martedì 8 agosto 2017

Industria delle armi, un problema di sistema (globale)...

Con l'approvazione delle recenti sanzioni (per 1 miliardo e mezzo di dollari!), Trump lancia una pericolosissima sfida alla Corea del Nord. Venti di guerra per il 2017?

I governi tutti, non solo quelli occidentali, non sono credibili: dicono infatti di essere per la pace e poi permettono che si producano armi. Questa si chiama ipocrisia criminale. La logica che li guida è quasi esclusivamente quella del potere e dell'interesse economico e solo in una piccola parte di casi si tratta di legittimo diritto alla difesa. Ma le armi sono fatte per uccidere e una volta prodotte troveranno sempre qualcuno pronto ad usarle a questo scopo! Quale altro scopo potrebbe avere infatti, un'arma da fuoco se non quello di uccidere? Quello di accendere il fuoco in cucina? Dopo la fine della guerra fredda, s'è visto che la strategia della tensione, basata sull'equilibrio degli armamenti in campo, a lungo termine non ha pagato. Il rischio, infatti, di una guerra globale è ancora vivo e continuando così non si estinguerà mai. Il problema va risolto alla radice, mettendo al bando definitivamente tutte le armi, piccole o grandi che siano. Ad esempio sono tanti i paesi che hanno l'arma nucleare, ma solo la Corea del Nord non rispetta di fatto indirettamente il disarmo plurilaterale nucleare globale imposto dall'ONU, facendo continui test missilistici. D'altro canto pero', chi da il diritto agli Stati Uniti di imporre sanzioni economiche per 1 miliardo e mezzo di dollari a quel paese? Non è forse un attacco anche quello ad uno stato sovrano? E' il principio della legittima difesa e della dignità patria, quindi, che vale per la Corea del Nord, non quello del profitto o tantomeno della sopravvivenza alimentare, checchè ne dicano certi bacati giornalisti, commentatori o pseudo esperti intellettualoidi in tv! Le sanzioni non faranno altro che intestardire di piu' Pyongyang sulla strada già avviata dell'odio e della vendetta. L'occidente dia per primo l'esempio, togliendo la Corea del Nord dall'isolamento in cui l'ha fatta precipitare, intessendo un dialogo col leader nordcoreano. Va fatto cioe' l'esatto opposto delle sanzioni, aprendosi al commercio con quel paese, magari in cambio di un'apertura sul piano del disarmo e dei diritti umani fondamentali dei suoi cittadini. 

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