“Dacci oggi la nostra acqua quotidiana”, questo il titolo di una lettera pastorale redatta sotto forma di saggio teologico-scientifico da Luis Infanti De La Mora, vescovo di Aysén, umidissima regione della Patagonia cilena. A partire dal 2014 due dei più importanti fiumi di questa zona, il Pascua e il Baker, dovrebbero essere coinvolti nella costruzione di cinque enormi centrali idroelettriche (per un totale di 2750 MW). Il progetto si chiama HidroAysén, l’impresa che lo ha maturato è ENDESA, la cui principale azionista oggi è l’italiana ENEL. La lettera di Luis Infanti, nato a Udine ma trapiantato in Cile da 35 anni, è stata letta durante l’Assemblea degli azionisti ENEL avvenuta a Roma lo scorso aprile; l’intento del vescovo italo-cileno non è stato solo quello di opporsi al mega progetto ma anche quello di invitare ENEL a restituire allo Stato cileno i diritti di sfruttamento dell’acqua dei due fiumi patagonici che ENDESA aveva acquisito grazie a una speciale legge, il Código de Aguas, promulgata nel 1981 in piena dittatura Pinochet. Numerose organizzazioni internazionali forniscono il loro appoggio al “Consejo de Defensa de la Patagonia chilena” che, tra l’altro, ha accusato ENDESA di violazione dei diritti dei popoli di fronte al Tribunale Permanente dei Popoli, radunatosi a Madrid lo scorso maggio. Secondo il “Consejo” il progetto HidroAysén avrebbe delle conseguenze fatali per l’ambiente, uno dei più incontaminati del pianeta, e per la sua popolazione. Visto che attualmente la società maggiormente implicata nel progetto è italiana, la campagna “Patagonia sin represas” è sbarcata anche in terra nostra: “Patagonia senza dighe” è stata lanciata lo scorso 21 settembre a Roma da Juan Pablo Orrego, coordinatore internazionale del “Consejo”. Ad accompagnarlo durante i vari incontri informativi, la voce e la chitarra di Angel Parra, figlio di uno dei simboli della tradizione musicale cilena, Violeta Parra (1917-1967). Intanto il progetto HidroAysén, a causa dell’ennesimo rinvio per la revisione della valutazione di impatto ambientale, è rimasto arenato nonostante la visita e le pressioni sul governo esercitate dell’Amministratore Delegato ENEL, Fulvio Conti.
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lunedì 13 dicembre 2010
Mega centrali ENEL in Patagonia. Fiumi deviati e acqua privatizzata
di Marta Ragusa
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