mercoledì 23 marzo 2011

L'Inverno Nucleare e la Pace

Riflessioni di Fidel

Più di 20000 armi nucleari sono nelle mani di 8 paesi: Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina, Israele, India e Pakistan; vari tra questi con profonde differenze economiche, politiche e religiose.
Il nuovo trattato START, firmato a Praga nel mese di aprile tre le maggiori potenze nucleari, non implica altro che illusioni, con relazione al problema che minaccia l’umanità.
La teoria dell’"inverno nucleare", sviluppata e portata al livello attuale dall’eminente investigatore e professore dell’Università di Rutgers, New Jersey, il Dr. Alan Robock scienziato modesto che preferisce riconoscere i meriti dei suoi compagni più che i propri, ha dimostrato la sua autenticità.
Per loro, l’unica forma per evitare l’uso delle armi nucleari è eliminandole. Il popolo nordamericano, ubicato in un luogo privilegiato del pianeta, che gli permette di godere dei più alti livelli di vita e di ricchezze nel mondo nonostante gli incredibili sperperi delle risorse non rinnovabili, dovrebbe essere il più interessato alle informazioni che offrono gli scienziati. Quanto spazio dedicano a questo compito i media di massa di comunicazione?
La teoria “dell’inverno nucleare" ci ha insegnato, dice Robock, che: "Se tali armi non esistessero, non si potrebbero utilizzare. E in questo momento non esiste un argomento razionale per usarle in assoluto. Se non si possono usare è necessario distruggerle, per proteggerci degli incidenti dagli errori di calcolo o da qualsiasi atteggiamento demenziale “.
"... i computer che funzionavano con modelli ultramoderni si sono trasformati nell’unico laboratorio d’elezione e gli avvenimenti storici, includendo le città devastate dal fuoco dopo i terremoti e dai bombardamenti in tempo di guerra, le colonne di fumo degli incendi forestali e le nubi create dalle eruzioni vulcaniche si sono trasformati nelle pietre miliari delle valutazioni scientifiche”.
La proliferazione delle armi nucleari con la quale Israele, India e Pakistan si sono integrati al club nucleare, ed altri paesi, che apparentemente aspirano ad essere membri dello stesso, obbligano Robock ed i suoi compagni a rivedere le prime investigazioni. I risultati di questi studi moderni, come è stato dettagliato in una serie d’articoli pubblicati recentemente, sono stati sorprendenti.
Rispetto agli Stati Uniti e alla Russia, anche se ognuno di loro si è impegnato nel mese di aprile del 2010 a Praga, a ridurre il suo arsenale nucleare operativo a circa 2000 armi, l’unica forma reale per evitare una catastrofe climatica globale sarebbe eliminare le armi nucleari.
"... qualsiasi paese che in questi momenti sta considerando la via nucleare, ha la necessità di riconoscere che starebbe ponendo in pericolo non solo le sue stesse popolazioni, ma anche il resto del mondo adottando questa via. È già l’ora che il mondo pensi ancora una volta nei pericoli delle armi nucleari, e che stavolta adotti il cammino verso la pace ed elimini la possibilità di una catastrofe climatica globale indotta dall’energia nucleare, per la prima volta dalla metà del secolo scorso."
"... l’uso delle armi nucleari nel caso di un attacco totale contro un nemico sarebbe un’ azione suicida, per via del freddo e dell’oscurità anomali provocati dal fumo proveniente dai fuochi generati dalla bomba. Di fatto, è divenuto evidente che mentre più armi nucleari possiede un paese, meno sicuro diventa."
Albert Einstein ha detto: "Il potere scatenato dell’atomo ha cambiato tutto, eccetto le nostre forme di pensare, ed è per questo che avanziamo senza rotta verso una catastrofe senza precedenti".
Carl Sagan aveva detto che la nostra politica delle armi nucleari era "un cammino dove nessun uomo pensava".
Alla fine della conferenza magistrale ho chiesto al professor Alan Robock: "Quante persone nel mondo conoscono questi dati?" Mi ha risposto che “davvero poche”. Ho aggiunto : "E nel suo paese, quante?" "È lo stesso , mi ha risposto, non li conoscono."
Non dubitavo che quella era la triste realtà e ho aggiunto: "Non faremo nulla conoscendoli noi, quello che ci vuole è che il mondo li conosca. Forse dovremo cercare degli psicologi che spieghino perchè le masse non intendono".
"Io ho una risposta, ha esclamato lo scienziato: questo si chiama negazione. È una cosa così orribile che le persone non ci vogliono pensare. È più facile far finta che non esiste."
Le sue parole per tutta la conferenza che durò circa un’ora con l’aiuto di grafici, dati e foto proiettate su uno schermo, furono chiare, precise ed eloquenti. Per quello espressi: "Che cos’è quel fare coscienze di cui tanto parliamo? Che cos’è creare cultura? E quanto siete delusi voi scienziati per il fatto che la gente non sa quello che state facendo, e quante ore impiegate per questo?”
Gli ho detto che quando non esistevano la radio, la televisione e Internet, era impossibile diffondere una conferenza come quella in Cuba o nel mondo. Ancor meno quando molte persone non sapevano leggere e scrivere.
Abbiamo promesso al professore di divulgare le informazioni che ci ha offerto sulla teoria “dell’inverno nucleare", con un linguaggio che anche i bambini cubani di 8 anni possono comprendere, del quale solo conosciamo un poco, a partire dalla nostra preoccupazione in relazione allo scoppio di una guerra globale nucleare, che ha originato il nostro dovere d’ascoltare la sua conferenza.
Nessun’altra epoca della storia umana somiglia a questa. Con sicurezza, si tali rischi non sono compresi da coloro che prendono decisioni dalle cupole dell’immenso potere che la scienza e la tecnologia hanno posto nelle loro mani, la prossima guerra mondiale sarà l’ultima, e trascorreranno forse decine di milioni di anni prima che nuovi esseri intelligenti tentino di scrivere la loro storia.
Il caso ha voluto che ieri, lunedì 20, ricevessi la notizia che, con un ritardo di varie ore per causa dei cicloni, all’alba del giorno 21, sarebbe arrivata nel porto de L’Avana, proveniente dalle Isole Canarie, la nave da crociera della "Peace Boat", l’Organizzazione Non Governativa Internazionale con Status Consultivo Speciale presso la ONU, che dal 1983 organizza viaggi globali per la promozione della pace, i diritti umani, lo sviluppo giusto e sostenibile ed il rispetto per il medio ambiente; l’Organizzazione, nel 2009, è stata nominata al Premio Nobel della Pace per la sua campagna globale per prevenire la guerra.
Nella lettera che mi ha inviato il fondatore e direttore della "Peace Boat",Yoshioka Tatsuya, attraverso il capo del collettivo dei visitatori, Nao Inoue, esprime: " La nostra organizzazione sta lavorando da anni, recentemente in collaborazione con i paesi dell’ALBA. [...] che esprimono chiaramente l’impegno con l’abolizione nucleare, la proibizione delle basi militari straniere e la risoluzione pacifica delle controversie internazionali […] Il Giappone, come Lei sa, è l’unico paese che ha sofferto un bombardamento atomico, e mantiene ancora oggi una Costituzione pacifista che, attraverso il suo articolo 9, rinuncia formalmente alla guerra e proibisce l’uso della forza nelle dispute internazionali.
"... tema di speciale interesse nel nostro attivismo è la rimozione delle basi militari straniere, una situazione presente in Giappone ed in diverse parti del mondo, considerando che le basi straniere come quelle esistenti a Guantanamo e ad Okinawa causano danni ambientali irreversibili e fomentano la guerra invece della pace mondiale."
"Peace Boat" ha organizzato, includendo questo, 70 viaggi attorno al mondo dal 1983, con la partecipazione di non meno di 40000 persone che hanno visitato più di 100 paesi.
Il suo slogan è "Apprendi dalle Guerre Passate a Costruire un Futuro di Pace".
In 20 anni, la sua nave ha visitato 14 volte il nostro paese, vincendo ostacoli e scogli imposti dagli Stati Uniti, e promuove campagne per significative donazioni per i settori dell’ educazione e la salute fondamentalmente.
Sono presenti nei numerosi Forum internazionali e negli incontri di solidarietà con Cuba. Sono amici veramente sicuri della nostra Patria. Nel maggio del 2009, l’Organizzazione è stata decorata con l’Ordine della Solidarietà assegnato dal Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba, su proposta dell’ICAP.
Per me è stato un grande onore ricevere l’invito di riunirmi con una rappresentazione di visitatori ed ho proposto d farlo con il massimo possibile, nel Palazzo delle Convenzioni. Hanno parlato il Signor Nao Inoue, e la sopravvissuta Signora Junko Watanabe, che aveva solo due anni quando la prima bomba atomica fu lanciata sulla città di Hiroshima. La bambina si trovava con un fratellino nel cortile d una casa a 18 chilometri dal punto dove fu lanciata la bomba, che fece sparire la maggior parte della città, ammazzò istantaneamente più di 100000 persone e provocò gravi problemi al resto degli abitanti.
Lei ha raccontato i suoi tragici ricordi di quando, alcuni anni dopo, conobbe le immagini ed i dettagli di quel fatto che ha provocato tante sofferenze a tante persone innocenti che non avevano nulla a che vedere con quel brutale attacco.
Fu un’azione deliberata per terrorizzare il mondo con l’ uso non necessario di un’arma di sterminio di massa, quando l’impero giapponese era già sconfitto. Si lanciò, non su un’installazione militare, ma su un’ obiettivo civile indifeso. Le immagini diffuse su quell’orripilante crimine non esprimono quello che la voce di Junko Watanabe ci ha raccontato su quei fatti.
L’occasione è stata propizia per esporre i nostri punti di vista e per raccontare ai nostri amici giapponesi in visita, combattenti per l’abolizione della armi nucleari, delle basi militari e della guerra, lo sforzo che la nostra Patria sta facendo per evitare un conflitto nucleare che potrebbe porre fine all’esistenza della nostra specie.

Fidel Castro Ruz
21 settembre 2010

martedì 22 marzo 2011

Conferenza sugli UFO: al GFA di Riyadh anche il Fisico Michio Kaku

Al prestigioso GFA si è parlato di extraterrestri e di UFO.

Eravamo sulla notizia da pochi giorni. Poi, una volta appurato che l'ufficiosità si è tramutata in ufficialità decidiamo di informarvi. Nel prestigioso GFA (Global Competitiveness Forum), che si è tenuto nei giorni 23-24-25 e 26 gennaio 2011 a Riyadh (Arabia Saudita), si è parlato di UFO e di extraterrestri. Quindi in un contesto dove partecipano i più grossi personaggi dal punto di vista economico del mondo, si è parlato di questo delicato argomento.

Nel corso della Quinta Riunione annuale del GFA hanno partecipato, in quanto esperti nella tematica, questi illustri ufologi e scienziati:

Zaghloul El Naggar (Professore di Scienze della Terra), Stanton T. Friedman (Fisico Nucleare, conferenziere e scrittore), Michio Kaku (Professore di Fisica Teoretica alla City University di New York, ospite televisivo alla SCI FI Science alla Discovery/Science TV Channel), Nick Pope (scrittore e giornalista) e Jacques Vallee (astronomo Franco Polacco, scrittore e componente della SBV).

Le loro relazioni erano incentrate tutte sul tema "Contact: Learning from Outer Space". Ecco come veniva introdotto il tema, di cui, successivamente, i relatori hanno approfondito con le loro relazioni.

"I presupposti socio-culturali e psicologici e i preconcetti ci vincolano in larga misura, compresa la forma dei nostri punti di vista dell'Universo, in modo che possiamo essere inclini a trovare ciò che stiamo cercando, e non riescono a vedere ciò che non siamo. Utilizzando le conoscenze acquisite dalla ricerca nel campo dell'Ufologia e in quello della vita extraterrestre, che cosa potremmo noi apprendere sugli ostacoli all'innovazione in altre aree di ricerca?

- Innovazione e antropocentrismo, etnocentrismo ed Ego (n.d.r. CUI l'Io in Psicologia).

- Falsificazione ed evidenza dell'assenza

- Che cosa direbbe Giordano Bruno".

Ci domandiamo come mai ufologi importanti, come Friedman Pope e Vallee, oppure scienziati "possibilisti" come, ad esempio, Michio Kaku, presenti ad un convegno prestigioso di economisti? Chissà, forse il GFA potrebbe essere interessato a "particolari" informazioni su tecnologia "esogena"? Non lo sappiamo, ma la presenza di Stanton T. Friedman, esperto di UFO precipitati e retroingegneria, può portare a pensare a ciò. Magari il GFA è interessato a ciò, in prospettiva anche al futuro negli investimenti alle imprese.

Tra gli sponsor presenti alla manifestazione ricordiamo (tanto per citarne qualcuno) la Boeing, la CNN, il National Geographic, Al Jazirah, Financial Times, Google e tanti altri.

Che dire, troppe notizie e avvenimenti che riguardano gli UFO e gli extraterrestri ultimamente. In questo 2011, dopo la gloriosa Royal Society si muove anche la Global Competitiveness Forum. Che per davvero il 2011 sia l'anno "clou" per la rivelazione della presenza extraterrestre sulla Terra? Non lo sappiamo..... chissà.

 (Antonio De Comite, Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/articoli/news/373-il-prestigioso-gfa-ha-parlato-di-extraterrestri-e-di-ufo)


Gli UFO aiutano i pensatori innovativi a guardare verso il futuro.

A chi dovrebbero rivolgersi gli innovatori in cerca d’idee nuove? Probabilmente a qualcuno, o a qualcosa, più innovativo di loro. Da sabato a martedì più di cento leader mondiali negli affari, politica, educazione, sport, intrattenimento, ambiente e tecnologia si riuniranno per partecipare ad una conferenza a Riyadh, in Arabia Saudita. E fin qui nulla di strano. Ma fra le varie discussioni mirate al modo di trovare nuove soluzioni grazie all’innovazione globale, si parlerà di UFO. Si, proprio così. Gli oggetti volanti non identificati ed il continuo interesse nella ricerca di vita nello spazio esterno sono in cartellone in questo evento unico. “Penso sia perché hanno capito che se sei alla ricerca d’innovazione, devi andarla a cercare da qualcuno che è molto più avanti di te” spiega il fisico nucleare Stanton Friedman, uno dei relatori invitati alla quinta edizione annuale del Forum Globale della Competitività, o GCF. “Anche se gli UFO e gli alieni non fossero reali, il solo pensare ad essi è una questione importante, che consente di espandere la portata del nostro pensiero fino ad includervi il vicinato galattico invece che [rimanere limitati a] il nostro pianeta” ha dichiarato Friedman ad America On Line (AOL) alla sua partenza per l’Arabia Saudita. Sponsorizzato dall’Autorità Generale per gli Investimenti dell’Arabia Saudita, lo scopo del programma GCF è di riunire i leader nel campo degli affari, della politica e gli intellettuali che condividono un interesse comune su come la competitività può essere utilizzata per trovare soluzioni concrete a sfide globali. E gli organizzatori del GCF ritengono che gli UFO possano offrire delle ispirazioni in tal senso. “Facendo uso della conoscenza acquisita grazie alle ricerche nel campo dell’ufologia e della ricerca di vita extraterrestre, cosa potremmo apprendere sugli ostacoli all'innovazione in altre aree di ricerca?

Fonte: http://www.aolnews.com/2011/01/22/ufos-help-innovative-thinkers-look-to-the-future/

lunedì 21 marzo 2011

Risoluzione 1973 (2011) del Consiglio di Sicurezza dell'ONU


Commento di Antonio Papisca, Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace dell'Università di Padova.

La Risoluzione 1973 è il naturale seguito della Risoluzione 1970 a fronte del rifiuto di Gheddafi di adempire a quanto in essa disposto, in particolare di porre immediatamente fine alla violenza, di andare incontro alle legittime domande della popolazione e di rispettare i diritti umani e il diritto internazionale umanitario.

Ora si passa ai fatti, cioè l'ONU decide di autorizzare l'uso della forza militare con l'obiettivo primario di proteggere la popolazione - "i civili e gli insediamenti urbani civili", compresa la città di Bengasi -, escludendo categoricamente il dispiegamento di "una forza di occupazione straniera di qualsiasi forma e in qualsiasi parte del territorio libico".

Il divieto di volo riguarda "il decollo, l'atterraggio e il sorvolo nel territorio libico di velivoli registrati in Libia o gestiti da cittadini o compagnie libiche'. La sola eccezione è per voli a scopo umanitario.

A usare la forza sono autorizzati gli stati membri, che potranno agire 'singolarmente' o attraverso organizzazioni o accordi regionali in stretta cooperazione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite.

La Risoluzione 1973 specifica altri punti della precedente, in particolare quelli che riguardano l'embargo sulle armi e il congelamento dei beni della famiglia Gheddafi e di altri esponenti del suo regime.

La parte assolutamente nuova riguarda quella che possiamo chiamare la cabina di regia dell'intera operazione, pilotata dal Consiglio di Sicurezza attraverso l'apposito Comitato istituito dalla Risoluzione 1970 e il Segretario Generale. Di questa cabina fanno parte un nuovo organismo creato ad hoc, il "Panel di sette esperti", e la Lega degli Stati Arabi. Dunque, a guidare e controllare che la delicata operazione si svolga nel rispetto della legalità internazionale, viene messa in opera una struttura politica per così dire pluralista, alla quale sono associate anche l'Unione Africana e la Organizzazione della Conferenza Islamica, espressamente citate nella Risoluzione.

Il tutto avverrà dunque con la piena legittimazione dell'ONU e sotto il suo "coordinamento politico", non sotto il suo comando, ruolo che le è tuttora precluso dal fatto di non disporre di una forza di polizia militare permamente come previsto dall' articolo 43 della Carta: "Al fine di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, tutti i membri delle Nazioni Unite si impegnano a mettere a disposizione del Consiglio di Sicurezza, a sua richiesta e in conformità ad un accordo o ad accordi speciali, le forze armate, l'assistenza e le facilitazioni, compreso il diritto di passaggio, necessario per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale".

Nel caso della Risoluzione 1970 il richiamo è stato, specificamente, all'articolo 41, che dispone per la comminazione di sanzioni di carattere non militare. Nella nuova Risoluzione, che appunto autorizza l'uso della forza, il riferimento è, genericamente, al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, laddove sarebbe stato appropriato richiamare l'articolo 42, il quale stabilisce che "se il Consiglio di Sicurezza ritiene che le misure previste nell'articolo 41 siano inadeguate o si siano dimostrate inadeguate, esso può intraprendere, con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Tale azione può comprendere dimostrazioni, blocchi ed altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri di Membri delle Nazioni Unite". E' appena il caso di sottolineare che, ai sensi della Carta, né l'ONU nè gli stati possono fare 'guerre' intese come operazioni finalizzate alla distruzione dello 'Stato nemico" (comprensivo di governo, di popolo e di territorio).

In conclusione, quanto deciso con la Risoluzione 1973 va collocato in un contesto caratterizzato dal fatto che c'è la domanda esplicita di intervento della Comunità internazionale da parte di una popolazione che rivendica il diritto di autodeterminarsi liberamente, c'è la pressione dell'opinione pubblica internazionale, c'è la esplicita richiesta di Organizzazioni regionali quali la Lega Araba, l'Unione Africana, la Conferenza Islamica. E c'è la nuova politica del Presidente Obama, con la sua opzione per il multilateralismo istituzionale e per il ruolo prioritario delle Nazioni Unite. C'è la prova che le Nazioni Unite dispongono di un serbatoio di forte legittimazione.

Occorre profittarne per mettere l'ONU nella condizione di agire più prontamente e di assicurare il governo della globalizzazione a fini di pace e di giustizia, anche in campo economico e finanziario: questo può avvenire a condizione che si affronti con determinazione il problema della sua riforma, soprattutto della sua democratizzazione.

Ancora una volta, l'Unione Europea ha esitato e non ha parlato ad una sola voce: la Germania è stata il giocatore scettico ed esistante, con un ruolo che non premia la sua ambizione a divenire membro permanente del Consiglio di Sicurezza.

Fonte

venerdì 18 marzo 2011

Messaggio dal Cosmo (integrale), un video per fermarsi a riflettere

"Tutti i mondi che vivono ponendo alla base delle loro civiltà l'amore hanno smesso da tempo di essere divisi, hanno realizzato un solo governo e condividono tutto quello che possiedono in fraternità, pace e armonia. Se lasciaste fluire in voi e nella vostra società l'amore, nascerebbe una civiltà come la nostra: benevola e in armonia con il Cosmo".

giovedì 17 marzo 2011

AnnoZero: la lettera "atomica" di Adriano Celentano al Corriere della Sera

Nella giornata del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Michele Santoro apre la consueta puntata di Annozero con un accenno a Mazzini, Garibaldi, Camillo Benso di Cavour domandandosi, retoricamente, se la classe dirigente di oggi può ‘vantare’ gli stessi grandi ideali e la stessa lungimiranza manifestata 150 anni orsono dai fautori del Risorgimento. Un modo per entrare nel cuore dell’argomento della puntata, ovvero il piano energetico atomico che il Governo Berlusconi intende portare avanti, Fukushima a parte. E l’anteprima è dedicata alla lettera inviata da Adriano Celentano al Corriere della Sera, accompagnata da un’animazione giunta dal ‘clan’.

La vergogna degli ospedali psichiatrici. Commissione senato

Negli Ospedali psichiatrici italiani la malattia è ancora una ferita da nascondere. Oltre i cancelli di queste strutture non si trovano solo autori di crimini efferati. C'è chi è finito dentro anche solo per aver rapinato di 7mila lire un'edicola fingendo di avere una pistola. Il problema è che quando si entra negli Opg si rischia di non uscire più. Su 376 internati dichiarati 'dimissibili' per ora solo 65 sono stati effettivamente rilasciati, mentre per altri 115 è stata prevista una proroga della pena. A indagare la condizione degli ultimi sei Opg italiani (Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere - Mantova, Montelupo Fiorentino - Firenze, Aversa - Caserta, Napoli e Barcellona Pozzo di Gotto - Messina) è la Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del Senato della Repubblica, presieduta da Ignazio Marino. Un documetario, presentato oggi a palazzo Madama, racconta le storie questi uomini dimenticati, spesso costretti a vivere in condizioni igieniche pessime e in ambienti decadenti .

Fonte: repubblica.it

martedì 15 marzo 2011

Ora più che mai c'è bisogna di unità

¡EL PUEBLO UNIDO JAMÁS SERÁ VENCIDO!

La Unidad es condición de la Victoria... La canción de Quilapayun con imágenes de Oaxaca y del Movimiento que encabeza López Obrador.
Viva el comunismo y la libertad!

domenica 13 marzo 2011

L’Italia ha veramente bisogno delle centrali nucleari?

A vederle sembrano belle, imponenti come monumenti queste centrali nucleari
 di terza generazione...Peccato che siano dei monumenti alla morte.
 Infatti, negli ultimi 40 anni, ci sono stati ventimila aborti spontanei di madri
che abitavano nelle vicinanze di una centrale nucleare.

L'ITALIA TORNA AL NUCLEARE?

1. L’Italia ha bisogno delle centrali nucleari?

Premessa: le centrali nucleari producono solo energia elettrica, che è meno di un quinto dei consumi totali di energia praticamente in tutti i paesi. La domanda di energia elettrica presenta notevoli oscillazioni in diverse ore del giorno, con picchi e minimi della domanda, oltre che variazioni stagionali, o in situazioni eccezionali (ondate di freddo o di caldo).

È vero che l’Italia importa energia elettrica, a prezzi molto bassi, dalla Francia, ma anche dalla Svizzera e l’Austria: ma perché?

In realtà l’Italia ha un’eccedenza di potenza elettrica installata rispetto alla domanda superiore a tutti i paesi europei: nel 2008 potenza installata 96.670 MW a fronte di 56.800 MW di domanda, eccedenza 41 % (superiore al 2006: 88.300 MW contro 55.600 MW, eccedenza 37 %).

Ma il sistema elettrico italiano è inefficiente, da quando il settore è stato privatizzato i costi dell’energia elettrica in Italia sono tra i più alti d’Europa, per cui conviene mantenere delle centrali spente o a basso regime e comperare energia dall’estero: gli imprenditori hanno convenienza a costruire nuovi impianti a gas, redditizi anche se funzionano a pieno carico pochi mesi all’anno.

Da parte sua la Francia, con la scelta di produrre il 78 % dell’energia elettrica dal nucleare (ma tutti i governi francesi si sono ben guardati dal privatizzare edf, Electricité de France) ha un sistema elettrico molto rigido: le centrali nucleari non si possono regolare per seguire la variazione della domanda con la flessibilità degli altri sistemi di generazione, per cui per coprire la domanda di picco la Francia produce in ore di minimo un surplus di energia elettrica, che vende a prezzi molto bassi. Per contro, in situazioni eccezionali deve comperare energia che, essendo energia di picco, paga molto cara (anche se il bilancio è positivo).

Peraltro la Francia importa più petrolio dell’Italia, ed ha anzi i consumi di petrolio pro capite più alti d’Europa. Il nucleare quindi non ha nulla a che fare con la bolletta petrolifera! (La Francia importa meno gas di noi: ma questo è legato al fatto che, per sostenere la produzione elettronucleare, utilizza ancora il riscaldamento domestico elettrico).

1.2 – L’Italia quindi non ha urgente bisogno di più energia elettrica: dai dati precedenti risulta che sono stati installati in soli due anni (2206 – 2008) nuovi impianti a gas per 8.370 MW, molto più dei 6.400 MW delle 4 centrali nucleari che il governo vorrebbe costruire, con costi enormemente superiori, e in non meno di 10 anni dall’avvio dei lavori, previsti per il 2012-2013!

La Germania è leader mondiale nell’energia solare; anche la Spagna ha incentivato le energie rinnovabili, sviluppando capacità tecnologiche e commerciali. L’Italia rimane il fanalino di coda nelle energie rinnovabili. Ed è il paese degli sprechi: enormi sprechi pubblici di energia – dal sistema di trasporto su gomma e le autostrade, al deplorevole isolamento degli edifici, all’agricoltura – la cui razionalizzazione ed eliminazione costituirebbe la maggiore fonte di energia, con grandi vantaggi economici, ambientali, occupazionali e sociali!

1.3 – Costi e tempi di costruzione delle centrali nucleari sono fuori controllo. Il reattore francese epr in costruzione a Olkiluoto (Finlandia) avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2009, con un costo di circa 3 miliardi di Euro: ma la sua costruzione ha incontrato una quantità enorme di problemi tecnici, che hanno allungato i tempi di costruzione di almeno 3 anni (oggi si prevede fine 2012), e quasi raddoppiato i costi (più 2 miliardi e mezzo ad oggi). Analoghi problemi si sono presentati per l’altro reattore in costruzione a Flamanville (Francia).

I ritardi e l’aumento dei costi dei reattori epr in costruzione in Finlandia e in Francia sono attribuibili in grande misura all’inadeguatezza delle imprese di quei paesi per soddisfare i requisiti tecnici eccezionali richiesti per il nucleare (saldature, acciaio, cemento, ecc.), rispetto agli altri impianti. Si può immaginare come le imprese italiane sarebbero in grado di soddisfare questi livelli tecnologici (ricordate l’Italcementi, che ha fornito cemento scadente per le grandi opere!), e quindi i ritardi e gli aumenti dei costi diventerebbero ancora maggiori: la Spagna ha senza dubbio coinvolto maggiormente la propria industria, sostenendo costi enormemente inferiori con maggiore profitto. Ricordiamo che le tratte dell’Alta Velocità ferroviaria in corso di realizzazione in Italia hanno costi tra le 5 e le 10 volte superiori alle tratte costruite all’estero!

1.4 – A questo si aggiunga che, dopo il Referendum del 1987, con costume tipicamente italiano sono state dissennatamente eliminate o riconvertite molte delle competenze e delle strutture che si erano accumulate durante lo sviluppo degli sfortunati programmi nucleari degli anni 60-80. Oggi enea ed enel hanno poco personale dipendente esperto nel nucleare, in gran parte prossimo alla pensione, ed il resto è costituito da personale a contratto a tempo determinato. Ricostituire le competenze e le strutture necessarie richiederebbe 15 anni, mentre i provvedimenti recenti del governo vanno verso una distruzione dell’Università e della ricerca pubbliche!

1.5 – Abbiamo invece ancora una pesante eredità dei pur modesti programmi nucleari del passato, irrisolti dopo 20 anni! (Quattro centrali da smantellare, combustibile esaurito ancora da ritrattare, scorie nucleari disseminate in siti non idonei, ecc.: ricordiamo tutti le vicende di Scanzano Ionico, dove il precedente Governo Berlusconi voleva d’imperio localizzare il deposito nazionale definitivo per le scorie nucleari). D’altra parte, la localizzazione di una centrale nucleare, ovunque sia, solleva una forte opposizione popolare.

La legislazione raffazzonata da questo governo per la ripresa del nucleare presenta aspetti allarmanti, che stravolgono la normativa internazionale, tant’è che molte Regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale. La nascente Agenzia per la sicurezza nucleare (ASN) si configura non come ente indipendente, ma dipendente dal Governo, che vuole sveltire delicate procedure autorizzative, riducendone tempi e modi rispetto agli altri paesi, che pure hanno maggiore esperienza in campo nucleare (i reattori già licenziati in paesi OCSE o con cui l’Italia ha accordi bilaterali, Francia e usa, sono sostanzialmente approvati; le procedure autorizzative per una centrale nucleare sono surrettiziamente estese anche a strutture destinate allo stoccaggio del combustibile e dei rifiuti radioattivi, edificabili nello stesso sito, che richiederebbero un’altra autorizzazione; si precostituisce così la possibilità che queste strutture non vengano sottoposte a via in quanto i rifiuti sono prodotti nello stesso sito, con l’aggravante che questi depositi temporanei potrebbero, col tempo, diventare definitivi; ecc.).

Allarma da questo punto di vista l’orientamento del Governo di localizzare le nuove centrali proprio nei siti delle vecchie (Caorso, Garigliano, Trino Vercellese), che già avevano le autorizzazioni, scavalcando d’un colpo anche il problema dello smantellamento delle vecchie centrali.

Non si dimentichi poi che tutto il territorio italiano è a rischio sismico.

1.6 – L’eventuale avvio dei lavori di costruzione di una centrale nucleare in Italia (non prima del 2012-2013) metterà in moto enormi somme di denaro, lucrosi appalti per i “soliti noti” (Impregilo, ecc.) coinvolti nelle grandi opere, dal Ponte sullo Stretto, all’Alta Velocità, agli inceneritori, oltre che gli interessi della malavita organizzata. Per molti anni le opere saranno civili (cemento, acciaio, ecc.), prima che compaiano componenti nucleari. Questo è il vero affare (come per il Ponte).

2. Motivi generali contro l’energia nucleare

2.1 – Il legame tra energia nucleare “civile” e militare non solo è inscindibile (dual-use), ma i programmi civili non si sarebbero sostenuti senza i programmi militari, i cui costi complessivi non si sapranno mai, ma sono senza dubbio superiori almeno di un fattore 10 rispetto ai programmi civili: a fronte della costruzione di poche centinaia di reattori di potenza nel mondo, sono stati costruiti un numero maggiore di reattori militari, e ben 130.000 bombe atomiche (con tutto il sistema, molto più costoso, di missili, bombardieri, sommergibili, sistemi di controllo e di allarme, satelliti, radar, ecc.). Il confronto con la Francia non regge anche perché la Francia ha sviluppato un potente arsenale nucleare militare, nel quale ha potuto scaricare molti costi del nucleare civile (l’utente francese paga probabilmente un sovrappiù per il nucleare occultato nelle imposte per le spese militari).

La realizzazione di programmi di rilancio di centrali nucleari di potenza, e la diffusione di questa tecnologia ad altri paesi, non può che aggravare i rischi di proliferazione militare (richiamati solo quando si tratta dell’Iran o della Corea del Nord: il Brasile ha già realizzato, senza nessuna contestazione, il processo di arricchimento dell’uranio che si contesta a Tehran). D’altra parte, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, iaea, già oggi denuncia una carenza di fondi per i compiti di controllo della tecnologia nucleare civile in tutto il mondo.

2.2 – Salute. Molte ricerche hanno ormai dimostrato in modo incontestabile che tra le popolazioni che vivono nei pressi delle centrali vi sono aumenti di leucemie infantili ed altre malattie. Rilasci di radioattività sono evidentemente comuni anche in condizioni di normale funzionamento. A poco valgono gli argomenti che queste possono essere inferiori al fondo naturale di radioattività, perché per sconvolgere i meccanismi genetici e biochimici bastano dosi bassissime: che si aggiungono con effetti sinergici a tutti gli altri fattori inquinanti (questi vanno considerati nel loro complesso, e non separatamente). È provato anche il preoccupante aumento di tumori nella popolazione mondiale. L’inquinamento radioattivo dell’atmosfera terrestre è grave fin dai tempi dei test nucleari, anche se sottaciuto o negato dalle autorità e dalla comunità scientifica.

Né va dimenticato che l’estrazione del minerale di uranio causa tumori e altre malattie nei lavoratori, e provoca devastazione e inquinamento radioattivo diffuso nella regione circostante.

2.3 – Un argomento portato dai sostenitori del nucleare è che esso sarebbe esente da emissioni di co2. Questo è vero per la sola parte della reazione a catena nel nocciolo del reattore. Ma tutte le altre parti del ciclo del combustibile (estrazione del minerale, trasporto, estrazione dell’Uranio, arricchimento, custodia o ritrattamento del combustibile esaurito, ripristino delle miniere) e della centrale (costruzione, smantellamento, gestione delle scorie radioattive) producono co2 (l’impianto di arricchimento di Paducah, nel Kentucky, utilizza due centrali a carbone da 1.000 MW; questo impianto ed un altro a Portsmouth, Ohio, rilasciano il 93 % di tutto il gas clorofluorocarburo, cfc, emesso annualmente negli usa, anch’esso un gas serra, responsabile inoltre della distruzione della fascia di ozono stratosferico). Ma se anche, allo stato attuale, il ciclo nucleare emette meno co2 del carbone, e anche del gas, se si tiene conto che il nucleare copre solo il 6 % della domanda di energia primaria mondiale (e tra il 2 % e il 3 % dei consumi finali di energia), anche un obiettivo di modestissimo abbattimento delle emissioni di co2 richiederebbe la costruzione di un migliaio di centrali nucleari, con costi di migliaia di miliardi, che sembrano difficilmente compatibili con la situazione economica mondiale.

In ogni caso l’entità delle emissioni del ciclo nucleare cambierà radicalmente quando si saranno esauriti i giacimenti più ricchi di Uranio, la cui durata è valutata in 50-60 anni al ritmo attuale di utilizzo: quando si dovrà ricorrere a giacimenti o matrici in cui esso è meno concentrato, aumenteranno le quantità di minerale (radioattivo!) da smuovere, trasportare e trattare, aumenteranno vertiginosamente anche le emissioni di co2.

2.4 – L’Uranio è una fonte esauribile al pari del petrolio (v. sopra): sembra assolutamente inconsistente la progettazione di nuove centrali con tempi di vita operativa di 60 anni, quando l’Uranio economicamente ed energicamente utilizzabile si esaurirebbe prima, ai ritmi attuali! Vi sono grandissime quantità di Uranio nella crosta terrestre, ma per concentrazioni decrescenti l’energia necessaria per l’estrazione diventerebbe maggiore di quella contenuta nell’Uranio estratto.

2.5 – Gli argomenti ai punti precedenti si riflettono ovviamente in modo pesante anche sui costi del nucleare. Anche qui i sostenitori del nucleare considerano di solito solo i costi di costruzione della centrale (che già, come si è detto, lievita enormemente rispetto alle previsioni) e del combustibile (il cui commercio è, come per il petrolio, in mano a un ristretto numero di imprese private, ed è stato soggetto negli ultimi anni a grossi aumenti di costi). Le esperienze concrete di smantellamento di centrali nucleari e di ripristino di miniere sono poche, per cui le previsioni sono molto aleatorie, ma indubbiamente i costi sono molto alti, anche se differiti (ma con il tempo gli aumenti dei costi sono la norma): è stato calcolato che lo smantellamento del parco nucleare mondiale (compresi i siti militari) costerebbe mille miliardi!

Un fatto che taglia la testa al toro è che negli usa, dove le imprese elettriche sono private, non sono state commissionate nuove centrali da 30 anni! In ogni caso le imprese e gli investitori disposti a costruire centrali nucleari lo faranno solo se avranno forti incentivi e garanzie economiche dallo Stato. Il clamoroso voltafaccia di Obama deve essere letto come prova della grande forza della lobbynucleare, e dimostra che il nucleare non si può sviluppare senza forti sovvenzioni statali!

È assai dubbio che la situazione economica mondiale lascerà effettivi spazi per gli enormi investimenti necessari per promuovere grandi programmi nucleari.

2.6 – Il problema dei residui del ciclo nucleare (scorie, combustibile esaurito) è irrisolto in tutti i paesi del mondo, e non si prospettano soluzioni semplici ed economiche in tempi prevedibili. Ancora una volta la Francia dimostra l’insostenibilità dei problemi creati dal nucleare: migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi a bassa attività sono stati sparsi su tutto il territorio, vi sono state probabilmente esportazioni illegali in altri paesi. Il progetto usa del deposito di Yucca Mountain è definitivamente fermo, dopo anni di lavoro e ingenti spese. I residui radioattività a lunga vita dovrebbero essere condizionati per 300.000 anni! Un tempo tale che qualsiasi pretesa di garanzia non può avere nessun fondamento scientifico.

2.7 – Rimane poi il problema della sicurezza. Le conseguenze di inaudita gravità dell’incidente di Chernobyl (1986) gravano e graveranno ancora sull’intera umanità, anche se nel ventennale le Agenzie internazionali hanno fatto irresponsabilmente a gara per minimizzarne la portata: d’altra parte i bambini americani hanno ancora nei denti lo Stronzio-90 prodotto dai test nucleari nell’atmosfera degli anni ’50 e ’60; mentre l’uso e l’abuso dei famigerati proiettili ad “uranio impoverito” hanno liberato nell’atmosfera ulteriore e persistente pulviscolo di microparticelle radioattive. Negli ultimi anni non sono cessati gli incidenti in centrali nucleari in Francia, Spagna, Germania, Slovacchia, Giappone: anche se vengono sistematicamente sminuite dalle autorità.

Bisogna ricordare anche che si hanno informazioni allarmanti sulla sicurezza del reattore epr.

2.8 – I sostenitori del nucleare ci promettono reattori di 4a Generazione, di nuova concezione, con caratteristiche tali da risolvere tutti i problemi creati da questa tecnologia. Purtroppo tali centrali sono ancora a livello di ricerca (dopo decenni!), non entreranno in funzione prima del 2030-2040! Sembra per lo meno estremamente scorretto promettere oggi le caratteristiche future di una tecnologia talmente complessa, che potrà riservare sorprese, difficoltà e problemi assolutamente inaspettati nel corso della sua realizzazione. Si può ricordare che già il colossale progetto dei reattori veloci al Plutonio sviluppato dalla Francia (con la partecipazione al 30 % dell’Italia; ma la Francia aveva l’interesse principale per le bombe!) si è rivelato un clamoroso fallimento, con la chiusura definitiva di Superphoenix, che avrebbe invece dovuto essere il prototipo per un reattore commerciale.

3. Alternative

Risparmio energetico: può equivalere alla costruzione di varie centrali nucleari!

Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

Riduzioni dei consumi e cambiamenti degli stili di vita: non è un “ritorno alla candela”, ma il passaggio ad una vita più sana e sobria, con meno stress, riprendendo il rapporto con la natura. Abbandono dell’«usa e getta» e di prodotti non necessari importati o trasportati su grandi distanze; adozione di prodotti necessari, durevoli e sobri. Costituzione di Gruppi d’Acquisto.

Un mondo di pace: le guerre – oltre a causare spaventose vittime civili, spesso donne, vecchi e bambini – costituiscono enormi sprechi di risorse; comportano gravi costi economici, ai quali si aggiungono le immani distruzioni; sono fattori di inquinamento (bombardamento dei pozzi petroliferi in Iraq, 1991; degli impianti chimici in Serbia, 1999; uranio impoverito, ecc.). È stato calcolato che il Pentagono è il maggiore consumatore individuale di petrolio, dopo soli 34 Stati nazionali.

(di Angelo Baracca, 15/04/2010)


Fonti:

1. Bibliografia: "L’Italia torna al nucleare?", di Angelo Baracca – Milano, Jaca Book, 2008

2. http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2010/04/10/energia-nucleare-una-scelta-imposibile/

3. http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Attualita/L-Italia-torna-al-nucleare---di-Angelo-Baracca/#mce_temp_url%23

4. http://comitatoantinuclearegarigliano.blogspot.com/2011/01/litalia-torna-al-nucleare.html

SUL NUCLEARE, POSIZIONE DEL GOVERNO RIDICOLA E IRRESPONSABILE


di Giorgio Santi

L'INCIDENTE NUCLEARE GIAPPONESE, SEGUITO AL TERREMOTO DI POCHI GIORNI FA, NON E' CHE L'OCCASIONE PER NOI ITALIANI DI RIBADIRE A QUESTO GOVERNO IL NOSTRO "NO NUKE!" DECISO E INAPPELLABILE.
IN ITALIA NON RIUSCIAMO NEANCHE A RISOLVERE IL PROBLEMA DEI RIFIUTI A NAPOLI, FIGURIAMOCI SE POSSIAMO AFFRONTARE QUELLO DELLE SCORIE RADIOATTIVE!!

QUESTO RITORNO DI UNA PROPOSTA NUCLEARE IN ITALIA CHE, IN ALTRI TEMPI E CIRCOSTANZE, SAREBBE STATA PROBABILMENTE SNOBBATA COME RIDICOLA, OGGI DIVENTA, CON IL GOVERNO CHE CI RITROVIAMO, IMMORALE, PREOCCUPANTE E SCANDALOSA NELLA SUA DRAMMATICITA' INTRINSECA. SE AVESSIMO PERSONE SERIE AL GOVERNO, LA QUESTIONE ANDREBBE FORSE SI' ANALIZZATA DA ESPERTI, MA COME DIBATTITO ACCADEMICO, "POUR PARLER"...E INVECE QUESTI SIGNORI CHE CI GOVERNANO, GRAZIE AI LORO BENPAGATI CONSULENTI, SONO CONVINTI DI SAPERE GIA' TUTTO E PRETENDONO DI DECIDERE PER TUTTI COS'E' BENE PER IL PAESE. PER LORO IL "NUKE", PER GIUNTA AFFIDATO AD AZIENDE PRIVATE, E' UNA COSA SAGGIA E FATTIBILE, COME TUTTO CIO' CHE PORTA SOLDI, D'ALTRONDE. MA QUANTO SONO LEGGERI, IRRESPONSABILI, CRIMINOGENI I PROGETTI DI QUESTI NOSTRI SAPIENTONI IGNORANTI AL VERTICE DELL'AZIENDA ITALIA DI OGGI...FORSE QUESTA CLASSE POLITICA NEO-IMPRENDITORIALE DI DESTRA CONSIDERA IL NUCLEARE UN INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE SU CUI PUNTARE, COSI' COME HA PUNTATO SU GHEDDAFI?... SI RICORDERANNO, INFATTI, DEL REGALO DI 5 MILIARDI DI EURO CONCESSO DA QUESTO GOVERNO AL RAIS NEL 2009, SOTTO FORMA DI RISARCIMENTO DANNI PER I CRIMINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE EFFETTUATI DAGLI ITALIANI DURANTE LA COLONIZZAZIONE DI MUSSOLINI DELL'ALLORA REGNO DI CIRENAICA E TRIPOLITANIA... IN REALTA' SI E' TRATTATO DI UNA VERA E PROPRIA MAXI-TANGENTE INTERNAZIONALE MASCHERATA, PER OTTENERE IN CONTROPARTITA DAL COLONNELLO LA FIRMA SUL PATTO ITALO-LIBICO CHE PREVEDE, OLTRE ALLA FORNITURA DI GAS, ANCHE LA COLLABORAZIONE DELLA LIBIA NELLA REPRESSIONE DEI FLUSSI MIGRATORI VERSO IL NOSTRO PAESE. CHISSA' POI PERCHE' E' STATO CHIAMATO PATTO, DANDOGLI COSI' UNA VESTE DI POLITICA INTERNAZIONALE, QUANDO SI TRATTA DI UN VERO E PROPRIO CONTRATTO STIPULATO CON UN DITTATORE. E QUINDI, SE VOGLIAMO, IL NOSTRO E' UN GAS "SPORCO". E INFATTI, NE ABBIAMO VISTO PRESTO I RISULTATI: IL GASDOTTO LIBICO DELL'ENI HA DOVUTO CHIUDERE I RUBINETTI PER QUESTIONI DI SICUREZZA ALL'INDOMANI DELLE SOMMOSSE POPOLARI ANTI-GHEDDAFI. IN QUELL'OCCASIONE E' STATO FATTO, QUINDI, UN CALCOLO RAGIONIERISTICO, SENZA PENSARE CHE SI STAVA FACENDO UNA COSA IMMORALE, PERCHE' IL LEADER LIBICO ERA, ALLORA COME ORA, UNO SPIETATO DITTATORE DA CUI CI SI SAREBBE DOVUTO ASPETTARE CIO' CHE POI E' SUCCESSO.

ORA, ANCHE NEL CASO DEL NUCLEARE, IL GOVERNO BERLUSCONI FA UN SEMPLICISTICO CALCOLO COSTI-BENEFICI. STAVOLTA PERO' LA POSTA IN GIOCO E' PIU' ALTA, SIGNIFICA IPOTECARE IL FUTURO DELLE GENERAZIONI A VENIRE, ED E' GRAVE CHE LO SI FACCIA COSI' SFACCIATAMENTE E CONSAPEVOLMENTE...SE COSTORO AVESSERO UN MINIMO DI COSCIENZA, BASTEREBBE A FERMARLI L'IRRISOLTO PROBLEMA DELLO STOCCAGGIO DELLE SCORIE; MA NON NE HANNO. E QUINDI CHI SE NE FREGA DEL FUTURO DELLE PROSSIME GENERAZIONI, L'IMPORTANTE E' CHE STIAMO BENE NOI, NO?! A CHI VOGLIONO RACCONTARLA QUANDO DICONO CHE ORA CI SONO DELLE NUOVE TECNOLOGIE PIU' SICURE E CHE...BLA, BLA, BLA...IL GIAPPONE E' IL PAESE PIU' ALL'AVANGUARDIA IN CAMPO TECNOLOGICO AL MONDO E SI E' VISTO COSA E' SUCCESSO...NON CREDO CHE QUESTO DISASTRO NATURALE E QUESTO INCIDENTE NUCLEARE SIANO SUCCESSI PER CASO IN GIAPPONE, CREDO CHE SIA UN MONITO PER IL RESTO DELL'UMANITA', UN AVVERTIMENTO CHE DEVE ESSERE RECEPITO, DI NON SFIDARE LA NATURA, DI NON VIOLENTARLA, DI RISPETTARLA PERCHE' E' E RIMARRA' SEMPRE PIU' FORTE DELL'UOMO...

FORSE NON E' UN CASO CHE QUESTO RISVEGLIO NUCLEARISTA LO DOBBIAMO PROPRIO AD UN CAMPIONE DI MORALITA' COLLETTIVA, L'EX MINISTRO DELL'INDUSTRIA SCAIOLA, QUELLO A CUI HANNO PAGATO LA CASA A SUA INSAPUTA, PER INTENDERCI. E' DA LUI INFATTI CHE E' PARTITA L'IDEA DI RIVEDERE LA POSIZIONE DELL'ITALIA SUL NUCLEARE. PECCATO CHE SI SIA SCORDATO CHE L'ITALIA E' SOPRATTUTTO IL POPOLO ITALIANO, E NON L'ESECUTIVO, E CHE IL POPOLO ITALIANO SI E' GIA' ESPRESSO UNA VOLTA SU QUESTO TEMA IN UN REFERENDUM, IN CUI HANNO VINTO I NO. PERCHE' ALLORA QUESTA CASTA DI INTELLIGENTONI NON RISPETTA LE SCELTE CHE SONO STATE FATTE DA CHI E' VENUTO PRIMA DI LORO, DALLA COSCIENZA COLLETTIVA DI UN POPOLO? E LO STESSO STA SUCCEDENDO PER LA COSTITUZIONE...MA QUESTO E' UN ALTRO DISCORSO, TORNIAMO A SCAIOLA. LA SUA IDEA DI RIAPRIRE UN DIBATTITO SUL NUCLEARE VENNE SUBITO ACCOLTA DAL LEGHISTA GIBELLI E IN SEGUITO ACCETTATA DA TUTTA LA CRICCA BERLUSCONIANA. MA COS'AVRANNO QUESTI AL POSTO DELLA TESTA, UN REGISTRATORE DI CASSA? UNA CENTRALE NUCLEARE NON E' MICA UN' INDUSTRIA COME LE ALTRE, CHE QUANDO CI SONO DEI PROBLEMI SPEGNI TUTTO, CHIUDI I BATTENTI E TE NE VAI. IN UNA CENTRALE IL NUCLEO CONTINUA A RISCALDARSI ANCHE PER ANNI E VA TENUTO CONTINUAMENTE RAFFREDDATO, SOTTO STRETTO CONTROLLO, COL RISCHIO COMUNQUE COSTANTE DI ESPLOSIONI E FUORUSCITE RADIOATTIVE. SCOMMETTO CHE NELL'INDIVIDUAZIONE DEI SITI APPROPRIATI, CHE E' GIA' STATA EFFETTUATA DA LEGAMBIENTE, NON RISULTA NEANCHE UNA ZONA VICINA A DOVE HANNO CASA I MINISTRI SCAIOLA, SACCONI, PAOLO ROMANI, LA PRESTIGIACOMO, L'ON. BERLUSCONI, CHICCO TESTA, I DEPUTATI LEGHISTI GIBELLI E ALESSANDRI...

Chicco Testa, presidente del Forum nucleare italiano e Managing Director di Rothshild Italia, ex ambientalista (un tempo alla guida di Legambiente) ed ex presidente di ENEL. Oggi è anche fondatore di un sito «pro nuke» finanziato dalla stessa Enel. In breve, una persona che si è totalmente messa al servizio del potere e del denaro. Chissà se si rende conto d'essere manovrato dall'alto e di essere una stupida pedina del gioco diabolico di sfoltimento della popolazione mondiale portato avanti dal sionismo Rothschild? (vedi progetto NWO, il Nuovo Ordine Mondiale).  Intanto, mentre esplode una centrale in Giappone, il manager director di Rothschild Italia non si smentisce e definisce "sciacalli" coloro che sono contrari al ritorno del nucleare.

E PENSARE CHE IN GERMANIA STANNO FACENDO ESATTAMENTE IL PERCORSO INVERSO SUL NUCLEARE, SI STANNO SVEGLIANDO. IL LORO GOVERNO AVEVA ANNUNCIATO LA CHIUSURA DI TUTTE LE CENTRALI ENTRO IL 2040 E ORA LA MERKEL HA NUOVAMENTE ANTICIPATO LA DATA. MA I TEDESCHI NON HANNO VOGLIA PIU' ASPETTARE E HANNO COMINCIATO A PROTESTARE ANIMATAMENTE AFFINCHE' SI COMINCI DA SUBITO A DISMETTERLE. MENTRE NOI STIAMO PROGETTANDO DI INAUGURARNE 13 NEL 2020!!

OGGI NUMEROSE ENERGIE ALTERNATIVE RINNOVABILI E A BASSO COSTO SONO GIA' STATE INDIVIDUATE, MA MISTERIOSAMENTE SEMBRA CHE SI VOGLIA TENERLE NASCOSTE. E' UN FATTO STRANO QUANTO SCANDALOSO CHE LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE SIA COSI' IGNORANTE IN MATERIA E MIOPE SU QUESTI ARGOMENTI, E CHE NON VOGLIA INVESTIRE PER SVILUPPARE QUESTE NUOVE ENERGIE AL POSTO DEL NUCLEARE. IN REALTA' IL MOTIVO E' SEMPLICE: NON CI SAREBBE MARGINE DI GUADAGNO PER GLI AFFARISTI AVVOLTOI, PERCHE' CHIUNQUE POTREBBE, GIA' ORA, CREARE DA SOLO A CASA LA PROPRIA FONTE DI ENERGIA A BASSISSIMO COSTO. FATE UN GIRO SU INTERNET E CERCATE LA VOCE "FREE ENERGY" PER RENDERVENE CONTO. SI PREFERISCE INVECE ASSECONDARE GLI INTERESSI CORPORATIVI DELLE GRANDI HOLDINGS ENERGETICHE DEL PETROLIO E DEL GAS, LE QUALI FINORA HANNO AVUTO IL SOPRAVVENTO. E CERTO NON SARA' TAGLIANDO LA RICERCA CHE L'ITALIA OTTERRA' VANTAGGI COMPETITIVI IN QUESTO CAMPO NEL PROSSIMO FUTURO.

Testimonianza diretta sulla situazione in Libano


Beirut, avanguardia araba

13 marzo 2011

Mentre camminavo per raggiungere Piazza dei Maritiri, nel cuore di Beirut, ho visto tanta gente lungo la Corniche: facevano footing, ascoltavano musica, bevevano il caffè seduti all’aperto, tra i tavolini dei tanti bar del lungomare.

Così mi sono detto, ”la storia non si ripete a comando, gli eventi sono eventi proprio per la loro irriproducibilità. Il 14 marzo del 2005 non può ripetersi sei anni dopo. Beirut questa volta non risponderà perchè è delusa dai compromessi che la maggioranza indipendentista ha fatto con Hezbollah e con la Siria. E poi il 14 marzo del 2005 arrivò nel trigesimo dello sconvolgente assassinio dell’ex premier Hariri. Oggi di sconvolgente c’è l’attesa dell’incriminazione di alcuni esponenti di Hezbollah per quell’assassinio, istruiti con ogni probabilità dalla Siria. E che proprio loro vogliano governare il paese cercando di delegittimare il Tribunale Internazionale per il Libano farà indignare i militanti, ma non più di questo. Perchè il cittadino medio si dirà che tutto sommato il figlio di Hariri proprio con Hezbollah e la Siria è venuto a patti negli ultimi tempi, riducendo l’intifada libanese a un comromesso storico con i suoi nemici.”

Man mano che mi avvicinavo alla piazza mi confermavo in questo convincimento: vedevo i pullman delle famose ”truppe cammellate”: arrivavano dal profondo nord, l’area più povera del Libano, dove sono tutti sunniti, come Hariri. Arrivavano dalle montagne, in tanti, ma con un’idea di Stato che non mi sembrava particolarmente interessante.

Giunto in piazza mi sono detto che la macchina organizzativa del movimento del 14 marzo aveva fatto un gran lavoro: c’erano centinaia di migliaia di persone, e allora? Ma forse… Meglio salire su qualche tetto per farsi un’idea del numero delle persone presenti a questa grande manifestazione.

Alle undici, quando ero alla ricerca di una terrazza limitrofa alla piazza da circa mezz’ora, c’er atantissima gente che seguitava ad arrivare. Questi erano cittadini, venivano da soli, o in piccoli gruppi. Un fiume di gente che veniva per i fatti propri, non con i pullman, seguitava a riversarsi in quel mare di gente che già era in piazza. A mezzogiorno la scena non cambiava ancora.

Non ho idea di quante centinaia di migliaia di persone ci fossero oggi in Piazza dei Martiri, e non credo sia questo il nocciolo della quetione. Il punto vero è che per la seconda volta un popolo è sceso in piazza. Sei anni dopo. E perchè lo ha fatto? Per l’indignazione nei confronti di Hezbollah? In buona parte sì, anche per questo. Ma sotto questa pulsione istintiva, significativa, ce ne era un’altra ancora più importnate: il rifiuto del paradigma politico con cui Iran e Hezbollah hanno tenuto sotto scacco il mondo arabo mediorientale negli ultimi anni, cioè il paradigma delle armi.

La cultura della morte, della sopraffazione, dell’odio, della lotta armata contro il nemico sionista, tutto questo è stato respinto dopo anni non esaltanti di compromessi e difficoltà. Il Libano così è tornato all’avanguardia della rivoluzione araba per affermare che solo la reale democratizzazione di queste società può condurre ad una rivendicazione di diritti. Il “paradigma fascista di Hazbollah” non produce che arretratezza e legittimazione delle prevericazioni altrui.

Beirut non è allo stesso punto di Tripoli, o di Sana’a, o del Cairo, o di Manama. Beirut è in una situazione più avanzata. Ma se Beirut, con il 14 marzo del 2005 lanciò la prima intifida contro i regimi arabi costringendo le truppe di occupazione siriana a ritirarsi, oggi, con la manifestazione del 13 marzo 2011, è tornata avanguardia del movimento rivoluzionario e democratico.

Mentre nelle altre capitali arabe è stato rifiutato il pradigma iraniano , Beirut è scesa in piazza per sfidarlo, come nemico della causa araba.

(Riccardo Cristiano, Fonte)

sabato 12 marzo 2011

Il rischio d'essere declassati a "democratura"


A ognuno il suo (regime)

Agli occhi della comunità internazionale, l'Italia rischia di diventare una "democratura", ovvero un misto di democrazia e dittatura tipica dei quei regimi nordafricani che sono stati recentemente rovesciati a furor di popolo, come quelli di Mubarak, Ben Hali e, in parte, Gheddafi.

Sig. Presidente del Consiglio, sappiamo tutti che governare un paese privando la popolazione di buona parte dei suoi diritti è più facile, ma equivale di fatto a svuotare la democrazia. E' esattamente questo che il Suo governo sta facendo.

Presidente B., per il suo orgoglio di vincere a tutti i costi la sua sfida di cambiare l'Italia, Lei e i suoi padroni occulti della P4 state distruggendo la preziosa democrazia di un paese. A che pro? L'Italia è un paese difficile da governare, si sa, ma ciò che Lei considera ora una vittoria, in realtà sta per diventare la sua più grande sconfitta. Lei dovrà dare conto alla storia, e soprattutto ai popoli che la fanno, dello sfacelo democratico che la sua pseudo-politica sta creando in Italia.

Globalizzazione? Nuovo Ordine Mondiale? No grazie!


La globalizzazione ha mantenuto i diritti individuali ma sta frantumando quelli sociali (vedi diritti dei lavoratori). Essa fa parte di un disegno per isolare le persone e indebolire le masse, i gruppi, i movimenti. Dividi e impera, dicevano i romani. Così facendo il Nuovo Ordine Mondiale raggiunge il suo scopo: una dittatura su scala planetaria. E lo fa sgranando, sfaldando, distruggendo le economie degli Stati-Nazione, così che la gente, affamata di stabilità e sicurezza, sarà disposta ad abdicare parte della propria libertà pur di raggiungere una nuova parvenza di ordine precostituito. Non dobbiamo permetterlo, riprendiamoci in mano la nostra sovranità!

venerdì 11 marzo 2011

UFO durante lo tsunami in Giappone?

11 marzo 2011

E' un UFO o qualcos'altro, decidete voi. Io dico la mia: secondo me lo è, per 3 motivi:
1) Va troppo veloce per essere un elicottero e poi non ne ha la forma (considerate che il video è girato di giorno e la forma si dovrebbe vedere);
2) Non mi sembra neanche un aereo (e neppure un drone) perchè, anche in questo caso, non ne ha la forma;
3) l'oggetto è luminoso e, come dicevo, la cosa è strana visto che siamo di giorno; inoltre la luce che emana è molto compatta e intensa.
Per chi pensasse che il velivolo va troppo piano per essere un UFO, voglio invece ricordare che non necessariamente gli UFO avvistati volano veloci: possono essere lenti come velocissimi, quasi a scomparire; possono fermarsi in volo come mutare la loro traiettoria di 90 gradi all'improvviso.

giovedì 10 marzo 2011

David Icke - Monsanto, Fluoro, Vaccini e Aspartame (video)

Estratto da "Freedom or Fascism". Introduzione di sostanze tossiche per modificare il DNA: OGM, Aspartame, Fluoro e vaccini.

Tremonti ad AnnoZero: la crisi globale, l'Italia e le banche


Puntata di AnnoZero del 10 marzo, si sta parlando di crisi economica globale e italiana soprattutto. Santoro si rivolge a Tremonti con una sorta di domanda/battuta: "Come soluzione alla crisi, dovremo nazionalizzare le banche?" Un Tremonti quasi inorridito risponde: "Santoro, non dica pirlate". La domanda di Santoro in realtà non era poi così faceta ma Tremonti ha ragione, solo che non vuole dire la verità. Il vero motivo per cui la nazionalizzazione delle banche è una proposta impossibile è che sono le banche le vere proprietarie dell'Italia. Come può uno Stato nazionalizzare le banche se di fatto è a loro sottoposto?

La entidad sionista en Israel pedirá 20 000 millones de dólares adicionales a EE.UU. para ayuda militar


WASHINGTON, 9 de marzo.— El ministro de Defensa de Israel, Ehud Barak, señaló este miércoles que podría pedir 20 000 millones de dólares más de ayuda a Estados Unidos para proyectos militares, con el objetivo de mantener su "adelanto cualitativo" con respecto a los países árabes, así como "mejorar la seguridad" de esa nación.

"El tema del adelanto cualitativo de Israel en el plano militar se está volviendo primordial para nosotros y creo que también lo es para ustedes (EE.UU.)", afirmó Barak en una entrevista a un periódico financiero estadounidense.

Asimismo, indicó que "podría resultar sensato para Washington invertir 20 000 millones de dólares más para mejorar la seguridad de Israel para la próxima generación".

Según analistas militares, Israel gasta aproximadamente el 9 % de su Producto Interno Bruto (PIB) en defensa, alrededor de 17 000 millones de dólares al año, de los cuales recibe 3 000 millones de su aliado Estados Unidos desde el 2007. (Telesur)

Fuente

mercoledì 9 marzo 2011

PENSIERI POLITICI SPARSI

L'ITALIA HA BISOGNO DI UN NUOVO INIZIO.
Italiani, vogliamo archiviare il berlusconismo per poterci finalmente mettere al lavoro, per costruire il nostro futuro e quello dell'Italia, per dedicarci allo sviluppo di questo paese, senza più bisogno di leaders che falsamente ci rappresentino, vogliamo credere nel senso di responsabilità di un popolo maturo e consapevole che finalmente si unisca e si autogoverni, nel nome di pochi ma forti e condivisi principi di giustizia sociale e solidarietà.

MAFIA E STATO.
Se lo Stato si sfalda, la mafia si espande e aumenta il suo potere economico.
Se lo Stato tira a campare, regge, ma non contrasta la mafia; così succede che questa cerca e trova alleanze, interscambi, accordi di non belligeranza col potere centrale.
Solo con uno Stato forte, che non sia visto con sospetto dal popolo, con istituzioni rispettose e rispettate, con un popolo unito e responsabile, la mafia non ha chances e può essere sconfitta.

LINEE PROGRAMMATICHE DEL PD (per come le vedo io).
1) Unire e non dividere.
2) Si agli aiuti alle piccole medie imprese, ma in funzione dei bisogni della collettività (come sta scritto anche sulla Costituzione).
3) Grandi imprese come fiore all'occhiello e traino dell'economia italiana, che ci rappresentino all'estero, e che mettano al primo posto il lavoro e i lavoratori.
4) No al nucleare.
5) Si alle liberalizzazioni (secondo il paradigma più concorrenza = prezzi più bassi), no alle privatizzazioni (svendita del patrimonio dello Stato).

GIUSTIZIA.
L'istituzione giuridica, cioè la Magistratura, rappresenta il popolo con continuità quanto e forse più del Governo e del Parlamento, che dura in carica il tempo di un legislatura, ovvero solo 5 anni. C'è bisogno di leggi giuste, scritte sulla base di principi cardine che tutalano i cittadini, come ad esempio quello che la legge è uguale per tutti. C'è bisogno di leggi che valgano per tutti e che durino, per diminuire gli attriti sociali e la corruzione, leggi che premino chi da il buon esempio e non chi fa il furbo. Ad esempio vi sembra giusto che i parlamentari guadagnino 15.000 € al mese? O che dopo 5 anni e un giorno di legislatura acquistino il diritto ad una pensione vitalizia minima di 3000 € mensili?
E' necessario un lavoro certosino di revisione o abolizione di tutti quegli articoli di legge del nostro ordinamento giuridico divenuti ormai obsoleti o inadeguati; un esempio per tutti, quelli che sanciscono una antiquata disparità di trattamento tra uomo e donna, e ce ne sono molti nelle nostre leggi; si tratta di avere un po' di pazienza e cercarli, un compito che nell'attuale governo spetta soprattutto al Ministro per le Pari Opportunità on. Carfagna.
Occorre quindi sfoltire e migliorare le leggi esistenti anzichè farne delle nuove. E invece va confermata la discrezionalità dei giudici per quanto riguarda l'interpretazione delle leggi; costoro, nei processi, devono essere in grado di giudicare in base ai principi cardine che le hanno ispirate, applicandoli con coerenza pur nella discriminazione e valutazione dei singoli casi.

FARE POLITICA DAL BASSO E' ANCHE "FARE BENE IL PROPRIO LAVORO" (come dice Saviano).
Il compito politico primario di ognuno di noi dovrebbe essere quello di creare un piccolo paradiso nel luogo in cui viviamo. Altro che macroeconomie o economie globalizzate! Queste servono ad arricchire gli stessi maiali di sempre, quelli già schifosamente ricchi, e impoveriscono sempre di più i poveri! Se una globalizzazione ci dev'essere, che sia quella della cultura, della solidarietà, della conoscenza tra i popoli e del rispetto reciproci.

Un millón de sardinas aparecen muertas en California

BBC Mundo

Las autoridades estadounidenses temen un problema de salud pública después de que alrededor de un millón de sardinas literalmente atascaran una marina en California (EE.UU.).



La marina de playa Redondo, a 26 kilómetros al sur de Los Ángeles, amaneció el martes con una alfombra de peces plateados, sardinas muertas que llegaron a formar pilas de hasta 46 centímetros.

Fuentes oficiales señalan que la explicación más plausible es que llegaran hasta allí buscando refugio y que pronto perecieron por la falta de oxígeno. Ahora pretenden convertir los restos en fertilizante.

"Necesitamos deshacernos de esto. Va a dejar una contaminación terrible y un problema de salud pública si no lo hacemos", dijo el sargento de la policía local Phil Keenan, citado por el Daily Breeze.

Empieza a oler

Las temperaturas por encima de los 20ºC han hecho que las sardinas muertas comiencen a desprender malos olores.

Según el corresponsal de la BBC en Los Ángeles, Rajesh Mirchandani, aunque docenas de personas trabajan en la tarea de limpieza, ésta va a tardar varios días en completarse.

"Los funcionarios creen que puede haber unas 150 toneladas de peces muertos", comenta Mirchandani desde playa Redondo.

Con las temperaturas el martes por encima de los 20ºC, las sardinas muertas ya están empezando a oler.

En la marina, hay alrededor de 1.400 barcos. Además, unas 500 personas viven en algunos de ellos.

El espesor formado por la cantidad de peces muertos llegó a ser tal, que los barcos no podían salir.

Funcionarios locales dijeron que no hay restos de toxinas ni agentes contaminantes y que consideran que los peces se quedaron sin oxígeno suficiente.

"Confiamos en que haya sido un hecho de origen natural, aunque inusual", dijo Andrew Hughan, portavoz del departamento de Pesca y Vida Salvaje de California.


Fonte: BBC

martedì 8 marzo 2011

Roberto Calvi fu ucciso dalla Banca Vaticana? La sua storia in questo video

Roberto Calvi fu veramente ucciso dallo IOR, la Banca Vaticana, come sostiene questo video? La storia del banchiere italiano trovato impiccato la mattina del 18 giugno 1982 a Londra sotto il ponte dei Frati Neri, dovrebbe aprirci gli occhi, con tutti i suoi retroscena...Ma se non sappiamo valutare neanche il nostro passato, il nostro futuro sarà tutt'altro che roseo come vogliono farcelo sembrare persone dello stesso stampo di quelle presenti in questa storia...

Storia della loggia massonica P2: la lista del Gran Maestro

La tessera del fascio del Gran Maestro, Licio Gelli
A 30 anni dal ritrovamento della famigerata "lista" negli archivi di Gelli, che fine hanno fatto gli affiliati alla P2?

E' da molto tempo che sui media non si sente più parlare della lista di affiliati alla P2 che fu ritrovata il 17 marzo 1981 nei pressi di Arezzo negli archivi della fabbrica "Giole" di proprietà di Licio Gelli. Nel 2007 lo stesso Gran Maestro dichiarava orgoglioso che i 53 obiettivi della loggia, progettati negli anni 70, stanno per essere tutti realizzati, punto per punto, proprio in questi anni. Ma cosa è successo nel frattempo, come si è evoluta la massoneria dopo che la P2, nel 1982, è stata dichiarata illegale? Cosa si sa della P3, e della P4, di cui oggi vagamente si comincia a parlare? Da chi è composta, quali alti livelli della società italiana ne sono coinvolti?
Ma forse per saperlo dovremmo prima ripercorrere la storia, cercando di individuare chi ha avuto interesse a voltare frettolosamente pagina sulla famigerata loggia "Propaganda 2", spingendo sul pedale dell'insabbiamento. Dei nomi della lista, risultata incompleta, ad oggi è stata accertata qualche responsabilità ad alto livello o si trattava solo di pesci piccoli e quindi, data l'irrilevanza, il tutto è stato fatto cadere nell'oblio? Rispolveriamo qui, per i lettori interessati, alcuni estratti della vicenda, per fornire uno spunto di riflessione. Sappiamo infatti che spesso la storia si ripete ed è meglio non farsi cogliere impreparati...Come pure sappiamo che il lupo perde il pelo ma non il vizio...

« Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media »
(Licio Gelli)

« Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della
Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito. (...) Ho letto dopo, di questi progetti.
Una montatura: la P2 è stata uno scoop che ha fatto la fortuna di Repubblica
 e dell'Espresso, è stata una strumentalizzazione che purtroppo ha distrutto
 molti protagonisti della vita politica, culturale e giornalistica del nostro Paese.»
(Silvio Berlusconi)

« Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione,
a una setta segreta che tramava contro lo Stato, e questo è stato
sancito dal Parlamento. Opinione che io condivido»
(Massimo D'Alema)

La loggia Propaganda massonica, come si chiamava in origine, fu istituita nel 1877 dal Gran maestro Giuseppe Mazzoni, ma fu Adriano Lemmi (Gran maestro dal 1885 al 1895) a darle prestigio, riunendo al suo interno deputati, senatori e banchieri del Regno d'Italia che, in ragione dei loro incarichi, erano costretti a lasciare le loro logge territoriali e stabilirsi a Roma.
Nel 1893 scoppiò lo scandalo della Banca Romana che mise alla luce gravi irregolarità amministrative commesse da numerosi banchieri italiani, molti dei quali legati alla loggia Propaganda. In seguito allo scandalo, questa venne ridimensionata e marginalizzata.

Dopo la prima guerra mondiale, il Gran Consiglio del Fascismo dichiarò l’incompatibilità tra fascismo e massoneria. Due anni dopo le leggi fasciste abolirono le libertà di stampa e di associazione, costringendo il Gran maestro del Grande Oriente d'Italia, Domizio Torrigiani, a firmare il decreto di scioglimento di tutte le logge.

La Liberazione sancì la rinascita della loggia Propaganda, che prese il nome "Propaganda 2" per ragioni di numerazione delle logge italiane imposte dal Grande Oriente d'Italia e venne riorganizzata sotto l'influenza della massoneria americana.

La relazione della Commissione parlamentare sulla P2, firmata da Tina Anselmi, mette in luce la persona che mise in stretto legame la massoneria italiana e americana: il reverendo metodista Frank Gigliotti, già agente della sezione italiana dell’OSS, in seguito agente CIA e responsabile, tra gli altri, della riorganizzazione della mafia in Italia.

[...] Gelli, un piccolo imprenditore toscano che in passato si era schierato sia col fascismo (tanto da andare a combattere come volontario nella guerra civile spagnola e da essere poi agente di collegamento con i nazisti durante l'occupazione della Jugoslavia), sia con l'antifascismo (in particolare organizzò la fuga dei partigiani dal carcere delle Ville Sbertoli in collaborazione col partigiano Silvano Fedi), godeva anche di profonde aderenze presso la "corte" del generale argentino Juan Domingo Perón: una famosa fotografia lo ritrae alla Casa Rosada insieme al presidente ed a Giulio Andreotti.

Per ragioni mai del tutto chiarite, la carriera di Licio Gelli all'interno della loggia P2 fu rapidissima. Una volta preso il potere al vertice della Loggia, la trasformò in un punto di raccolta di imprenditori e funzionari statali di ogni livello (fra quelli alti), con una particolare predilezione per gli ambienti militari.

Nel 1970 Licio Gelli e la P2 presero parte al Golpe Borghese, come descritto nel dossier del SID consegnato incompleto da Andreotti nel 1974 alla magistratura romana e reso pubblico nella versione integrale solo nel 1991; le parti cancellate (omesse perché, a detta di Andreotti, avrebbero causato un terremoto politico per via dei nomi implicati) includevano il nome di Giovanni Torrisi, successivamente Capo di Stato Maggiore della Difesa tra il 1980 e il 1981, e i nomi e la compartecipazione della P2 e di Licio Gelli, che si sarebbe dovuto occupare del rapimento dell'allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Il 19 giugno 1971 Salvini pose di fatto Gelli a capo della loggia P2, inizialmente con la carica di "segretario organizzativo". Sempre nel 1971, Salvini decise la fondazione di un'altra loggia coperta, la loggia P1, che doveva essere più elitaria e selettiva della loggia P2 e limitata a persone che fossero impiegate nella gestione dello stato, in cui Gelli dopo poco tempo ricoprì il ruolo di Primo Sorvegliante.

Nel 1973, come nei progetti del precedente Gran maestro Gamberini, si riunificarono le due famiglie massoniche di "Palazzo Giustiniani" e quella di "Piazza del Gesù" (quest'ultima nata da una scissione negli anni sessanta avvenuta nella Serenissima Gran Loggia d'Italia), guidata da Francesco Bellantonio, ex funzionario dell'ENI e parente di Michele Sindona.

Come conseguenza di questa riunificazione (che ebbe vita breve, solo 2 anni) la loggia Giustizia e Libertà – loggia "coperta" e quindi anch'essa segreta facente parte del gruppo massonico di "Piazza del Gesù", che contava tra i suoi iscritti politici di tutti gli schieramenti, militari, banchieri (per un breve periodo ne avevano fatto parte personaggi legati al Piano Solo, come il generale Giovanni De Lorenzo e il senatore Cesare Merzagora e risultava iscritto anche Enrico Cuccia) – vide molti dei suoi iscritti passare alla P2.

[...] Circa le motivazioni per le quali personaggi tanto affermati avrebbero aderito alla P2, secondo taluni l'abilità di Licio Gelli sarebbe consistita nel sollecitare il diffuso desiderio di mantenere ed accrescere il proprio potere personale; a costoro, l'iscrizione alla loggia sarebbe apparsa di estrema opportunità per raggiungere posizioni di potere di primaria importanza, anche eventualmente partecipando ad azioni coordinate al fine di assicurarsi il controllo sia pure indiretto del governo e di numerose alte istituzioni pubbliche e private italiane.

Secondo altre interpretazioni, la loggia altro non sarebbe stata che un punto di raccordo fra diverse spinte che già prima andavano organizzandosi per influire sugli andamenti politici dello Stato.

Non va dimenticato che proprio in quegli anni montava la strategia della tensione e che da molte parti della società si auspicava una svolta politica di impronta decisa, capace di sopperire alla perniciosa inefficienza sociale, economica e pratica dell'impianto statale.

[...] Il 17 marzo 1981 i giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, nell'ambito di una inchiesta sul presunto rapimento dell'avvocato e uomo d'affari siciliano Michele Sindona, fecero perquisire la villa di Gelli ad Arezzo, "Villa Wanda", e la fabbrica di sua proprietà (la "Giole" a Castiglion Fibocchi presso Arezzo – divisione giovane di "Lebole"); l'operazione, eseguita dalla sezione del colonnello Bianchi della Guardia di Finanza, scoprì fra gli archivi della "Giole" una lista di quasi mille iscritti alla loggia P2, fra i quali il comandante generale dello stesso corpo, Orazio Giannini (tessera n. 832). Lo stesso Michele Sindona comparve nella lista degli iscritti alla P2, confermando le intuizioni dei giudici istruttori.

Il colonnello Bianchi resistette a vari tentativi di intimidazione, in quanto erano ancora al potere gran parte delle persone che ivi erano citate, e pubblicò la lista.

Licio Gelli, per il quale la magistratura spiccò un ordine di cattura il 22 maggio 1981 per violazione dell'art. 257 del codice penale (spionaggio politico o militare – si riteneva che Gelli possedesse copie di alcuni dossier riservati del SIFAR e di altri servizi segreti), si rifugiò temporaneamente in Uruguay.

La commissione parlamentare Anselmi, creata il 9 dicembre 1981, ritenne che la P2 fosse strutturata come due piramidi sovrapposte, con i 972 nomi della lista appartenenti alla piramide in basso, Gelli come punto di congiunzione tra le due piramidi e una piramide superiore composta da nomi che figuravano su un'altra lista composta da personaggi che trasmettevano gli ordini alla piramide inferiore. A detta di alcuni giornalisti, tale lista sarebbe stata portata da Gelli a Montevideo.

[...] Portare il Consiglio Superiore della Magistratura sotto il controllo dell'esecutivo, separare le carriere dei magistrati, rompere l'unità sindacale e abolire il monopolio della Rai erano altri punti del progetto. (NON VI RICORDA NIENTE? ndr)

[...] La scoperta del Piano di rinascita democratica ha permesso di comprendere le ragioni dei notevoli cambiamenti avvenuti all'interno dei mass media italiani alla fine degli anni '70.

La scalata ai media italiani iniziò dall’obiettivo più ambito: il Corriere della Sera, il quotidiano nazionale più diffuso e allo stesso tempo più autorevole. Per questa operazione Licio Gelli fu coadiuvato dal suo braccio destro Umberto Ortolani, dal banchiere Roberto Calvi, dall’imprenditore Eugenio Cefis e dalle casse dello IOR, l'Istituto per le Opere di Religione. Infine era necessario un editore interessato all’acquisto della testata giornalistica più importante d’Italia, e furono individuati i Rizzoli.

[...] Gelli quindi ottenne il suo primo obiettivo: inserire nei posti chiave della Rizzoli i suoi uomini, uno su tutti Franco Di Bella alla direzione del Corriere della Sera al posto di Piero Ottone. Il controllo del quotidiano dava alla P2 un'enorme capacità di manovra:

- poteva condizionare ai propri voleri la condotta dei politici, ai quali l'adesione all’area piduista era ripagata con articoli e interviste compiacenti che garantivano visibilità presso l’opinione pubblica;

- poteva inserire nell'organico del quotidiano personaggi affiliati alla loggia, come Maurizio Costanzo, Silvio Berlusconi, Fabrizio Trecca, con l'ovvio intento di pubblicare articoli graditi alle alte sfere della P2;

- poteva infine censurare giornalisti, come capitò a Enzo Biagi, che sarebbe dovuto partire come corrispondente per l'Argentina, governata da una giunta militare golpista.

[...] Nel 1977 la P2 spinse i Rizzoli verso l’acquisizione di molti altri quotidiani: Il Piccolo di Trieste, Il Giornale di Sicilia di Palermo, l'Alto Adige di Bolzano e La Gazzetta dello Sport. Nel 1978 venne fondato un nuovo quotidiano locale: L'Eco di Padova, e la casa editrice entrò nella proprietà de Il Lavoro di Genova e finanziò L'Adige di Trento. Nello stesso anno Andrea lasciò il gruppo al figlio Angelone e si ritirò a vita privata.

Nel 1979 la Rizzoli portò la propria quota azionaria del periodico TV Sorrisi e Canzoni al 52%, ottenendone il controllo. Infine venne fondato L'Occhio, con direttore Maurizio Costanzo.

Secondo il piduista Antonio Buono, magistrato già presidente del tribunale di Forlì, e collaboratore de il Giornale, nel corso di un incontro a Cesena Gelli lo avrebbe informato del progetto di creare una catena di testate, nell'ambito della Rizzoli, in funzione antimarxista e anticomunista, e si sarebbe dovuta creare anche, nell'ambito di questo progetto, un'agenzia di informazione – alternativa all'ANSA – che avrebbe trasmesso le veline ai vari direttori di questi giornali associati. Nell’occasione, il Venerabile incaricò Buono di coinvolgere il direttore de il Giornale: «Avevo un grande ascendente su Indro Montanelli, e quindi avrei dovuto persuadere Montanelli, per il Giornale, a entrare».

Nonostante il tentativo non riuscisse, almeno due personaggi in contatto con gli ambienti massonici diventarono collaboratori del Giornale: lo stesso Buono e Michael Ledeen, legato a CIA, SISMI e alla stessa P2.

Una volta scoppiato lo scandalo, le ripercussioni sul gruppo Rizzoli furono enormi: il Corriere della Sera ne uscì pesantemente screditato e perse dal 1981 al 1983 100.000 copie; firme come Enzo Biagi, Alberto Ronchey e Gaetano Scardocchia lasciarono via Solferino. Franco Di Bella lasciò la direzione il 13 giugno e venne sostituito da Alberto Cavallari. L'Occhio e il Corriere d'Informazione vennero chiusi, Il Piccolo, l'Alto Adige e Il Lavoro ceduti.

Angelone Rizzoli e il direttore generale della casa editrice, Bruno Tassan Din (entrambi iscritti alla Loggia), ricevettero un mandato d'arresto, il gruppo fu messo in amministrazione controllata (4 febbraio 1983).

La lista degli appartenenti alla P2 fu tenuta riservata per qualche tempo dopo la scoperta, ed i tentennamenti di Arnaldo Forlani nel renderla pubblica gli costarono la carica di presidente del consiglio e il temporaneo allontanamento dal proscenio politico-istituzionale.

Tessera n° 1816 che comprova l'affiliazione di Silvio
 Berlusconi alla Loggia Massonica P2. Era il 1978.
Ma, ovviamente, lui nega. Come nega i suoi legami con la mafia.
 Ma se è amico dichiarato di Dell'Utri, il quale è accertato
essere un mafioso, come può non esserlo anche lui?
Ditelo a Maroni, magari non lo sa...Quindi se la piazza urla:
 "Berlusconi piduista e mafioso", afferma solo la verità.
 E questo lo sa anche lui, tanto che non si offende neanche più.
Che gli frega, ormai i processi riguardanti l'accusa di mafia a suo
 carico sono caduti in prescrizione e nessun magistrato
 lo inquiserà più per questo. A meno che, dalle testimonianze
 del pentito Spatuzza, non emergano nuove rivelazioni...

 Una volta resa pubblica il 21 maggio 1981, divenne presto memorabile. Tra i 932 iscritti (molti dei quali negheranno il loro coinvolgimento nella loggia), spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri del governo allora in carica, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell'esercito italiano, 4 dell'aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche di giornalisti, personaggi legati al mondo dello spettacolo ed imprenditori come Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica, tessera n° 1816), Vittorio Emanuele di Savoia, Maurizio Costanzo, Alighiero Noschese (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista) e Claudio Villa; in compagnia di Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani e Leonardo Di Donna (presidente dell'ENI), Duilio Poggiolini e il personaggio televisivo professor Fabrizio Trecca, insieme a tutti i capi dei servizi segreti italiani e ai loro principali collaboratori.

Fra i generali, la stampa fece più volte il nome di Carlo Alberto Dalla Chiesa, sebbene risultasse solo un modulo di iscrizione firmato di suo pugno e nessuna prova di un'adesione attiva.

[...] Gelli, commentando la presenza di numerosi iscritti alla P2 nei comitati di esperti che si occuparono del rapimento di Aldo Moro (marzo-maggio 1978), ha affermato che la presenza di un elevato numero di affiliati alla loggia in questi era dovuto al fatto che al tempo molte personalità di primo piano erano iscritte, quindi era naturale che in questi se ne trovassero diverse. Gelli affermò che normalmente gli aderenti non erano a conoscenza dell'identità degli altri iscritti, ma che l'esistenza della loggia P2 era comunque nota, avendone parlato anche in diverse interviste ben prima della scoperta della lista.

[...] politici, tra cui Bettino Craxi del PSI e alcuni deputati della DC, attaccarono invece l'operato della magistratura, accusandola di aver dato per scontato la veridicità di tutta la lista che invece, secondo Craxi, mischiava "notori farabutti" (di cui però non faceva i nomi) a "galantuomini" e di aver causato, con le indagini e l'arresto di Roberto Calvi, una crisi della Borsa, che nel luglio 1981 dovette chiudere per una settimana per eccesso di ribasso.

Mentre, intimoriti dal clima arroventato, alcuni personaggi di altro campo come Maurizio Costanzo negavano ogni coinvolgimento (Costanzo fu poi costretto a lasciare la direzione del telegiornale Contatto del network PIN, facente capo al gruppo Rizzoli), altri come Roberto Gervaso erano rimasti a corto di adeguati aforismi oppure, come il deputato socialista Enrico Manca, che fu anche presidente della RAI, già minimizzavano la loro condivisione delle esperienze piduiste.

Si ebbe quindi una sorta di temporanea epurazione, in realtà agevolata dal ridotto desiderio degli interessati di restare sotto i riflettori, e molti piduisti si eclissarono dalle cariche più in vista, o si fecero da parte per poi ripresentarsi qualche tempo dopo.

Negli anni successivi fu istituita, per volontà del Presidente della Camera Nilde Iotti, una commissione parlamentare d'inchiesta, guidata dalla deputata democristiana Tina Anselmi, ex partigiana "bianca" e prima donna a diventare ministro nella storia della Repubblica Italiana. La commissione affrontò un lungo lavoro di analisi per far luce sulla Loggia, considerata un punto di riferimento in Italia per ambienti dei servizi segreti americani intenzionati a tenere sotto controllo la vita politica italiana fino al punto, se necessario, di promuovere riforme costituzionali apposite o di organizzare un colpo di stato.

[...] (RISULTATI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA P2 PRESIEDUTA DA TINA ANSELMI, ndr):

- giudicò la lista attendibile ma presumibilmente incompleta;

- giudicò la Loggia «responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale» della Strage dell'Italicus;

- giudicò la Loggia «un complotto permanente che si plasma in funzione dell'evoluzione della situazione politica ufficiale»;

- sottolineò l'«uso privato della funzione pubblica da parte di alcuni apparati dello stato» legati alla Loggia;

- sottolineò la divisione funzionale della Loggia e quindi che, benché tutti gli affiliati fossero consapevoli del fine surrettizio della Loggia, fosse necessario individuare il settore di appartenenza dei singoli affiliati per risalire alle responsabilità personali;

- sottolineò che la presenza di alcuni imprenditori si poteva spiegare con i benefici economici che il legame con alti dirigenti di imprese pubbliche e banche poteva potenzialmente portare loro, per esempio sotto forma di credito concesso in misura superiore a quanto consentito dalle caratteristiche dell'impresa da finanziare;

- sottolineò come ci fossero «poche ma inequivocabili prove documentali» che provavano l'esistenza della Loggia di Montecarlo (ora Massonic Executive Committee) e della più elitaria P1, considerandole entrambe creazioni di Licio Gelli.

Un'apposita legge, la numero 17 del 25 gennaio 1982, sciolse la P2 e rese illegale il funzionamento di associazioni segrete con analoghe finalità, del resto in attuazione del secondo comma dell'articolo 18 della Costituzione Italiana, che più genericamente proibisce le associazioni a scopi, anche indirettamente, politici mediante organizzazioni di carattere militare. Il giornalista e politico Massimo Teodori membro della succitata commissione, asserì: «la Loggia P2 non è stata un'organizzazione per delinquere esterna ai partiti ma interna alla classe dirigente. La posta in gioco per la P2 è stata il potere e il suo esercizio illegittimo e occulto con l'uso di ricatti, di rapine su larga scala, di attività eversive e di giganteschi imbrogli finanziari fino al ricorso alla eliminazione fisica». La P2 fu oggetto d'indagine anche della Commissione Stragi per un presunto coinvolgimento in alcune stragi, ma non portò a niente di rilevante. Tuttavia Licio Gelli venne condannato il 23 novembre 1995 in via definitiva per tentativi di depistaggio delle indagini sulla Strage di Bologna. [1]

[...] Dal 2007 Licio Gelli fu posto in detenzione domiciliare nella sua Villa Wanda di Arezzo, per scontare la pena di 12 anni per la bancarotta del Banco Ambrosiano. In un'intervista rilasciata a la Repubblica il 28 settembre 2003, durante il Governo Berlusconi II, ha raccontato: «Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti».


Fonte: Wikipedia

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[1] Il 23 novembre 1995, nel processo contro i responsabili della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, la Corte di Cassazione condanna in via definitiva (oltre a Francesca Mambro e Alessio Fioravanti con l'ergasolo, in qualità di esecutori materiali) anche l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte per il depistaggio delle indagini. Da notare che la Mambro e Fioravanti appartenevano all'estrema destra romana.

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