chi più del diavolo è escluso da ogni speranza? Eppure egli chiede di poter tentare Giobbe, e non gli viene negato 20. Grandi misteri! Cosa davvero straordinaria, che merita la più attenta considerazione. Un apostolo chiede che gli venga tolto il pungiglione conficcato nella carne, e non gli viene concesso; il diavolo chiede di poter tentare un uomo giusto, e gli viene concesso 21. Tuttavia la concessione fatta al diavolo di tentare il giusto non arrecò né danno al giusto né vantaggio al diavolo: il giusto fu temprato dalla prova, il diavolo ne uscì scornato.

Il giusto è provato per un fine di salvezza.

8. Tenete bene in mente, fratelli, quanto con frequenza abbiamo ripetuto alla vostra santità, affinché non succeda che le preoccupazioni della vita presente vi tolgano dal cuore quello che avete udito. Dio permette che i giusti siano tentati per provarne la virtù, ovvero, se li sottopone ai flagelli, è perché li vuol purificare dai residui del peccato. Ad ogni modo, se li esaudisce intendendo flagellare i loro peccati, chi trae vantaggio [dalla prova] è l'uomo stesso [che viene provato]; se invece li esaudisce perché diventino testimoni palesi quelli che prima non lo erano, l'essere esauditi giova a chi viene a conoscere [la loro virtù], in quanto è stimolato ad imitarli. Dio infatti conosce bene i suoi servi, ma tante volte essi sono sconosciuti ai propri simili, e non possono manifestarsi agli altri se non sopraggiunge una qualche prova. Succede anche, a volte, che nemmeno l'uomo conosca appieno se stesso o che non si renda conto affatto delle sue capacità. Ecco uno che crede di avere molte risorse e deve constatare che invece tante cose ancora non sono in suo potere; un altro invece è sfiduciato e suppone che non sia in grado di sopportare non so quale cosa, invece al momento della prova si accorge che ne è capace. Così opera Dio perché l'uomo quando si inorgoglisce smodatamente, sia abbassato e si mantenga nell'umiltà, e quando abbattuto gli sembra di crollare, venga sollevato e non cada nella disperazione.

Il grande dono della salute eterna passa attraverso la tribolazione.

9. Nel salmo che stavamo cantando dobbiamo dunque comprendere che molti chiedono la salute, ma quel che chiedono non reca loro giovamento. Ecco infatti uno che è sano ma della salute abusa per commettere peccati Sarebbe stato meglio per lui essere malato e starsene in pace anziché guarire per darsi all'irrequietezza. A volte capita anche che chi è colpito da tribolazione perché gli succedono cose indesiderate, si converta a Dio. Eccolo infatti diventato più prudente, più casto, più moderato, più umile. Egli ha buoni motivi per cantare: Dacci l'aiuto nella tribolazione e vana è la salvezza che viene dall'uomo 22. Egli cercava l'aiuto, ma da dove [gli sarebbe dovuto venire] l'aiuto? Dice rivolto al Signore: " Nella tribolazione dacci l'aiuto, affinché noi nella tribolazione ci ravvediamo, umiliati ci rivolgiamo a te e non alziamo la cresta contro di te. Quando infatti sarai tu a darci l'aiuto nella tribolazione, comprenderemo che è vana la salvezza che lo stolto solitamente desidera e, una volta che l'ha ricevuta, se ne serve non per ottenere la gioia della quiete ma per dare sfogo alla sua irrequietezza ". Non di rado l'uomo si mette in moto e, mosso da rabbia ingiustificata, si propone di danneggiare uno che, poni il caso, non gli ha fatto nulla di male. Improvvisamente però ecco che si ammala. Cosa gli era utile? Continuare per la strada intrapresa e commettere l'azione cattiva ovvero essere ammalato e pregare per la salute? In effetti la salute data da Dio non è vana, mentre è vana la salute che ti dà l'uomo: quella salute che l'uomo ritiene come la cosa a lui sommamente necessaria. Non è dunque vana la salute data da Dio ma vana è la salute che ti dà l'uomo. È questa una salute illusoria, e giustamente la si dice che è cosa dell'uomo, in quanto si ritiene che essa provenga solamente dall'uomo. Ma nel testo dove non si aggiunge: Dell'uomo, si dice: Del Signore è la salute 23. Che significa: Del Signore è la salute? Che chi dà la salute è il Signore, lui che conosce cosa dà, quando e a chi lo dà. Tutte le volte che gli uomini sul punto di disperare chiedono la salute, è il Signore stesso che la concede. È detto nel seguito del salmo: E la tua benedizione scenda sul tuo popolo 24. Cioè: Muoviti a pietà del tuo popolo e dagli la salute che dài anche a coloro che non appartengono al tuo popolo. Dagliela anche se il tuo popolo non la conosce. Tu infatti ben conosci quel che gli dài; esso invece non sa cosa riceva fino a quando non l'abbia ricevuto. Come sarà infatti [quel dono], fratelli? Sappiate comunque che quanto riceverete saranno cose che occhio non vide né orecchio udì; né mai è entrato nel cuore dell'uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano 25. Cosa pensi dunque che egli ci abbia preparato? Certo la salute eterna, che non può entrare nel nostro cuore, che il nostro occhio non può vedere né l'orecchio udire; eppure Dio prepara tali cose a coloro che lo amano 26, e, quando le avremo ricevute, vedremo in che consista la vera salute e com'erano insignificanti le cose che ritenevamo di grande valore.

I martiri non sono stati vinti dalla tribolazione.

10. Così è dei martiri. Se avessero desiderato e ritenuto bene sommo la salute di adesso, cioè la salute che è data dall'uomo, non avrebbero detto dal profondo del cuore: Il giorno dell'uomo io non l'ho desiderato, tu lo sai 27. E nel salmo cosa si dice? Se pertanto essi avessero desiderato la salute nel tempo presente e l'avessero ritenuta il bene più grande, avrebbero perso la salute eterna; ma essi, consapevoli del senso delle parole: Da' a noi l'aiuto nella tribolazione 28, ecco che preferiscono raggiungere la salute eterna piuttosto che scegliersi la presente salute concessa dall'uomo, con la quale si sarebbero rovinati acconsentendo alle voglie dei persecutori. Il persecutore infatti avrebbe loro immediatamente accordato la salute. Di fronte a lui il martire: veniva incatenato; incatenato veniva buttato in carcere e nel suo corpo marciva per le piaghe. Se avesse acconsentito al persecutore, subito avrebbe riavuto la salute, ma quella salute dell'uomo che è vana 29. I persecutori infatti promettevano la salute e la davano immediatamente. Ma quale salute davano? Quella che i martiri ben conoscevano anche prima di trovarsi in mezzo alle tribolazioni. Essi però erano protesi al conseguimento della salute che né occhio vide né orecchio udì né mai penetrò in cuore di uomo 30. Ciò che il persecutore promette è una cosa visibile, ma è incerta, è di breve durata, è cosa meschina. E anche se la salute corporale fosse eterna, sarebbe sempre materiale, e pertanto l'occhio la può vedere e l'orecchio udire, e può penetrare nel cuore dell'uomo 31. Se quell'altra salute, che è più importante, non si riesce a vederla ma chi ce lo assicura è persona attendibile e incapace di mentire, rimaniamo fermi sotto la sua disciplina; non mormoriamo se ci sferza 32, sopportiamo il dolore della medicina con cui ci cura. Riacquistata la salute, godremo presso Dio, rendendoci conto del dono che ci ha concesso, e diremo: Dov'è, o morte, la tua resistenza? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? 33


[...]


http://www.augustinus.it/italiano/discorsi/discorso_593_testo.htm

lunedì 18 agosto 2014

Avevo fame e NON mi avete sfamato...


La cristiana Europa sta implodendo, il cuore pulsante di quelle che sono state due delle sue piu' belle anime, la Grecia e l'Italia, si sta spegnendo sotto i colpi della crisi economica e del debito...Ma esse non sono che le prime vittime, ben presto passeranno i cadaveri di tutte le altre nazioni europee...E il DNA cristiano degli europei dov'è? Dov'è la loro empatia, la loro solidarietà umana? Sui capi dei vari governi non faccio molto affidamento, ma il capo della Chiesa Cattolica, il vescovo di Roma, cosa sta facendo? Perchè se ne va nella ricca Corea del Sud a parlare di povertà, invece di scegliere uno dei tanti paesi poveri che ci sono al mondo, o di restare a lottare qui in Italia, a solidarizzare coi disoccupati, gli affamati, con quelli che non hanno neanche piu' gli occhi per piangere? Mi da l'impressione che si voglia diffondere la falsa immagine di una Chiesa ancora all'apice del suo potere universale, quando in realtà non è piu' così da un pezzo. Che Gesù vedendo l'Italia così piena di rabbia e disperazione, abbia deciso anche lui di emigrare dai nostri cuori? No, di questo ne sono sicuro, non è così...E allora ripenso al perchè il Papa abbia deciso di parlare italiano in Corea, quasi a voler rivolgere le sue parole al cuore degli italiani...All'improvviso ricordo che l'altro candidato piu' quotato a diventare Papa oltre a Bergoglio, era un Cardinale coreano...Che Francesco, o meglio lo Spirito Santo che lo guida, sapendo di avere poco tempo a disposizione, ci stia dando un'indicazione su chi sarà il suo degno successore? In questi ultimi tempi, e lo dico in senso biblico, tutto sta accadendo molto rapidamente e credo che il continente asiatico sarà presto determinante per gli equilibri del mondo, o comunque sia destinato ad essere un protagonista sempre piu' centrale...Si dice che le vie del Signore sono infinite e forse sarà anche per questo che non ci sto capendo niente di strategie, priorità e fini della Chiesa Cattolica oggi. Forse il papa ci vuole anche dire che l'importante è muoversi, smuovere le acque della passività con la forza vitale dell'amore, di non lasciarci travolgere dalla rabbia e dal pessimismo...Cio' che so con certezza è che un giorno saremo tutti giudicati da Gesù e chi sarà stato in alto lo sarà anche più severamente... 

domenica 17 agosto 2014

Il popolo eletto, l'esperimento fallito di Dio?


Parto da una tesi, ovvero che gran parte della superiorità tecnologica tedesca durante la seconda guerra mondiale derivò da scoperte di scienziati ebrei, avanzatissime per quell'epoca. Intendo dire che gli ebrei, o meglio non tutti, non quelli che erano rimasti chiusi nel ghetto ma quelli che si erano integrati, "mescolati" fisicamente e culturalmente con le popolazioni ospiti, avevano un quid intellettivo superiore alla media (vedi Einstein).
Ora, sappiamo tutti che il popolo ebraico fino al 1948 non aveva una patria. Ebbene, Dio lo fece apposta, ne sono convinto. Egli volle che fosse così, faceva parte dell'alleanza, e cio' è scritto chiaramente anche sulla Bibbia. Egli sapeva che se concedeva un vantaggio genetico intellettivo ad un popolo per fargli fare da apri-pista ad una nuova specie sapiens sapiens, questo doveva mescolarsi col resto del mondo. E così è stato fino agli anni '40. Ma poi come spesso succede nella storia, il "male" si è messo di traverso, e così prima i nazisti e poi i sionisti hanno rovinato tutto. Quando gli ebrei erano ancora in diaspora infatti, le cose funzionavano ancora secondo il progetto di Dio, ma nel momento in cui questo popolo così ligio alle regole, cominciò a chiudersi in se stesso dentro i confini di una "patria", in una arrogante difesa di sè, impermeabile al resto del mondo considerato inferiore, stupido e senza Dio, il risultato che ottenne alla fine fu esattamente l'opposto della volontà divina, ovvero la creazione di una nuova specie umana, sì superiore intellettualmente, ma con una crudeltà ed una spietatezza senza fine, reconditamente desiderosa di conquistare il mondo. E' questo il grave peccato dei sionisti e dello stato di Israele oggi, un peccato che ritengo Dio un giorno punirà in maniera molto severa e potente, in una maniera mai vista prima, e quel giorno ormai non dovrebbe essere lontano. Ricomincerà quindi la diaspora degli ebrei nel mondo? Io mi auguro di sì, per il bene dell'umanità, e a meno che Dio, che dovrebbe essere infallibile, non si sia reso conto d'aver sbagliato e faccia marcia indietro (cosa che non ritengo possibile), cio' servirà a ripristinare l'antico originale piano di Dio di un popolo eletto come seme di una nuova umanità.

venerdì 15 agosto 2014

COSA SONO LE EGGREGORE?

SONO CREATURE ENERGETICHE COLLETTIVE E PARASSITARIE CHE SI FORMANO A SEGUITO DI RITUALI RELIGIOSI, DI MAGIA, DI APPARTENENZA A SETTE, GRUPPI DI TIFOSI, ECC...

Non si tratta di suggestione ma di un fenomeno reale chiamato golem se individuale, o eggregora se collettivo. Sono vere e proprie creature energetiche che si formano in seguito a rituali umani e che a volte possono essere molto voraci e pericolose, come quelle dei rituali massonici, mafiosi o di magia nera. Quella dei golem o delle eggregore è una sopravvivenza parassitaria, di vampirismo energetico che, quando ne siamo fortemente coinvolti, puo' soppravviverci e seguirci anche nell'aldilà, dove il nostro spirito eterno dovrà farci i conti.

giovedì 14 agosto 2014

Dal risveglio all'ascensione

Non siamo mai stati moralisti, perchè sappiamo che ogni cosa a questo mondo ha una sua ragion d'essere...Ma in questo momento storico voi...siete la zavorra che ostacola e trattiene l'ascensione della nuova umanità! La terra è già salita di vibrazione e sappiate che può proseguire nel suo processo di trasmutazione anche senza una buona parte degli esseri umani...Perciò liberatevi dalle catene delle vostre basse frequenze, è l'ultimo appello, la terra assieme al resto dell'umanità risvegliata aspetta solo voi!

mercoledì 13 agosto 2014

Lotta per la sopravvivenza ed elevazione spirituale. Come si conciliano?

Se stai lottando per la sopravvivenza tua e della tua famiglia e non hai tempo per fare nient'altro, c'è solo un modo per elevarti spiritualmente: fermare il tempo invece di accelerarlo, smettere di lottare inutilmente, chiedere aiuto a Dio e lasciare che sia Lui giorno per giorno ad avere cura di te. Tanto cos'hai da perdere? La tua è una lotta persa in partenza, perchè un giorno morirai comunque e i tuoi figli dovranno imparare a cavarsela da soli. Dai loro amore, che è la cosa piu' importante, insegna loro a confidare in se stessi e a pregare Dio, così avranno l'intuzione e le energie necessarie per cavarsela da soli in ogni situazione. Tu pensa alla tua anima, perchè solo così ti sentirai libero e potrai cominciare a capire il senso della tua  vita.

sabato 2 agosto 2014

La gratuità del lavoro dell'operatore di luce è un plus



A coloro che si stanno chiedendo quale interesse recondito avranno i cosidetti operatori di luce a pubblicare in rete documenti, articoli, post, messaggi e video sul risveglio dell'essere umano, dedicando a titolo gratuito larga parte del loro tempo a questa nobile causa, rispondo in 2 modi:
    1. è molto probabile che, vivendo tutti sullo stesso pianeta, o ci salviamo tutti quanti insieme o non si salva nessuno.
    2. l'amore messo in circolo è l'arma piu' potente che abbiamo di cambiamento.

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